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La vertenza biglietteria col sindaco sotto ricatto

Creato il 14 settembre 2012 da Nonzittitelarte
Teatro lirico -  Il prestito senza interessi di dieci milioni di euro concesso dalla Regione alla Fondazione non sembra aver risolto i problemi del teatro lirico, ancora privo del sovrintendente, del direttore amministrativo e ora alle prese anche con l’intoppo non trascurabile del servizio biglietteria. Da quando il sovrintendente Maurizio Pietrantonio decise di affidare all’esterno la vendita dei tagliandi e delle tessere il teatro – secondo la Fistel-Cisl – ha perso tremila abbonati ed ora la situazione sembra destinata ad aggravarsi perché dal botteghino tradizionale di via Sant’Alenixedda il servizio è stato trasferito in viale Regina Elena. La petizione degli afficionados del teatro e la sequenza di iniziative sindacali non è servita finora a rimettere in sesto il servizio e i sei dipendenti a termine rimasti in panne dopo la decisione di Pietrantonio hanno perso le speranze di rivedere una busta-paga. Eppure – così sostiene Annalisa Pittiu della Fistel-Cisl – soltanto i sei dipendenti sarebbero in grado di rilanciare e di gestire «la fidelizzazione del nostro affezionato pubblico, spesso bistrattato per carenze organizzative e di comunicazione». D’altronde il sindacato ha dimsotrato carte alla mano che pagare quei sei stipendi costerebbe al teatro meno che gestire il servizio attraverso il service, come avviene ora. Da qui l’invito al presidente Massimo Zedda «a risolvere urgentemente tutte le vertenze rimaste aperte, partendo da quella della biglietteria». Vertenza importante, certo. Ma non come quella – di taglio politico -in corso all’interno del consiglio di amministrazione, dove Zedda è rimasto in minoranza e deve fare i conti con il «ricatto» del centrodestra: l’amministrazione Cappellacci ha risolto il nodo finanziario col prestito da dieci milioni ed ora c’è chi avanza pretese sulla scelta del sovrintendente. Con Zedda chiuso all’angolo, il nome più gettonato resta quello di Francesco Siciliano, l’assessore provinciale alla cultura. Con lui alla guida il teatro sarebbe praticamente al guinzaglio di una forza trasversale che va dal Pd al Pdl. Difficile che Zedda possa accettarlo. (m.l) Fonte: La Nuova Sardegna 14 settembre 2012

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