L’inizio della serie finale si avvicina, andiamo a vedere ruolo per ruolo i giocatori di Lakers e Celtics!
Playmaker: Fisher - Rondo
Abbiamo detto cento volte che Fisher non tiene nessuno, ma in questi playoff ha già lavorato su Russell Westbrook, Deron Williams e Steve Nash: alla fine il suo lo fa sempre, soprattutto se inserito nel sistema Lakers che lui conosce come le sue tasche, sia in attacco che in difesa! Il cliente però questa volta si chiama Rajon Rondo, uomo da 16.7 punti e 10 assist in questi playoff. La serie contro i Cavs l’ha definitivamente consacrato tra i migliori play della Lega con 20.7 punti, 11.8 assist e 6.3 rimbalzi, ed in generale un dominio assoluto su Mo Williams. Questo potrebbe essere uno degli accoppiamenti chiave della serie, rispetto alle Finals 2008 Rajon è migliorato moltissimo, mentre per Derek il tempo passa ma la sua esperienza e la sua classe potrebbero essere essenziali nei finali di partita.
Guardie: Allen - Bryant
Discreto match up tra il più vincente giocatore in attività (al di là degli anelli alle dita) ed una delle più talentuose shooting guard che abbiano mai calcato in parquet NBA. Ray Allen ha dimostrato di avere gambe e voglia per provare a limitare Kobe, d’altro canto Mr. Bryant potrebbe annullare “He got Game” nei possessi chiave. Paradossalmente questi giocatori sono così forti che non credo saranno una variabile nella serie, nel senso che in ogni caso daranno un contributo di altissimo livello! I Lakers però sono nelle mani del Mamba leader maximo dei gialloviola e delle Lega (29.4 punti di media col 48% al tiro in questa post season).
Ali piccole: Pierce - Artest
Se guardiamo al talento puro non si comincia neanche: il figlio dell’ex pugile da Queensbridge però sul campo mette ben altro che il talento! La voglia di vincere lo rende nettamente il miglior difensore della Lega, ma contro Pierce potrebbe non bastare. P-square, dopo una stagione di buon livello da 18.3 punti di media, ha cambiato marcia nei playoff, arrivando addirittura a 24.3 punti, 8.3 rimbalzi e 3.5 assist di media nella finale di Conference contro i Magic. Nei possessi finali, la difesa di Artest su Pierce potrebbe essere determinante, ma Ron a volte si fa vedere anche nella fase offensiva: battezzarlo non sempre è una buona ideaa, in questa post season le sue statistiche sono costantemente salite dagli 8.2 punti della serie contro i Thunders ai 14.3 contro i Suns, culminata con i 25 punti della determinante gara-6. Un guerriero se c’è n’è uno!
E’ un po’ il discorso fatto in precedenza per Rondo e Fisher, ma squadre invertite: Garnett non è più lo stesso di un paio di stagioni addietro, mentre Gasol ha migliorato ulteriormente il proprio gioco e soprattutto l’inserimento nella triangolo, sistema che potrebbe ormai insegnare. Per dare delle cifre K.G. nei playoff del 2008 ha viaggiato a 20.4 punti e 10.5 rimbalzi, mentre in queste prime tre serie le sue statistiche dicono “solo” 14.9 punti e 8.2 rimbalzi; di contro i numeri del catalano sono passati da 16.9+9.3 a 20+10.9! Sarà comunque una sfida bellissima: la cattiveria agonistica dell’ex Faragut Accademy contro la classe pure del nativo di Sant Boi de Llobregat.
Centri: Perkins - Bynum
Sfida tra due centroni vecchio stile, ancora giovani ed in crescita: Perkins nel 2008 sinceramente non c’entrava molto col livello dei compagni, Bynum neanche c’era (per infortunio). A due anni di distanza invece sono diventati due giocatori veri: 10.1 punti + 7.6 rimbalzi per il pivottone dei Celtics, e 15 + 8.3 per il bimbone dal New Jersey (statistiche riferite alla regular season). C’è da dire che nei momenti chiave Bynum non sarà in campo, dato che Jackson predilige il quintetto più piccolo con Gasol da 5 e Odom da…. teorico 4!
Panchina:
Forse la finale con meno panchina degli ultimi anni: se escludiamo quel genio della pallacanestro che risponde al nome di Lamar Odom, ne da una parte ne dall’altra ci sono uomini in grado di fare la differenza con continuità iniziando la partita da seduti. Proprio per questo un’eventuale grande prestazione di un “panchinaro” potrebbe fare la differenza in una gara; gli indiziati principali sono Jordan Farmar e Shannon Brown per i Lakers e Tony Allen (soprattutto in difesa) e Glen Davis per i Celtics. C’è poi una variabile impazzita arrivata a Boston nel corso della stagione dai New York Knicks: Nate Robinson! The Gadget va menzionato esclusivamente per la decisiva gara-6 dei Biancoverdi su Orlando, nel resto dei playoff infatti non aveva praticamente giocato, se non nel garbage time, ma sfruttando l’infortunio di Rondo, Robinson ha sparato 13 punti in un amen creando il break poi risultato determinante. Vedremo se Doc Rivers si fiderà di mandare in campo Robinson, probabilmente per talento e personalità il più portato a cambiare ritmo alla partita.