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Lampedusa, da dramma a spot elettorale della Lega

Creato il 28 marzo 2011 da Risibilmostra

 

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Spiaggia dei conigli

A chi giovano le immagini di Lampedusa? Chi ha permesso che un tale sovraffollamento si verificasse nell’isola più prossima all’Africa? È tutto dovuto alla casualità oppure c’è un piano per mostrare l’assedio di un’isola e di una nazione? Viviamo in un mondo in cui la realtà esiste solo quando viene ritrasmessa dal mezzo televisivo e questo mezzo finisce per veicolare solo immagini unite per montaggio, fiction anche quando riguarda notizie reali, finzione e strumentalizzazione di un brandello di realtà per ottenere un effetto “altro” dall’informare. La logica è antica: nella mia infanzia sentivo vecchi supportare i propri racconti facendo riferimento al principio di autorità: “L’ha detto il comunicato” (il lessico era ancora quello del fascismo e del periodo bellico, ma il senso era evidente: è vero perché l’ha riportato la radio, e la radio, per antonomasia, era la bocca della verità, al pari del prete e del Vangelo). Ora i tempi sono cambiati, le vecchie radio Geloso hanno lasciato il posto a schermi invadenti, ad un’inflazione di immagini ma il rapporto tra superiore (mezzo televisivo) e inferiore (telespettatore) è rimasto invariato, anzi si è maggiormente rinsaldato, al punto di vedere nel medium il deus ex machina, il Moloch che dà dignità di vita e di esistenza. Esiste solo ciò che viene trasmesso, che ha dignità di teletrasmissione. Il resto è anonimo, non accade, non è comunque interessante, non è degno di essere nominato. Abbiamo quindi il dramma giapponese che è dramma fin quando i telegiornali gli dedicano l’apertura, è meno dramma o addirittura non più dramma quando passa a fine telegiornale o quando non è più degno di un servizio. Poco importa se il dramma vero si stia consumando in un nocciolo di una centrale nucleare con possibili conseguenze catastrofiche per milioni di persone. Il nuovo dramma è la Libia (ne conosciamo il dittatore, l’abbiamo visto ricevere il baciamano nientepopodimenno che dal nostro miliardario ridens, quindi esiste ed è probabilmente meno sanguinario di quello che si dice se è tenuto in tanto rispetto dal nostro Cavaliere) e nel dramma della Libia c’è lo sbarco, addirittura l’assedio, di qualche migliaio di profughi tunisini (libici comunque per i media). Tenere a Lampedusa questi profughi è un vero dramma costruito. Mostrarli esasperati, ammassati come animali che reclamano dignità, magari in preda a scatti di rabbia non fa altro che accrescere le paure artatamente create da un partito politico, la Lega, che ha creato la sua forza in una dissennata campagna contro coloro che vengono da altri paesi, più o meno europei che siano.

Ogni immagine dal carnaio di Lampedusa funge da spot elettorale per la Lega: è la palese dimostrazione che si vuol creare il problema per poi far passare l’idea che il paese sia preso d’assalto da milioni di africani che minacciano il nostro decrescente benessere. La realtà è il dramma, la rappresentazione del dramma è propaganda, la propaganda è il sangue che rivitalizza un esecutivo anemico che va avanti a forza di nuovi arrivi (questi sì deplorevoli) e di leggi che poco hanno a che fare con il bene comune del paese. Ma che potenza è l’Italia se è messa in ginocchio da chi vuol creare il problema per poi aizzare la gente contro il problema?

 



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