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Lasciare che piova.

Da Seavessi
Ieri è venuta la Tina a trovare Seavessi, e tanta perseveranza della fanciulla a palesarsi in un ambiente in cui poi deve asciugare moccio, inseguire leprotti e fare da modella a ritratti a pennarello è da una parte ammirevole, dall'altra ha qualcosa di recidivo. Ma Seavessi sospetta che la Tina la venga a trovare per guadagnare punti e ottenere un karma fantastico nella prossima vita.
Seavessi medita se non potrebbe farne una professione, fare annoiare la gente a morte in modo che nella prossima vita abbiano tutti un karma ricchissimo e interessante.
va beh.
Mentre cercava di rifilare alla suddetta Tina dei libri vampireschi che la Tina non aveva alcuna intenzione di leggere, al grido di _tutti abbiamo bisogno di scempiaggine, la scempiaggine E' TUA AMICA!!!! Leggine solo tre capitoli e ti troverai alle due di notte in pigiama davanti alla Feltrinelli chiusa, a implorare per l'amor del Cielo Onnipotente una copia di  ZeroZeroZero!!! 
va beh again.
Avevate mai notato in Seavessi una certa tendenza a divagare? No? Sul serio? perchè per esempio anche quella volta che col marito entrammo in concessionaria per comprare una macchina e uscimmo con cinque copie del calendario degli Eroi senza Tempio, il marito stesso fece notare a Seavessi che-
Eh, va beh, appunto.
Mentre Seavessi, essendo nient'affatto di parte, tesseva alla Tina l'Elogio della Fesseria, dalla sua nebbia intracranica è sbucato un pensiero.
Non è colpa tua.
In realtà "colpa" non è la parola corretta. Usiamola per brevità ma è del tutto sgradevole. Il concetto è più vicino a "non è sotto il tuo controllo", "non puoi fare di più".Come molte (molti? non saprei) della sua generazione, Seavessi è un po' vittima della filmografia americana anni '80, se lo vuoi tantotantotanto lo otterrai, se ti impegni abbastanza puoi smuovere le montagne, se ci credi davvero entro fine film avrai il lieto fine.
Il risvolto tremendo di questo ragionamento che sembrerebbe incoraggiante è "non ce la fai? Non l'hai voluto abbastanza". Ma ci sono molte cose al di là del nostro impegno, cose enormi e cose piccole che diventano enormi nella vita quotidiana.
Ecco, usiamo la parola colpa al posto di "non s'è impegnato abbastanza".
Per esempio.
Non è colpa mia se non ho ancora trovato lavoro. Ci ho messo impegno e cuore, certamente abbastanza, ma non tutto dipende da me.
Non è colpa mia se alle bimbe manca il papà, e se io non sono perfetta a fare la parte di tutti e due. Faccio del mio meglio, e se non sempre riesco, ciò nulla toglie al fatto che sto facendo del mio meglio.
Non è colpa mia se la casa è in versione Baghdad post bombardamenti quando arriva la prozia Anselmina, se la prossima volta avverte prima magari non ci trova che giochiamo a Colora la Sorellina coi Pennarelli.
Non è colpa mia se l'Infanta odia il casino e va in crisi alle feste rumorose, non è un difetto, è una sua caratteristica, e che l'abbia presa da me o no l'Infanta non la cambierei con niente al mondo, e fustigarsi rimuginando sui miei geni asociali a poco serve.
Non è colpa mia se Revoluciòn non sta ferma e zitta più di otto secondi e si offende se qualcuno mangia in sua presenza e non offre, è Revoluciòn e stiamo imparando a conoscerla.
Possiamo metterci tutto l'impegno che vogliamo, ma non sempre ottenere i risultati corrispondenti, e ciò nulla toglie alla quantità e qualità del nostro impegno.
E a volte piove, non sempre ma a volte, e bisogna lasciare che piova, e bagnarsi invece di affannarsi ad aprire ombrelli che non sono mai abbastanza.
E non è un post con molto senso, ma lo dovevo scrivere lo stesso.

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