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La Tona: "Sui conti di Sportitalia informazioni non veritiere" (Il Sole 24 Ore)

Creato il 14 novembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano

Valter La Tona

Il ragionamento di Valter La Tona - 58 anni, imprenditore alla guida del gruppo Lt Multimedia (Alice, Leonrado, Marcopolo, Arturo, Nuvolari) che a fine luglio si è aggiudicato a seguito di un'asta fallimentare le attività di produzione televisiva della ex Interactive Group che editavano i tre canali Sportitalia - ha un punto chiave: "L'acquisto - dice - è stato fatto in buona fede sulla base delle dichiarazioni degli amministratori e del curatore fallimentare e della documentazione presentate in data room. A una verifica contabile, legale e amministrativa queste informazioni si sono rivelate non veritiere". Possibili azioni legali per rivalersi quindi? "Le stanno valutando i legali", replica La Tona che parla a Il Sole 24 Ore del progetto sportivo del suo gruppo Lt Multimedia, legato ovviamente alla partita spinosa iniziata con l'acquisto dei canali su cui girava Sportitalia. Un affare che, dopo solo pochi mesi, ha i tratti quantomeno del matrimonio non riuscito, in cui rischiano di farne le spese giornalisti e tecnici (una settantina in tutto) che lavoravano per i canali Sportitalia, in ferie forzate fino a domani e poi chissà.
"E' vero: Lt ha acquisito i canali Sportitalia a fine luglio. Ma dopo aver visto i conti ha venduto le società acquisite. Se ne è liberata - conferma La Tona - decidendo di venderle a un soggetto terzo, che è Sitcom, al valore di un euro". Sitcom ha come azionista proprio La Tona. Sembrerebbe pertanto legittimo parlare di questioni di forma che vincono sulla sostanza, ma La Tona non ci sta: "Se parliamo di Lt e quindi del progetto sportivo del gruppo è un conto; se parliamo di Sitcom è un altro conto". E anche i dipendenti ex Sportitalia, quindi, "sono affare di Edb Media (la società editrice dei canali ex Sportitalia rilevata dalla ex Interactive, poi diventata Maroncelli 9, ndr) e del suo azionista di controllo Sitcom".
Di certo "c'è una società, Orienta Partners, che su mandato di Sitcom sta lavorando a un progetto di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale. Questa società ora valuterà se ci sono i presupposti perché la realtà acquisita e ora proprietà di Sitcom possa avere le potenzialità per un futuro con principi gestionali diversi, un modello diverso e un'organizzazione diversa. Che però non rientra nelle peculiarità di Lt, che è un gruppo editoriale e non si occupa di produzione". Resta la realtà di un acquisto ripudiato ma che per La Tona è comunque alla base "di una serie di sciacallaggi a mezzo stampa e giudiziari significativi. Forse perché ci siamo inseriti in un'operazione che faceva gola, portandoci a casa canali, comunque, pagati un'enormità. Perché un milione per acquistare una realtà con un patrimonio netto negativo di 12 milioni è una cifra astronomica. Tra l'altro accollandoci i debiti che, in genere e come è avvenuto in casi recenti, sono pagati dal cedente".
Al di là di tutto, ora il progetto sportivo di Lt nulla avrà a che fare con Sportitalia, il cui marchio comunque è di proprietà di Prima Tv (Tarak Ben Ammar). "Abbiamo pensato - spiega La Tona - che, vista la storia di Sportitalia, nel bene e nel male, qualsiasi proigetto di sport, soprattutto se nuovo, autonomo, indipendente, avesse la necessità di non essere legato alla storia di nessuno". Il progetto di Lt "si traduce in tre canali: Sport Lt1, Sport Lt2 e Sport Lt3", visibili sui canali del digitale terrestre 60, 61 e 62 e sui canali 45, 46 e 47 di Tivùsat.
Per quanto riguarda Sport Lt1, "per questo canale dedicato al calcio siamo usciti dalla fase di test e andremo a regime con il palinsesto entro fine mese". Una scommessa, visto che si parla del segmento calcio già molto presidiato, che però non spaventa La Tona: "C'è tutto un mercato che non ha ancora un'adeguata copertura. Penso ad esempio alla serie B, alle serie minori o anche alla serie A se andiamo oltre le poche squadre premium". Sport 2 sarà invece dedicato alle discipline olimpiche, mentre Lt Sport 3 avrà "un target maschile più adrenalinico, coprendo settori dai motori, al fighting, agli sport non italiani". Qui la programmazione arriverà a regime il prossimo anno. L'obiettivo? "Break even rapidamente, già il prossimo anno, a 12 milioni".
Andrea Biondi per "Il Sole 24 Ore"

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