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La visione del fotografo di Michael Freeman: impara dai grandi maestri

Da Ragdoll @FotoComeFare

Cosa “vede” il fotografo? È un testimone della realtà così come appare oppure la inventa e la altera come farebbe un disegnatore?

Insomma: l’immagine deve essere solo catturata oppure costruita a tavolino?

Michael Freeman, fotografo e giornalista britannico, prova a rispondere a questa e a molte altre domande, dalle pagine del suo libro “La visione del fotografo“, nel quale l’opera dei grandi fotografi è analizzata punto per punto, partendo dalla potenza delle loro immagini.

Le bellissime fotografie, a colori e in bianco e nero, che popolano ogni singola pagina del libro lo rendono piacevole da sfogliare, anche solo dedicandosi alla lettura del commento in didascalia.

Frederick Henry Evans, Frans Lanting, Cindy Sherman, Elliott Erwitt, Paul Strand, Romano Cagnoni, Richard Avedon e Robert Adams sono solo alcuni dei grandi artisti citati nel libro ed esplorati fino al midollo, per comprendere il senso delle loro opere e renderlo facilmente assimilabile dal lettore.

Devo dire che questa lettura è stata per me sorprendente e che, alla fine del libro, ho avuto la sensazione di avere davvero afferrato il senso sia delle singole opere commentate, sia anche dell’arte fotografica in generale.

Il libro, però, va ben al di là della semplice analisi degli scatti più celebri e stimati. Ti spiego qui di seguito perché, secondo me, vale la pena di acquistarlo.

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Cosa imparerai da questo libro: interpretare una fotografia

La visione del fotografo è il terzo capitolo di una trilogia dedicata all’esplorazione dell’opera fotografica. I due libri precedenti, “L’occhio del fotografo” e “La mente del fotografo” trattano, rispettivamente, i temi della composizione e del ragionamento che ordina e struttura lo scatto.

Si tratta, in tutti e tre i casi, di opere che non dovrebbero mancare nella libreria del fotoamatore e del professionista, perché tutte sono in grado di fare sviluppare il senso critico del lettore, affrontando temi complessi ma con un approccio semplice.

 

La sensazione è che si stia leggendo un testo di una fonte autorevole (Michael Freeman è uno scrittore e un fotografo di fama internazionale, i cui libri hanno venduto complessivamente oltre un milione di copie), ricco di spunti interpretativi sulle grandi fotografie che hanno fatto la storia, o che faranno quella futura.

E, per come la vedo io, si tratta di insegnamenti utili soprattutto al fotoamatore, al semplice appassionato che non ha ancora sviluppato la capacità di farsi un’opinione su una fotografia.

Quante volte, per esempio, ti è capitato di non capire perché un certo fotografo o una certa foto siano così apprezzati? A me è successo spesso di vedere un’immagine famosa e non riuscire a coglierne il senso. Magari, certe volte, apprezzi un’immagine perché riconosci il ricorso a una tecnica particolare o perché la perfezione della composizione è immediatamente evidente, a tutti.

Spesso, però, dietro le foto di successo c’è dell’altro, c’è una bellezza che non stai cogliendo, perché esistono forme di bellezza che devono essere spiegate.

Ecco, quindi, il senso di questo libro: insegnarti a cogliere il valore di una fotografia e farlo tuo. Potere cioè, reinvestire questo valore, nei tuoi scatti futuri.

Il fatto è che Freeman non si ferma solo a questo. Secondo l’autore, infatti, la visione del fotografo non è soltanto e semplicemente ciò che l’artista vede attraverso un obiettivo.

Per “visione” devi intendere piuttosto il modo in cui il fotografo pensa, percepisce il mondo attorno a sé, il modo in cui è influenzato, nei suoi scatti, dall’opinione del pubblico, il modo in cui interpreta la società in cui è inserito e si rapporta con essa.

Insomma, Michael Freeman riesce a spiegare, foto per foto, come essa sia il risultato di tutta una serie di fattori e variabili che hanno influenzato il fotografo e quindi prodotto un determinato effetto.

Come vengono affrontati, nel dettaglio, questi argomenti? Qui di seguito ti parlo del contenuto del libro, con qualche anteprima.

La visione del fotografo: il contenuto del libro, in breve

Il primo capitolo, intitolato “L’arte dell’istante”, esamina innanzitutto le caratteristiche di una buona fotografia.

Ovvero risponde alla domanda: in cosa consiste l’eccellenza di uno scatto fotografico?

Secondo l’autore, sarebbero sei gli elementi che contribuiscono a formare l’immagine perfetta:

  1. È costruita con maestria da un punto di vista tecnico e concettuale.
  2. Provoca una reazione nel pubblico, perché ne stimola e attrae l’attenzione.
  3. Offre più di un livello di esperienza, ovvero non si presta a una sola chiave interpretativa ma a più di una. Trovarle tutte non è facile, e c’è bisogno dell’aiuto di un altro fotografo per scovare ogni significato, ma anche ogni dettaglio visivo. E Freeman si offre di aiutare il lettore in questa ricerca, offrendo degli esempi concreti.
  4. Ha un proprio contesto nella fotografia: cioè il fotografo, quando la scatta, sa dove vuole collocarsi rispetto qualunque altra opera fotografica, sa se desidera ispirarsi a qualcun altro o se, piuttosto, vuole prenderne le distanze.
  5. Contiene un’idea, non per forza complessa.
  6. Non imita nessun’altra forma d’arte.

Il secondo capitolo, “Capire l’intenzione”, esplora tutti i generi fotografici, dal paesaggio al foto giornalismo, dalla moda alla scienza, passando per still life e fotografia di animali. Lo scopo di questo capitolo è spiegare la storia di ogni genere fotografico: com’è nato, quali sono le caratteristiche che lo definiscono e quali evoluzioni aspettarsi nel futuro.

All’autore interessa anche farti capire come un fotografo che si muove all’interno di un certo genere fotografico, per esempio il reportage di guerra, abbia degli obiettivi del tutto diversi da chi, invece, fa pubblicità.

L’autore prosegue, poi, parlando del mezzo nel quale la fotografia si concretizza: la stampa, il libro fotografico, il web, lo slide show, e spiega come qualunque fotografo abbia ben chiaramente in mente, nel momento stesso in cui scatta, quale deve essere il destino del suo lavoro, se finire in un e-book, essere pubblicato come immagine singola sulle riviste o essere esposto a una mostra.

Il terzo capitolo è un excursus sulle doti del fotografo, come la capacità di sapere osare e stupire, l’abilità nell’indurre l’osservatore a porsi domande e darsi risposte, che il contenuto della fotografia accenna soltanto.

E la composizione? Questo è uno dei temi preferiti dallo scrittore, un argomento che, probabilmente, non considera mai veramente esaurito.

Anche in questo terzo capitolo de La visione del fotografo Freeman si dilunga sulla composizione e ti aiuta a porti delle domande, a riguardo fondamentali. Per esempio: quali porzioni includere in un’inquadratura e sulla base di che cosa fare una scelta del genere? La composizione tradizionale può essere messa in discussione? Preoccuparsi di ottenere la giusta composizione è sempre appropriato, in tutti i generi fotografici?

Per chi è questo libro

Se devo rispondere a questa domanda su due piedi ti dico: “Questo libro è per i curiosi“. Secondo me, infatti, è inutile e un po’ fuoriluogo, in questo caso, fare una distinzione tra il fotografo professionista e il dilettante: questo libro è per chiunque abbia curiosità e sincero interesse nei confronti della fotografia.

Fondamentalmente, il libro tratta temi di grande importanza, temi discussi tanto nei forum di settore tanto nei circuiti artistici di più alto livello, ma lo fa rendendoli accessibili a chiunque e arricchendo la spiegazione con gustosi aneddoti su questa o quella fotografia, questo o quel fotografo.

Non credo, quindi, debba essere sconsigliato a qualcuno piuttosto che a un altro.

La lettura richiede sicuramente una certa concentrazione, ma trovo che questa non sia un’operazione complicata, proprio grazie al fatto che ogni argomento è discusso per immagini. Tutto il libro è costruito su un approccio visivo, che ti aiuta a capire chiaramente cosa Freeman ti voglia dire.

Attraverso gli esempi e il commento delle singole opere scoprirai molti concetti, forse per te nuovi, e approfondirai temi che già conosci.

Citazioni dal libro

Ho voluto raccogliere qui di seguito alcune frasi tratte dal libro, che mi hanno in qualche modo colpito, e che ti possono essere utili per capire di cosa stiamo parlando e se “La visione del fotografo” fa per te.

Uno dei miei obiettivi in questo testo è sviluppare la capacità di leggere, apprezzare e farsi un’opinione sulle immagini, in qualsiasi forma esse appaiano.”

Vale la pena prendere in esame l’intero spettro della fotografia, per comprenderne i meriti in termini di arricchimento.

Ciò che la fotocamera ha ripreso può essere davvero successo come appare, oppure può rientrare in un ambito diverso, in cui le cose sono inventate.

La luce è una compagna, una presenza, un personaggio che gioca con tutto ciò che rivela o, con la sua assenza, nasconde.”

Il contrasto ha un ruolo chiave in fotografia. Non solo il contrasto di toni a cui pensa la maggior parte delle persone, ma anche quello tra le diverse caratteristiche dell’immagine o tra i soggetti.”

La sfocatura è un espediente ottico specifico della fotografia, che offre un’esperienza diversa da quella che viviamo a occhio nudo. Combinare in un’immagine aree a fuoco e fuori fuoco non è solo semplice, ma in molti casi inevitabile.”

Spingersi più in là e cercare modi diversi di vedere non sono di per sé doti specifiche di un fotografo, ma sono elementi evidenti in ogni buona fotografia.”

Conclusione

Se digiti sul motore di ricerca le parole “libri fotografici fondamentali” o “regalarsi un libro fotografico” troverai in maggioranza moltissime discussioni sui forum di fotografia, nelle quali c’è sempre qualcuno che consiglia di regalarsi (o farsi regalare alla prossima occasione, perché no?) la trilogia di Freeman.

Forse questo dato è già una misura sufficiente dell’apprezzamento che l’autore vanta e che proviene da un pubblico veramente vario, che va dal fine intenditore al sincero amatore.

Dopo averlo letto non credo, tra l’altro, che rimarrà sullo scaffale a prendere polvere. Piuttosto mi riprometto di ritornare su alcuni passi a più riprese, in futuro. Che dire, in conclusione? Se quanto ho detto ti ha incuriosito puoi acquistare il libro comodamente, cliccando qui sotto:


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