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Lasciare i Polillo alle destre

Creato il 05 dicembre 2012 da Arancia_rossa

L’arroganza dei cosiddetti tecnici fa rimpiangere la demagogia di certi politici. Quando il sottosegretario Polillo attacca Landini sul modello di riferimento del sindacalista Fiom, a scelta fra l’Unione Sovietica e la Cina, offende l’intelligenza dei telespettatori, insulta la dignità di chi vive del proprio lavoro, ma favorisce la comprensione dell’indirizzo politico dell’attuale governo. Il rigore, il consolidamento delle finanze pubbliche, celava la determinazione di smantellare, sotto l’egida dei mercati, il diritto del lavoro e della previdenza sociale. Il segretario del Pd Bersani è candidato alla successione di Mario Monti alla Presidenza del Consiglio. Il suo impegno, ha detto, sarà quello di rimettere al centro dell’agenda di governo il lavoro. Per farlo occorrerà invertire la tendenza alla precarizzazione dei rapporti, sgravarli da una pressione fiscale esagerata sia per chi il lavoro lo da sia per chi lo presta; sostenere la domanda aggregata ristrutturando la spesa pubblica: da questa si potrebbero dedurre sempre più investimenti in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, che rendano il lavoro più produttivo, l’economia più efficiente, il sistema più sostenibile dal punto di vista ambientale, senza nulla togliere ai diritti e alle tutele che hanno reso quello italiano ed europeo un modello di civiltà nel mondo. Il pareggio di bilancio come principio costituzionale vincolante l’operato del governo è una perversione della politica economica e del costituzionalismo democratico, che la sinistra non deve inseguire pena la sua marginalizzazione. Il Pd lasci che siano i moderati e la destra a rivendicare non la solidarietà nazionale nel momento peggiore della crisi, ma la continuità con l’agenda Monti e l’odiosa retorica dei Polillo.



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