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La vera meteorologia contro le falsificazioni del negazionismo

Creato il 26 agosto 2015 da Straker
La vera meteorologia contro le falsificazioni del negazionismo
Ormai lo schema è sempre il medesimo: periodi più o meno lunghi di siccità sono punteggiati da fenomeni violenti (nubifragi, trombe d’aria, burrasche). Questa alternanza di aridità e di piogge rovinose, concentrate sia nello spazio sia nel tempo e, per tale ragione, spesso all’origine di sfaceli, non dipende certo dal tanto sbandierato aumento di biossido di carbonio in atmosfera, ma da interventi militari. Infatti, un incremento della percentuale di CO2 dovrebbe determinare una maggiore piovosità distribuita complessivamente in modo omogeneo nelle varie zone e nei mesi dell’anno, secondo i parametri della zona climatica: il regime pluviometrico dovrebbe essere più regolare ed equilibrato, non contraddistinto da spaventose discrepanze cronologiche e regionali né da fenomeni violenti. Eppure assistiamo a tempeste che si accaniscono quasi sempre negli stessi territori, laddove altre plaghe restano all’asciutto. Si pensi, a titolo di esempio, al netto contrasto tra le condizioni atmosferiche della West Coast (dalla California all’Alaska) isterilita da una pluridecennale carenza di piogge ed il Midwest, non di rado flagellato da piogge torrenziali.
Quindi, quando i “meteorologi”-disinformatori asseriscono che gli estremi meteo-climatici di questi ultimi anni sono dovuti ad una maggiore concentrazione di gas serra, mentono, giacché la veemenza delle precipitazioni da un lato, la tenace siccità dall’altro, si possono spiegare solo chiamando in causa massicci interventi di geoingegneria clandestina. Ne è la prova il fatto che, se per poche ore la dispersione di metalli e di altri veleni è, per qualche motivo, interrotta, il tempo recupera la sua omeostasi, i suoi ritmi naturali. Esigenze strategiche impongono che l’aria sia costantemente il più possibile secca ed elettroconduttiva, dunque, allorquando si forma una cella temporalesca, gli aerei intervengono affinché la sua energia si scateni in poco tempo ed in una regione non estesa in modo da lasciar subito dopo libertà d’azione ai geoingegneri: ne seguono i noti disastri che si avvicendano con sempre maggiore frequenza, calamità sciorinate dalla cronaca anche recente.
La vera meteorologia considera un concorso di fattori naturali ed indotti, con le cause artificiali che, piaccia o no, soverchiano oggigiorno le dinamiche ambientali: poiché le manifestazioni atmosferiche sono in moltissimi casi ingegnerizzate, è necessario altresì ridefinire il lessico inerente.
Bisogna adoperare termini ed enunciati specifici con cui rispecchiare una fenomenologia stravolta da decenni di manipolazioni. Così diciture e frasi appropriate sono le seguenti:
• “coltre igroscopica”, ossia strato di particolato neurotossico che riduce l’umidità atmosferica;
• “tornado artificiale”;
• “siccità indotta”;
• “effetto serra intensificato dalle coperture chimiche”;
• “velature tossiche, basse e disseccanti”;
• “archi chimici” o “chembow”;
• “neve sintetica”;
• “pioviggini alcaline”;
• “scie (chimiche) evanescenti di mantenimento”;
• “scie (chimiche) persistenti atte a bloccare o a distruggere un fronte perturbato”;
• “nebbia neurotossica di ricaduta”;
• “sconvolgimenti climatici connessi ad operazioni chimiche”.
Il linguaggio deve aderire alla realtà ed alla verità, altrimenti rischia di diventare una contraffazione. Contraffatto, mendace e forviante è, infatti, il vocabolario impiegato dai negazionisti, un vocabolario che aderisce solo al proposito di censurare e mistificare, nel solco della più classica, sfacciata e deleteria propaganda orwelliana.
Nota: Tutti questi argomenti sono ampiamente trattati sul blog Tanker enemy Meteo.

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