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LA STORIA DI FABIAN ESCALANTE : L'UOMO CHE SALVò FIDEL CASTRO DA MOLTI ATTENTATI

Creato il 17 agosto 2010 da Madyur
LA STORIA DI FABIAN ESCALANTE : L'UOMO CHE SALVò FIDEL CASTRO DA MOLTI ATTENTATI
Il generale Escalante vive in Spagna , e ormai ha 70 anni. Il suo fisico , comunque, è asciutto e il suo volto abbronzato. Il suo sguardo fiero.
“Volevo solo fare il medico. Volevo rendermi utile. Guarire chi soffre, strappare i malati alla morte” dice.
Invece per mezzo secolo ha fatto la spia. Ma è riuscito a salvare la vita a Fidel Castro per ben 636 volte. “Non è stato solo merito mio e dei compagni. E’ stato il destino. Il destino e il sesto senso di Fidel , che è sempre riuscito a sfuggire a tutte le imboscate”.
Granate, bombe ad orologeria, tentativi di avvelenamento, colpi di bazooka : molti episodi sono concentrati negli Anni Settanta.
I veri episodi in cui Castro ha rischiato di morire sono stati un terzo dei 636, altri erano complotti.
Escalante non aveva vent’anni quando entrò nei servizi di sicurezza rivoluzionari e, subito dopo, nella leggenda sezione Q dello spionaggio castrista , spostandosi tra Angola, Costarica, Russia, Nicaragua.
Responsabile del controspionaggio dal 1976 al 1997 , incaricato di investigare sull’omicidio di Kennedy.
Pensionato, oggi scrittore racconta quel mezzo secolo di attentati ai danni del suo leader , della sua isola e dei suoi concittadini. Libri che hanno cominciato ad essere tradotti in Spagna.
“Voi non potete neanche immaginare quanto drammatici , romantici e grotteschi siano stati in particolare i primi anni della rivoluzione e del mio lavoro. Grotteschi , sì: gli Usa all’inizio erano pronti a qualsiasi trucco , per destabilizzare la situazione. Volevano comunque colpire Fidel , renderlo poco credibile. E allora avevano cercato anche di drogarlo , in modo che si mettesse a ridere durante i comizi. O avvelenarlo , perché perdesse progressivamente i peli della barba”.
Anni romantici e drammatici “All’inizio non c’era nessuna struttura di controspionaggio. E intanto i gringos infiltravano i loro uomini e facevano stragi nelle nostre campagne , mettevano bombe all’Avana , preparavano attentati batteriologici , trafficavano armi sull’isola , affinavano la guerra psicologica. Noi eravamo poche decine di ragazzi : con dodici ufficiali , una sezione interna e una internazionale. Solo a Miami , gli Usa potevano contare a 400 ufficiali e 4000 cubani”.
Una guerra anche grottesca “Cominciammo a organizzare delle fughe fasulle dall’isola, in modo che falsi profughi si inserissero nella comunità cubana che si trovava a Miami , finanziata dagli americani. Ma il mare continuava a mandare indietro le zattere”.
LA STORIA DI FABIAN ESCALANTE : L'UOMO CHE SALVò FIDEL CASTRO DA MOLTI ATTENTATICome avete fatto a resistere? “ Con l’elettricità di chi sapeva di essere parte della storia dell’uomo. Il fervore , la solidarietà internazionale. Loro avevano il denaro, avevano la tecnologia. Noi l’ispirazione , il cuore , la forza dell’improvvisazione”.
Fabian Escalante sostiene che nell’omicidio di Kennedy i fuoriusciti cubani ebbero un ruolo decisivo “Cito nostre investigazioni e soprattutto documenti ufficiali della Cia. Kennedy era il primo responsabile dell’embargo nei confronti di Cuba. Di sicuro non era amato, nell’isola. Per due volte nel 1963 alcuni cubani di Miami , finanziati dalla Cia , cercarono di ucciderlo : il piano era quello di dare la colpa del delitto a Castro e sull’onda emotiva legittimare un massiccio intervento armato per rovesciare il governo”.
Tra i tanti episodi in cui Fidel è stato vicino alla morte , Escalante ne cita tre “Sono stati molti , tutti tra il 1961 al 1963. Una volta a Castro era allo stadio ad assistere ad una partita di baseball: gli lanciarono da fuori 8 granate , che però finirono contro la rete che proteggeva il battitore e rimbalzarono via , esplodendo più in là senza causare nemmeno un ferito. In un’altra occasione , il 5 ottobre del 1961, c’era uno armato di bazooka , nell’edificio di fronte al palco di Fidel. Ebbe paura all’ultimo momento , e meno male : perché altrimenti era finita. E poi c’è la storia del frappè al cioccolato. La cia aveva preparato una fiala di botulino sintetico , il loro uomo faceva il barista nell’hotel Hilton dove era ospite Castro, che quella notte non riusciva ad addormentarsi e alle quattro scese e chiese un bel frappè al cioccolato: il killer tirò fuori dal frigo la fiala , ma gli cadde di mano proprio mentre stava per rovesciarla nel frullatore”.
Ora Fidel Castro “ sta bene , è il più grande rivoluzionario del ventesimo secolo” dice.
Gli attentati non sono mai finiti “La controinformazione Usa è implacabile: nel 1976 è esploso un aereo delle linee cubane , sono morti 73 civili e uno dei responsabili , Luis Posada Carrilles , vive tranquillamente a Miami mantenendo stretti contatti con la Cia e partecipando alle manifestazioni anticastriste. Posada Carrilles è la mente degli attentati alle strutture alberghiere cubane alla fine degli anni Novanta: morì un italiano. Recentemente è stato arrestato a Caracas quello che ha messo le bombe , Francisco Chavez Abarca , braccio destro di Posada Carrilles : ma la notizia è passata inosservata sui media occidentali”.
Escalante non ha dubbi sugli esiti della rivoluzione “Se abbiamo commesso degli errori , è sempre stato fatto in buona fede, nel nome degli ideali più puri. La nostra è una rivoluzione in continua evoluzione , e della quale condivido tutto, tranne una cosa. La repressione nei confronti degli omosessuali. E’ successo, e non l’ho mai accettato”madyur

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