"Tu sei una piccola anima che porta in giro un cadavere....."
Marco Aurelio.
"La gente farà qualsiasi cosa, non importa quanto assurda, per evitare di incontrare la propria anima."
Carl Gustav Jung.
I mostri delle fiabe, gli spauracchi per bambini. Ci avete mai pensato?
Da piccoli ci raccontavano storie, fiabe per tenerci tranquilli, ognuno aveva le sue ma in definitiva pur con tutte le varianti ogni storia, ogni fiaba conteneva sempre la medesima morale.
Bambini comportatevi bene altrimenti arriverà un mostro a portarvi via.
Può trattarsi dell' Orco, può essere la Strega di Hansel e Gretel ma o dei Krampus della mitologia germanica ma tutti compiono gli stessi gesti, tutti portano via i bambini.
Erano storie che ci affascinavano e ci impaurivano al tempo stesso,sembra strano a dirlo adesso ma allora la notte qualcuno tra noi non dormiva talmente spaventato dalla fiaba ascoltata.
Poi si cresce e si comprende che il mondo è diverso da quello raccontato dalle fiabe.
Almeno ci piace illuderci che sia così.
Però arriva un giorno ancora in cui leggendo un libro o aprendo una pagina internet si scopre che l'Orco esiste e che esiste anche la Strega di Hansel e Gretel, scopriamo anche che è il mondo stesso, la quotidianità in cui sguazziamo a creare i mostri.
C'era una volta e c'è ancora.
Purtroppo si tratta di Storie realmente avvenute.
E che fanno piangere sul serio.
Questa è solo una tra le tante, una delle peggiori, una di quelle Storie che fa male perfino a me che la sto raccontando.
- LA CITTA' DELLE OMBRE.
Barcellona, la Perla del Mediterraneo.
Una delle metropoli più famose al mondo, uno dei luoghi più vivi e vitali d' Europa.
Una terra magica, ricca di fascino, da tempo una delle mete preferite del turismo internazionale.
Non è stato sempre così.
L'anno è il 1909 e Barcellona è una città povera, sporca, promiscua, violenta, che detiene un alto tasso di mortalità specie infantile e dove l'aspettativa di vita media è tragicamente bassa.
Il capoluogo catalano è cresciuto troppo in fretta ed in un tempo troppo breve per poter tentare di tenere le cose sotto controllo: c'è stata la massiccia immigrazione dalle campagne della Catalogna che ha visto il sopraggiungere nel capoluogo di intere masse di disperati che cercano di sfuggire da fame e miseria, ci sono i reduci del conflitto ispano-americano che ha visto soccombere la Spagna, ci sono gli imboscati delle varie guerre coloniali che la nazione sta combattendo, ma sopratutto ci sono i marinai che ogni giorni sbarcano nel porto in cerca di avventura e di avventure.
Già, "questa" Barcellona, la Barcellona dei primi due decenni del ventesimo secolo è una delle mete privilegiate di quello che oggi si chiamerebbe "turismo sessuale".
Abbondano i bordelli, ovunque si trovano prostitute di strada, donne o uomini non importa, spesso non importa nemmeno l'età
Numerose sono i luoghi pericolosi, le zone d'ombra dove è meglio non entrare. In particolare sono alcuni quartieri popolari ad aver acquisito una sinistra fama: c'è ad esempio il distretto del Barrio Gotico (o Barri Gotic se si preferisce utilizzare il nativo idioma catalano) ma il quartiere più pericoloso è El Chino* (Barri Xino sempre in catalano )
In più la regione è diventata il rifugio di ribelli, anarchici, socialisti, comunisti; in poche parole chiunque sia contrario alle politiche del governo.
La città è una polveriera, pronta ad esplodere in qualsiasi istante.
Quell'istante arriva puntuale nel 1909.
Gli spagnoli di lingua castigliana la chiamano ancora "la Semana Tragica", i catalani invece "Setmana tragica,", indipendentemente dal nome scelto si tratta di una strage.
Una perquisizione durante la Settimana Tragica
C'è una delle tante guerre coloniali della Spagna che si sta svolgendo in Marocco, c'è un primo ministro, chiamato Antonio Maura che, per vincere questa guerra richiama tutti i riservisti che gli è possibile per vincere questa guerra, comprese persone che avrebbero concluso il servizio militare svariati anni prima.
Tra questi ci sono svariate centinaia di barcellonesi, che si rifiutano di riprendere le armi.
Scoppia una ribellione, sorgono ovunque barricate,tutti gli scontenti si uniscono ed almeno inizialmente la polizia locale si rifiuta di sparare contro i propri concittadini. Maura manda l'esercito nelle principali città della Catalogna a reprimere la rivolta; prima che tutto sia finito si conteranno numerosi scontri violenti e decine di morti tra entrambe le fila.
Sullo sfondo di questa tragedia, si innesta un singolo episodio, un piccolo accadimento, di quelli che non vengono nemmeno segnati tra la cronaca giornaliera; un episodio però che se fosse stato valutato in maniera diversa avrebbe potuto evitare tragedie ben peggiori in seguito.
- LA DONNA.
Nel corso della Settimana Tragica durante una delle numerose perquisizioni che la polizia e l'esercito effettuano in cerca di rivoltosi nascosti si scopre un bordello clandestino, dove ad esercitare la professione più antica del mondo vengono trovati anche diversi bambini. Lo gestisce una donna.
Enriqueta Martì i Ripolles, una donna minuta con un nome quasi infantile; anche lei è una dei tanti profughi sfuggiti dalla miseria della campagne catalane
Ricordatevi questo nome.
Forse è una zingara, forse no, ma non è questa la cosa importante. Quello che importa è che su di lei in città circolano tante voci.
Nessuna positiva.
Enriqueta Martì.
Si dice in giro che sia una Strega, una di quelle vere, una di quelle che preparano pozioni e compiono malefici. Si dice anche che sia solita avvicinare bambini che poi dopo qualche giorno spariscono, alcuni ricordano come per un certo periodo abbia abitato a Maiorca ma che da lì sia stata costretta a scappare per evitare il linciaggio popolare.
Però Enriqueta Martì, a Barcellona può vantare amicizie importanti, conta anche il fatto è che con lei nel bordello viene trovato anche il rampollo di una delle più importanti famiglie cittadine.
Il caso viene insabbiato, il nome del misterioso giovane non verrà mai fatto ed Enriqueta Martì viene lasciata libera.
In seguito i vertici della polizia avranno tempo e modo per pentirsi della loro scelta.
Momentaneamente la Martì viene dimenticata e scompare tra le zone d'ombra della città.
Non passa molto tempo che i bambini cominciano a sparire a Barcellona.
(Continua...)
* In seguito ribattezzato col nome "El Raval", denominazione utilizzata ancora oggi.