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La terza dichiarazione per Elizabeth Bennet

Creato il 31 marzo 2012 da Lizzys @lizzysylvia66

La terza dichiarazione per Elizabeth Bennet

La prima dichiarazione, secondo www.pemberleypond.com

Siamo talmente abituati a sentire etichettare Jane Austen come "roba da donne" - o da educande, che pensano solo al matrimonio, per di più vantaggioso, perfette eroine da romanzo rosa, solo per ricordare alcuni dei più forti ed infondati luoghi comuni - che non riusciamo a reprimere un moto di piacevole sopresa, che si tramuta subito in entusiasmo, quando un uomo mostra interesse e gradimento per la nostra beniamina.
Di più, siamo inevitabilmente portate - noi, donne austeniane - a guardare con un occhio di grande riguardo e profonda ammirazione un tale uomo.Spingendomi più in là, potrei persino dire che, così, trasformiamo in affermazione la fatidica domanda di Lizzie, these are the words of a gentleman, queste sono parole da gentiluomo. Salvo beneficio d'inventario, s'intende.
Al novero degli Austeniani di genere maschile appartiene il Prof. George Saintsbury (1845-1933) studioso di letteratura inglese, docente universitario, che non solo ha dedicato il proprio lavoro all'opera di Jane Austen, lasciando analisi acute e di riferimento per chiunque tratti la materia, ma è anche il padre del termine che ci accomuna tutti in questa ammirazione (devozione? fanatismo? scegliete ciò che vi si addice di più, anche tutti e tre): Janites.Abbiamo già avuto modo di scoprire questa sua fondamentale paternità, condivisa con un altro grande dellacultura inglese, Rudyard Kipling.(Per saperne di più, invito a leggere i post della serie Come nasce la parola Janites)
Oggi, torno a curiosare nello scritto che ha visto la nascita del termine e del concetto di Janeite per riprendere un tema che sembra germogliare spontaneamente, come un binomio inscindibile con Jane Austen e/o con Pride and Prejudice: l'amore per Elizabeth Bennet.Servitevi abbondantemente di tè e dolcetti, dunque, stiamo per assistere ad una lunga, originale, entusiastica "terza dichiarazione".
Il fatidico scritto è l'introduzione che il Prof. Saintsbury scrisse per la cosiddetta Peacock Edition di 
Pride and Prejudice, un'edizione pubblicata nel 1894 dall'editore George Allen, fittamente illustrata dal disegnatore Hugh Thompson.
La terza dichiarazione per Elizabeth Bennet
L'amore incondizionato dell'autore per questo romanzo austeniano è dichiarato fin dalle prime righe.Sì, aggiunge, ognuno di noi Janeite (attenzione, però: la grafia originale, di Saintsbury, è Janite) ha il proprio favorito tra i lavori di dear Aunt Jane, per i motivi più disparati. Ad ognuno dei romanzi canonici, egli assegna una motivazione precisa per vincere il nostro favore: Northanger Abbey, per la freschezza dell'umorismo combinata al suo "tenersi" insieme perfettamente così com'è; Persuasion  relativamente debole e poco avvincente [ahi, non credo di essere d'accordo], per la delicatezza e l'armonia; la catastrofe [sì, dice proprio così!] di Mansfield Park perché inopinatamente teatrale [anche se gli trova una quantità di difetti, ahimé]; Sense and Sensibility ha forse il minor numero di ammiratori.Ammette, alla fine, che la maggior parte dei voti debbano essere divisi tra Emma e P&P, e forse il verdetto popolare assegnerebbe il primo posto a Emma. Certo, è il più vario, il più popolare (nel 1894 - mentre oggiforse il verdetto sarebbe ribaltato, anzi, Emma forse si ritroverebbe terzo, dopo Persuasion, ma è solo una mia speculazione del tutto empirica).All'epoca in cui lo scrisse, ci spiega Saintsbury, l'autrice aveva affinato la propria abilità di narratrice, aveva visto qualcosa in più del mondo. Figure come Miss Bates e gli Elton non possono non piacere - a modo loro, è chiaro.

La terza dichiarazione per Elizabeth Bennet

George Saintsbury in una foto del 1910


Fin qui il critico e studioso letterario... Ma ecco emergere, accanto ad esso, un vero Janeite:
On the other hand, I, for my part, declare for Pride and Prejudice unhesitatingly.It seems to me the most perfect, the most characteristic, the most eminently quintessential of its author's works; and for this contention in such narrow space as is permitted to me, I propose here to show cause.D'altro canto, da parte mia, mi dichiaro per Orgoglio e Pregiudizio, senza esitazione. Mi sembra il più perfetto, il più caratteristico, il più eminentemente rappresentativo dei lavori dell'autrice; e per quanto mi è permesso dallo spazio ristretto a mia disposizione, propongo di esporre qui la mia opinione.
L'esposizione è trascinante, contagiosa, un vero saggio in forma di piacevole chiacchierata. Non vi svelerò tutto. Chiunque abbia un po' di dimestichezza con l'inglese può godere appieno della trattazione del Prof. Saintsbury.La terza dichiarazione per Elizabeth Bennet
Di certo, non posso tacere di una nota perfettamente pertinente e motivata, che ai nostri occhi moderni è evidentissima: Saintsbury sottolinea come l'intreccio concepito da Jane Austen renderebbe perfettamente se adattato per il palcoscenico!Leggendo questa introduzione (o dichiarazione d'amore), gli elogi, perfettamente motivati, si susseguono in modo illuminante. Nulla nel romanzo sembra avere alcun difetto, ogni elemento sembra essere un piccolo capolavoro dentro il capolavoro.

La terza dichiarazione per Elizabeth Bennet

Greer Garson (Elizabeth) e Lawrence Olivier (Darcy), 1940

Ma è verso la fine che lo studioso/ammiratore rivela il fulcro di questo amore letterario: Elizabeth Bennet.Nelle parole di Saintsbury, è chiaro come da questa figura emani la fonte energetica primaria del romanzo - un fascino che è praticamente una vera magia.
The secret of that charm many men and not a few women, from Miss Austen herself downwards, have felt, and like most charms it is a thing rather to be felt than to be explained.
Il segreto di quel fascino è avvertito da molti uomini e da non poche donne, da Miss Jane Austen stessa in giù, e come ogni fascino è una cosa che deve essere sentita piuttosto che essere spiegata.
Elizabeth of course belongs to the allegro or allegra division of the army of Venus.
Elizabeth ovviamente appartiene alla divisione "allegro" o "allegra" dell'esercito di Venere.
Miss Austen was always provokingly chary of description in regard to her beauties ; and except the fine eyes, and a hint or two that she had at any rate sometimes a bright complexion, and was not very tall, we hear nothing about her looks.
Miss Austen fu sempre provocatoriamente parca di descrizioni riguardo le sue bellezze; e ad eccezione dei suoi begli occhi, e di uno o due accenni sul fatto che comunque talvolta aveva una carnagione luminosa, e che non era molto alta, non udiamo nulla sul suo aspetto.
Dunque, il suo fascino risiede nella bellezza interiore, così come la leggiamo sulla pagina. Saintsbury prosegue con una minuzionsa ed entusiastica analisi del carattere di Elizabeth, e della sua forza soprattutto in relazione al suo degno compagno, Mr. Darcy. Eppure, questo non è ancora sufficiente a spiegare il suo fascino.

La terza dichiarazione per Elizabeth Bennet

Jennifer Ehle (Elizabeth) e Colin Firth (Darcy), 1995


Ma, a ben vedere, a che serve tentare di spiegare qualcosa che, semplicemente, c'è e basta?
In the novels of the last hundred years there are vast numbers of young ladies with whom it might be a pleasure to fall in love; there are at least five with whom, as it seems to me, no man of taste and spirit can help doing so. Their names are, in chronological order, Elizabeth Bennet, Diana Vernon, Argemone Lavington, Beatrix Esmond, and Barbara Grant. I should have been most in love with Beatrix and Argemone; I should, I think, for mere occasional companionship, have preferred Diana and Barbara. But to live with and to marry, I do not know that any one of the four can come into competition with Elizabeth.
Nei romanzi dell'ultimo centinaio d'anni, c'è un vasto numero di giovani signore delle quali innamorarsi potrebbe essere un piacere. Ce ne sono almeno cinque, a mio parere, delle quali nessun uomo di gusto e spirito può evitare di innamorarsi. I loro nomi sono, in ordine cronologico, Elizabeth Bennet, Diana Vernon, Argemone Lavington, Beatrix Esmond, and Barbara Grant*.
Mi innamorerei perdutamente di Beatrix e Argemone; credo che preferirei, per una mera compagnia occasionale, Diana e Barbara. Ma per viverci insieme e sposarmi, non so se una qualsiasi delle quattro potrebbe arrivare a competere con Elizabeth.
[*N.d.T.: 
Diana Vernon, personaggio femminile di Rob Roy, di Walter Scott; Argemone Lavington, personaggio femminile di Yeats, di Charles Kingsley; Beatrix Esmond personaggio femminile di The History of Henry Esmond, di William Thackeray; Barbara Grant personaggio femminile di Catriona, di Robert Louis Stevenson]
Praticamente, la "terza dichiarazione" per Elizabeth Bennet!
(escludo automaticamente quella di Mr. Collins, of course)

La terza dichiarazione per Elizabeth Bennet

Tom Hollander (Mr. Collins) e Keira Knightley (Elizabeth), 2005


E nel 1894, una confessione del genere, resa con questa verve, in ambito accademico, da parte di un esimio ed ammirato studioso, credo fosse ancora più straordinaria di quanto non risulti già a noi, oggi.
Link utili:- leggi l'introduzione del Prof. George Saintsbury in Pride and Prejudice, "Peacock Edition", ed. G. Allen, 1894, nella copia digitale online della New York Public Library

La terza dichiarazione per Elizabeth Bennet

Matthew MacFadyen (Darcy) e Keira Knightley (Elizabeth), 2005



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