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Lagunita e Tamchén

Creato il 29 agosto 2014 da Simone D'Angelo @SimonDangel
Porta d'accesso all'inframundo

Scoperte due città maya nella giungla messicana

Due antiche città maya nella giungla della penisola dello Yucatán, in Messico, sono state scoperte dall’archeologo sloveno Ivan Šprajc sulla base di foto aeree e satellitari della Reserva de la Biósfera de Calakmul, nello stato di Campeche. Le rovine appartengono a due città, Lagunita e Tamchén, popolate tra il 600 e il 1000 dopo Cristo.

Lagunita era già stata individuata negli anni ’60 in modo fortuito dall’archeologo statunitense Eric Von Euw, il quale, tuttavia, non riuscì mai a localizzarla con precisione. Rimasero così gli schizzi e i disegni, mai pubblicati, di ciò che aveva visto. Lagunita si sviluppa su un’area di 12 ettari ed è composta da edifici disposti attorno a delle piazze, un tempio piramidale di 20 metri d’altezza e un campo per il gioco della pelota.

La scoperta più sensazionale è, però, quella di una porta d’accesso all’ “inframundo”, che rappresenta le fauci aperte di una grande divinità zoomorfa della Terra, associata alla fertilità. Da qui si entrava in una grotta e nel mondo sotterraneo dell’acqua, il luogo dell’origine mitologica del mais e dimora degli antenati. La facciata è uno degli esempi meglio conservati di questo genere di porte, piuttosto comuni nel periodo tardoclassico dell’architettura nella regione del Río Bec.

Nel sito sono state rinvenute inoltre 10 steli scolpite e 3 altari religiosi circolari, anch’essi riportanti incisioni e glifi. Proprio da una di queste steli Octavio Esparza Olguin, docente della Universidad Nacional Autónoma de México, ha potuto decifrare la data riportata secondo il calendario maya: 29 novembre 711.

Anche a Tamchén (in lingua maya yucateca “pozzo profondo”) antiche piazze ed edifici includono i resti di un’acropoli e templi religiosi, tra cui una piramide con un santuario ben conservato sulla parte superiore, una stele e un altare alla sua base. Impressionanti gli oltre 30 chultunes riportati alla luce, camere sotterranee usate per la conservazione del mais o la raccolta dell’acqua piovana, alcune delle quali insolitamente grandi: si parla di oltre 13 metri di profondità.

Gli studiosi sottolineano l’importanza di questi ritrovamenti per le loro caratteristiche architettoniche e la grande quantità di resti di abitazioni. Nonostante le molte similitudini tra le due città, che potrebbero indurre ad una contemporaneità del loro sviluppo, Tamchén risulterebbe più antica di Lagunita: alcune prove dimostrerebbero la sua esistenza già nel Tardo Preclassico tra il III secolo avanti Cristo e il III secolo dopo Cristo.

Lagunita e Tamchén
Lagunita e Tamchén
20.709879 -89.094338

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