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Lady Dai: la mummia cinese morta 2.100 anni fa conservata come se fosse morta ieri

Creato il 14 settembre 2013 da Alessiamocci

Quando pensiamo ad una mummia, immediatamente la nostra mente corre all’antico Egitto il cui popolo, attraverso complessi rituali, ha consacrato un numero infinito di corpi all’eternità.

Lady Dai: la mummia cinese morta 2.100 anni fa conservata come se fosse morta ieriIn realtà, non tutti sanno che i corpi meglio conservati al mondo sono in Cina. Una serie di ritrovamenti archeologici ha convinto alcuni scienziati che le conoscenze degli antichi cinesi, sulla conservazione dei corpi, fossero nettamente superiori a quelle egiziane.

Nel 1971, in piena guerra fredda, alcuni lavoratori stavano scavando per costruire dei rifugi anti-aereo vicino alla città di Chanesha, capoluogo dell’Hunan, una provincia della Cina centro-meridionale, quando hanno rinvenuto un enorme complesso funerario della dinastia Han.

Lady Dai: la mummia cinese morta 2.100 anni fa conservata come se fosse morta ieriTale dinastia fu fondata dalla famiglia Lin e, governando sulla Cina dal 206 a.c al 220 d.C., portò un grande progresso all’interno del Paese. Nella tomba sono stati scoperti più di mille manufatti perfettamente conservati e, fra gli altri, un corpo di donna che ha fatto molto parlare di sé.

Si tratta di Lady Dai, moglie di Xin Zhui, una principessa della dinastia Han, considerata uno dei corpi meglio conservati al mondo. Morta tra il 178 ed il 145 a.C., all’età di circa 50 anni, era circondata da oggetti che ne testimoniano l’importanza ed anche il gusto raffinato della principessa per cibi esotici e tessuti pregiati.

Quello che stupisce è il perfetto stato di conservazione delle sue spoglie. La mummia è attualmente conservata nel Museo di Hunan e non ha nulla a che vedere con le mummie egizie che siamo abituati a vedere. Ci si chiede, come siano riusciti gli antichi cinesi in questa complessa opera d’imbalsamazione.

Lady Dai: la mummia cinese morta 2.100 anni fa conservata come se fosse morta ieriSembra che essi siano riusciti a dare a Lady Dai l’immortalità, pur avendo lavorato sulle sue spoglie mortali. Quello che sconvolge è che sembra di vedere il cadavere di una donna morta al massimo da una settimana, mentre invece, in realtà, sono trascorsi 2100 anni da quando ha esalato il suo ultimo respiro.

Pelle e tessuti sono morbidi, le articolazioni flessibili, i capelli intatti, il sangue nelle vene è ancora rosso e fluido e tutti gli organi sono conservati perfettamente. Il suo aspetto è rimasto identico al giorno della morte, tanto che è stato possibile effettuare un’autopsia.

L’esame ha rivelato che la principessa, al momento della morte, era in sovrappeso e soffriva di mal di schiena. È morta d’infarto, poiché, molto probabilmente, l’obesità le ha provocato l’ostruzione delle vene, causandole problemi cardiaci. La sua dieta era troppo ricca, e la donna non faceva alcuna attività fisica.

Lady Dai: la mummia cinese morta 2.100 anni fa conservata come se fosse morta ieriArcheologi e patologi stanno ancora cercando di individuare le modalità che hanno consentito al corpo di giungere intatto fino a noi. Sembra quasi che gli antichi cinesi conoscessero l’”elisir di lunga vita”, e forse la risposta di questa perfetta conservazione della salma nei secoli, dipende proprio dall’articolata struttura della tomba e dalle modalità stesse di sepoltura.

Dopo essere stata avvolta da 22 abiti di seta e canapa, legata con 9 nastri di seta ed il volto coperto da una maschera, la salma è stata riposta in una bara perfettamente sigillata, contenuta a sua volta in altri 6 sarcofagi. Il corpo era immerso in 20 litri di un misterioso liquido, la cui composizione non è ancora del tutto chiara.

Credenze popolari hanno attribuito un grande potere a Lady Dai: la sua mummia pare essersi evoluta ed integrata nel cosmo. La Cina ha sempre affascinato il mondo con la sua ricca cultura, i numerosi misteri ed i ricchi tesori sepolti nelle viscere della terra e negli abissi marini.

Sicuramente la mummia di questa donna invita a riflettere sui grandi misteri della vita, della morte, del corpo e dell’eternità.

Written by Cristina Biolcati


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