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Lasciare tutto e partire – Perche` prendersi un anno sabbatico

Creato il 20 gennaio 2012 da Angelozinna

Lasciare tutto e partire – Perche` prendersi un anno sabbatico

Cos’e` un anno sabbatico? In poche parole e` un anno di pausa. Pausa da cosa? Dal lavoro, dallo studio, dallo stress, dall’organizzazione del futuro, non ha importanza, il “gap year”, cosi` come lo chiamano gli anglofoni, e` un periodo in cui ci si separa dalla vita di tutti i giorni, per intraprenderne una diversa, fatta di luoghi, persone ed avventure completamente nuovi.

L’esperienza.
C’e` poco da fare, un anno sabbatico non e` una vacanza, non e` soltanto la visita ad un paese o una citta` nuova, ma un’esperienza che porta a conoscere se stessi, che accende la curiosita` e che permette di confrontarsi con un ambiente estraneo. Quello che dodici mesi separati dalle abitudini, dagli affetti e dalle sicurezze di ogni giorno possono regalare e` qualcosa cambiera` il resto della propria vita che lo si voglia o no, e la sensazione di riuscire a trasformare il sogno del viaggio, della liberta`, in realta`, spinge ad apprezzare ogni singolo dettaglio di cio` che si incontra.

Chi si conosce.
Partire da soli o in compagnia significa passare da un estremo all’altro, ma le persone che si incontreranno sono quelle che faranno veramente la differenza. Che sia la solitudine o la necessita` a rendere piu` socievoli non e` ben chiaro, ma spesso le persone conosciute nei momenti piu` inaspettati saranno quelle che ci accompagneranno per mesi, a volte per sempre. Il solo fatto di essere di passaggio rende ogni conoscienza piu` significativa.

Cosa si impara.
Spesso ci si deve arrangiare, si impara a cucinare con poco, a vivere in uno zaino. Non solo, si conosce una cultura diversa, si impara ad accettare le persone per quello che sono. Si conosce il mondo, si impara a condividere, ma sopratutto, si conosce se stessi.

Aria nuova.
Tutti almeno una volta ci siamo sentiti ingabbiati nella routine, annoiati da cio` che ci circonda, sempre uguale. Questa e` l’occasione per cambiare aria, per cambiare i ritmi, e riaccendere quella voglia di fare prima che muoia definitivamente.

Non e` una fuga.
Non e` una fuga dalle responsabilita` questa. Non si sta scappando da niente e da nessuno, anzi si sta per affrontare un’esperienza in cui le uniche gambe su cui si puo` contare sono le proprie. Le responsabilita` continueranno a seguirci giorno dopo giorno, e pur sentendo il peso del futuro sulle proprie spalle, pensare di aspettare il momento giusto e` il piu` grosso errore che si possa fare. Il momento perfetto non arrivera` mai, ci sara` sempre qualcosa di piu` importante da fare, qualche evento a cui non si puo` mancare, e qualsiasi altra cosa si decida di mettere al primo posto. La vita e` breve, l’unica possibilita` e` scegliere se sono piu` importanti i nostri sogni o i nostri doveri.

Il futuro.
Un anno del genere potrebbe cambiare tutto. Piu` presto lo si fa e` meglio e`, perche` una volta intrapreso la visione di quello che credevamo sarebbe stato il nostro futuro potrebbe cambiare drasticamente. Vedere luoghi diversi ed essere a contatto con nuove idee, potrebbe cambiare la forma dei piani futuri, permettendo di aprire gli occhi su prospettive differenti.

Il prezzo.
L’idea di quanto un esperienza del genere possa costare e` cio` che blocca la maggior parte delle persone a partire. In buona parte dei casi questa idea e` sbagliata. I costi nel lungo termine sono dilatati, e riuscire e sopravvivere con un budget limitato non e` altro che parte dell’avventura. Inoltre parte fondamentale di essa e` il lavoro, trovare impiego all’estero oltre che a mantenerci per strada piu` a lungo e` uno degli obiettivi che piu` gratificano una volta raggiunto.

Il ritorno.
Infondo un giorno o l’altro sara` intrapresa la via del ritorno, e tutto, se vogliamo, tornera` alla normalita`. E allora, cosa abbiamo da perdere?



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