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La vita

Creato il 01 luglio 2012 da Dino Licci
Io sono notoriamente agnostico, termine spesso confuso con quello di ateo mentre invece io sono lontano dal pensiero ateo almeno quanto lo sono dal pensiero del credente. Sono molto religioso ma non cattolico e più studio, più mi stupisco e sorprendo e meraviglio e sbalordisco per il mistero,  la bellezza, la perfezione del creato.  E’ tale il mio stupore che a volte passo ore ed ore ad osservare le formiche  o le api con le loro danze intelligenti o i messaggi d’amore che i miei cani, i miei gatti, persino i miei pesciolini tropicali,   m’inviano fondendo il loro cammino col mio in questa meravigliosa avventura che mi capita di vivere e che è cominciata con un atto d’amore di tanti anni fa. E vedo Dio persino nei parassiti, nei vermi che mi capita di osservare attraverso il mio microscopio, strumento che mi proietta in un’altra dimensione dove  pare compiersi una vita parallela alla nostra e che è fatta di competizione, di selezione, di adattamento all’ambiente proprio come facciamo noi nel macrocosmo. Poi la sera, quando lontano dal mondo, nell’oscurità più completa del mio “capanno” che è lontano da ogni centro abitato, levo lo sguardo al cielo, lo spettacolo delle stelle m’inebria e mi sconcerta. Migliaia, milioni, miliardi di mondi  che si muovono, nascono, esplodono, muoiono, interagiscono tra loro, con noi, con altri mondi mentre l’Universo che la legge di Newton vorrebbe collassasse su se stesso ad opera dell’attrazione gravitazionale reciproca, continua ad espandersi ad opera di una spinta iniziale che trascende la nostra capacità di conoscenza. E poi il nostro organismo che, per professione, ho  dovuto esplorare ogni giorno: migliaia di reazioni chimiche, di scambi gassosi, di fragili equilibri chimici, osmotici,  elettrici  che ci tengono in vita e ci consentono di vedere, toccare, pensare, dialogare ed amare, sorridere e gioire o piangere e gemere, ma VIVERE questa nostra esistenza che  potrebbe essere d’amore, di aiuto reciproco, di complicità,  di tenero interscambio. Dopo aver passato la vita  sui libri  e fatto dell’osservazione e della contemplazione la mia ragione di vita, dopo essermi immerso in letture profonde di grandi pensatori che mi hanno contagiato del germe della “curiositas”, ancora mi chiedo con sconcerto: chi sono e quale fine muove i miei passi, il mio lento, misterioso divenire?

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