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La voce dell’acqua

Creato il 11 giugno 2015 da Unarosaverde

Ho registrato il rumore dell’acqua che precipita in cascata a Neuhausen, in Svizzera, al confine con la Germania, per averlo a portata di mano la prossima volta che avro’ bisogno di ricordarmi il suono della liberta’. Bastava allungare una mano per farsela sbattere indietro dalla forza acquisita in discesa. Bastava avvicinarsi, da sotto, per sentirsi strappare via. Dall’alto della roccetta che da millenni resiste in mezzo alla corrente, vedevo l’acqua correre, padrona.

L’altra mattina, dopo una grandinata furibonda, l’ho rivista, pero’ stavolta e’ sgorgata da sotto in su, dalle fogne al pavimento del mio bagno, passando dal wc. Aveva un colore diverso, che non vi racconto. Un lunedi di cacca, direi.

Gia’, la forza stupefacente e distruttiva degli elementi.

In Svizzera ogni cosa ha un suo posto, le voci sono attutite, i limiti di velocita’ severi e rispettati, i prezzi spaventosi e i parcheggi hanno tutta una fila di lucine: verde se il posto e’ libero, rosso altrimenti. Cosi’ uno non vagola avanti e indietro per trovarsi un buco. In Germania, anche solo dieci chilometri oltre confine, a Costanza, i prezzi sono molto piu’ ragionevoli, l’approccio alla vita un po’ piu’ sciolto – non all’italiana, comunque -, i supermercati biologici fornitissimi e pur sempre abbordabili, le ciclabili lungo i corsi d’acqua una goduria.

A parte l’episodio nauseabondo, la settimana e’ iniziata con due sere dedicate alla scoperta di vasocottura e cottura confit, alla Cast Alimenti cui faccio fatica a dire addio, sta proseguendo all’insegna delle disillusioni lavorative – la prossima volta che cambio sara’ davvero per rimanere a casa e  vivere di rendita – e nell’attesa del fine settimana. Devo fare la valigia: tra pochi giorni vado al mare.

Altra acqua, altro rumore. Molti, forse troppi, ricordi.


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