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La vera tragedia è non lottare per superare la crisi

Creato il 29 maggio 2012 da Astorbresciani
La vera tragedia è non lottare per superare la crisiTre esploratori pleiadiani atterrano con la loro astronave in Italia, in un luogo semideserto. Indossano comuni abiti civili, raggiungono una grande città e s’intrufolano in mezzo alla gente per sentire che aria tira. Va da sé che i pleiadiani, altrimenti noti come nordici per i loro tratti antropomorfici (sono alti all’incirca 2 m., hanno gli occhi azzurri e i capelli biondi) riescono a celare la loro natura aliena e tutt’al più sono scambiati per turisti scandinavi. Ognuno dei tre prende una direzione diversa per ritrovarsi alcuni giorni dopo, confrontarsi e tirare le somme. Il primo, chiamiamolo Candido, segnala che in Italia si usano strane cortesie agli uomini politici. Testimonia d’avere visto in un supermercato una senatrice di nome Finocchiaro che faceva la spesa insieme alle sue tre guardie del corpo, una delle quali spingeva il carrello, di avere scoperto che Roberto Formigoni, Presidente della regione Lombardia da ben 17 anni, si concede vacanze d’oro pagate dagli amici riconoscenti, che un certo “Trota” Bossi ha ripetuto l’esame di maturità tre volte ma ci ha messo un fiato per imparare l’albanese e laurearsi a tempo di record a Tirana, che i partiti sono finanziati dai cittadini cui lo Stato impone il prelievo forzato del sangue sotto forma di tasse, disservizi e controlli esasperanti, che lo Stato potrebbe tagliare 300 miliardi di di spese inutili ma non lo fa perché se no i cittadini si domanderebbero: “Adesso ce lo venite a dire?”, che le  carte rubate in Vaticano parlano del IV segreto di Fatima, ovvero del patto segreto fra lo Stato e la Chiesa Cattolica per dividersi il bottino. In sostanza, Candido relaziona ai colleghi che in Italia la situazione politica è drammatica e ipotizza che è in atto una gravissima crisi istituzionale. Il secondo esploratore pleiadiano, tale Catone, racconta di avere visto cose che mai si sarebbe immaginato di scoprire sul pianeta azzurro: uomini che violentano donne in pieno giorno, sotto lo sguardo indifferente dei passanti, bambini che sono molestati dai loro educatori e dai preti, calciatori milionari che truccano le patite per arrotondare il salario e magari spendere il denaro guadagnato illegalmente per acquistare una Ferrari, gente che si rovina per il gioco d’azzardo e gente che rovina altra gente bisognosa per il solo fatto di avere concesso un prestito, e ancora… gente che ruba a più non posso, distrugge la natura senza remore, calpesta i diritti dei piùdeboli (compresi gli animali), impone la menzogna, la prevaricazione e il caos, fa di tutto per distruggere e se ne compiace. Insomma, uno schifo, sicché – dice Catone – è indubbio che l’Italia versa in una crisi morale e dei valori senza precedenti.Per ultimo si esprime Stakanov, il terzo astronauta proveniente dalle Pleiadi. Egli racconta che non c’è lavoro e che i giovani sono ormai rassegnati, gli stipendi sono fermi ai tempi delle vecchie lire e i soldi non bastano per arrivare a fine mese, gli imprenditori e gli artigiani si suicidano per la disperazione, i poveri sono sempre più poveri e i ricchi assomigliano sempre più ai grassi personaggi dipinti da Botero – per cui capisci che l’Italia è il Paese degli anti Robin Hood, giacché si ruba ai poveri per dare ai ricchi –le banche sono gestite dai draconiani (ndr: gli extraterrestri cattivi), lo Stato è un mostro onnivoro ed esercita una sorta di ius primae noctis sul cittadino, che viene sodomizzato con finezze degne del Kamasutrama con la differenza che ciò non accade una sola volta, la prima, ma dal momento in cui gli viene assegnato il codice fiscale fino alla fine dei suoi giorni e oltre, in attesa della sua reincarnazione. Stakanov conclude che in Italia c’è una crisi economica stratosferica e che la gente è stanca, arrabbiata, delusa, depressa. I tre esploratori pleiadiani concordano che occorre relazionare al Gran Consiglio della Federazione Galattica che il Paese è in pericolo e senza speranza. Detto, fatto. Candido comunica l’esito dell’esplorazione attraverso il sistema di comunicazione olografico e pochi istanti dopo riceve la risposta da parte del Consiglio. Legge con stupore queste parole: "Non pretendiamo che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi può essere una grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e disagi, inibisce il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è l’incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla"Candido scopre che queste parole furono scritte da un terrestre di nome Albert Einstein. Il Consiglio incarica Candido, Catone e Stakanov di continuare la loro missione sulla Terra, consistente ora nel diffondere le parole di Einstein. I tre esploratori obbediscono e s’alzano in volo nei cieli del Bel Paese tracciando scie di vapore che disegnano questa frase: “La vera tragedia è non lottare per superare la crisi”. Volano dalle Alpi fino a Lampedusa, dalla Valle d’Aosta fino alla punta del Salento, e ovunque inviano il messaggio agli uomini di buona volontà, che sono ancora tanti e più determinati della feccia scellerata che ha messo in ginocchio l’Italia per troppa avidità, arroganza e stoltezza. I pleiadiani tracciano anche un grande cerchio nel grano raffigurante una figura geometrica in rotazione. Essa suggerisce che il divenire delle cose non dipende dal caso ma dalla nostra determinazione. In definitiva, la crisi può essere combattuta e vinta. 
PS: Ringrazio il mio commercialista – un amico, prima d’essere un consulente – per avermi fatto conoscere le parole di Einstein, che mi hanno ispirato a scrivere questo breve testo. È l’osservatore che crea la realtà, intuì Einstein. Non dimentichiamoci, dunque, che tutto è relativo: il tempo e lo spazio sopra ogni altra cosa. Nemmeno la crisi può eludere questa legge. Passerà anche questa volta e saremo più forti, forse più responsabili e attenti.

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