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La Trilogia delle Gemme: Red, Blu, Greendi Kerstin Gier

Creato il 20 maggio 2013 da Tiziana Zita @Cletterarie

rubinrot_filmplakat_by_unhateableart-d4hdzzq_2_2L’autrice tedesca Kerstin Gier, che gode di grande popolarità in patria, dopo svariati romanzi per lo più destinati ad un pubblico femminile (scritti anche sotto gli pseudonimi di Jule Brand e Sophie Bérard), si è cimentata in questo young adult che in Germania – e non solo – ha provocato fenomeni di assuefazione tra i lettori. Si tratta di un delizioso time travel, finito di pubblicare nel 2010, che rinnova continuamente il suo successo, raccogliendo col passare del tempo nuovi adepti.
Scrivere una trilogia basata su viaggi nel tempo è cosa davvero complessa. E’ necessario costruire preventivamente il piano narrativo dell’opera nella sua interezza, dettagliandolo con precisione, onde evitare le pericolose incongruenze e le contraddizioni sempre in agguato quando si affrontano questi temi. Ebbene, l’autrice non solo ci regala un fantasy complesso, scritto magistralmente e estremamente originale, ma rende la storia assolutamente credibile e godibilissima, divertente e romantica, avvincente e intrigante, con dei giovani personaggi di grande carattere, molto ben delineati.
Tant’è che l’editore italiano Corbaccio, consapevole del valore dell’opera, ha pubblicato in un solo anno tutti e tre i volumi Red (Rubino), Blu Cuscino letterario 7(Zaffiro) e Green (Smeraldo). Si tratta di un arco di tempo eccezionale nel campo della letteratura YA, composta al 90 per cento da trilogie che costringono gli appassionati ad almeno tre anni di attesa, anche quando si tratta di libri già scritti (perché le traduzioni sono solitamente lentissime…).

Per una volta non abbiamo a che fare con vampiri, licantropi o angeli caduti, ma solo con esseri umani. Beh certo, umani ma un po’ particolari, nella fattispecie la giovane

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Gwendolyn Shepherd, una sedicenne che vive nella Londra dei nostri giorni e che frequenta l’esclusiva scuola Saint Lennox. La sua famiglia, nobile e facoltosa, è dotata di un potere particolare: si tramanda infatti il gene che permette di viaggiare nel tempo. Ma Gwen, come tutta la famiglia del resto, ha sempre pensato che ad ereditare il dono fosse sua cugina Charlotte, il cui primo salto nel tempo è atteso con trepidazione. Contrariamente a Gwen, Charlotte è stata istruita fin da bambina a tutte le arti necessarie per non sfigurare nel passato. Ciò significa lezioni di scherma, equitazione, danza, musica e portamento: insomma tutto ciò che rende tale una dama. Conciliare la scuola e la dedizione al proprio retaggio è faticoso e a volte noioso, ma Charlotte è felice nel ruolo, visto che suo compagno di viaggio sarà il bellissimo e fascinoso Gideon de Villers.

Sennonché un salto nel tempo improvviso e inaspettato rivelerà che è proprio Gwendolyn ad avere ereditato il gene e non sua cugina: è lei la dodicesima viaggiatrice. Ci sono infatti 12 viaggiatori nel tempo, due per ogni generazione e ognuno di loro è rappresentato da una pietra preziosa e da una nota musicale. Per controllare dove e quando avverranno i viaggi, in modo che non sorprendano i possessori del gene, spedendoli all’improvviso in luoghi e tempi ignoti, il conte di Saint Germain, fondatore della loggia dei Guardiani che protegge i viaggiatori, ha inventato il cronografo. Si tratta di uno strumento che permette di gestire i salti nel tempo: basta inserirvi una goccia di sangue dei viaggiatori. Si dice pure che inserendo nel cronografo il sangue di tutti e dodici i viaggiatori, lo strumento genererà una sostanza potente, in grado di curare le malattie umane. Ma la coppia di viaggiatori che aveva preceduto Gwendolyn e Gideon ha rubato uno dei due cronografi esistenti, allo scopo di non vedere il completamento del cerchio. Lucy Montrose e Paul de Villiers avevano rubato il primo cronografo, completo del sangue di tutti i viaggiatori a loro precedenti, e si erano poi nascosti nel passato per non farsi più trovare. A Gideon e Gwendolyn viene dunque lasciato l’ingrato compito di completare il cerchio, rintracciando il sangue di tutti i vecchi viaggiatori nel tempo per inserirlo nel secondo cronografo. Ma un interrogativo si è insinuato nelle loro menti… perché i loro predecessori hanno rubato il cronografo? Perché impedire la creazione di una sostanza così importante per l’umanità? Gwendolyn presto si renderà conto che questo non sarà il solo mistero da risolvere e che la sua stessa famiglia nasconde dei segreti.

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La giovane e scanzonata Gwendolyn è circondata da una pletora di personaggi curiosi e divertenti, dalla sua amica del cuore Leslie, al demone Xemerius, all’amico fantasma James Pimplebottom (morto qualche secolo prima, la cui causa di morte Gwen cercherà di scoprire attraverso i suoi viaggi). Tutti molto acuti e dalla battuta pronta, ci regalano le pagine più divertenti del romanzo, alternate ai bellissimi squarci della vita nelle epoche passate e alla romantica ma burrascosa relazione con l’imperscrutabile Gideon. Una lettura certamente dedicata al pubblico femminile giovane (ma a mio figlio tredicenne è piaciuta moltissimo), carica di colpi di scena, mai banale, scritta egregiamente, frizzante, tiene incollati alle pagine e si legge tutta d’un fiato fino alla fine.

Rubinrot
Ma un altro motivo per parlare di questa trilogia è che i tedeschi hanno creduto alla forza della storia ed hanno appena realizzato un delizioso film tratto dal primo libro – Rubinrot (con un buon incasso in Germania, tanto che la produzione ha già messo in cantiere l’adattamento del secondo volume – potete vederne il trailer cliccando il link). Certamente il loro spread è più basso del nostro e la produzione cinematografica italiana è attualmente piuttosto al risparmio, ma sarebbe bello se qualche produttore nostrano si cimentasse nella realizzazione di un fantasy nato dalla penna di uno degli autori italiani di genere. Abbiamo delle bellissime storie ambientate in Italia che nulla hanno da invidiare a quelle che giungono da oltreoceano e che reggono brillantemente il confronto, non solo per qualità e intensità di scrittura, ma anche per le originali locations che evocano emozioni tanto forti da far guardare a quei luoghi con occhi nuovi. E’ il caso del bellissimo Cuore Nero di Amabile Giusti, dove una Palmi misteriosa fa da sfondo ad una – udite udite – originalissima variazione sul tema delle vampire stories; oppure c’è la Milano magica e oscura che ospita la moderna lotta tra streghe e inquisitori, narrata nel notevole Striges di Barbara Baraldi. Storie fondate su personaggi e trame che non necessitano di grandi effetti speciali o di budget elevati, ma più verosimilmente, di un bravo sceneggiatore.
Lo young adult è ormai un genere molto forte al cinema, il fantasy altrettanto. Meditate produttori, meditate…


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