La voce a sinistra (l’unica) è il Papa?

Ieri in piazza San Pietro si è svolta una manifestazione politica. Religiosa, morale, etica ma soprattutto politica. L’unica manifestazione per la pace, contro la guerra, che registriamo in questi giorni in cui si rischia di precipitare in un conflitto le cui conseguenze sono difficili da prevedere, anche da immaginare. E questa unica voce che si leva contro un possibile massacro, l’ennesimo perpetrato nel nome ipocrita di una democrazia da imporre con la forza arriva dalla Chiesa e da quel Papa che, in pochi mesi, sta rivoluzionando il cattolicesimo e il suo approccio con la realtà.

Il Papa sta facendo politica, non quella politica fatta di ingerenze indebite che si sono ricordate negli anni, non la politica fatta di influenze dentro questo o quel partito. Il Papa sta facendo politica aperta, quella che la Chiesa non può esimersi di fare perché sta scritta nei Vangeli, perché Gesù stesso fece politica occupandosi del popolo e delle cose pubbliche.

Papa Bergoglio è l’unico che sta parlando seriamente di pace, è l’unico che sta parlando con forza di povertà nel mondo, di crisi dei valori della nostra civiltà, di difesa delle classi più deboli. La sinistra dov’è? È morta? È troppo presa in discussioni sull’opportunità o meno di far sposare gli omosessuali o di dare la cittadinanza agli stranieri? È troppo occupata a studiare ogni minima mossa del Caimano? È ingolfata nel programmare le mosse dopo le prossime elezioni? Intanto il mondo va avanti e va avanti molto male. La sinistra non se ne accorge. Fortuna che c’è il Papa.

Luca Craia