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Laura Antonelli (28 novembre 1941-22 giugno 2015)

Creato il 23 giugno 2015 da Marvigar4

laura antonelli

Che scrivere di un’icona sexy degli anni ’70? Posso ricordare i turbamenti che quella donna sapeva suscitare negli attuali settantenni o ottantenni, posso solo ammirare una figura non molto slanciata, dalla fronte alta, con occhi semplici e fattezze normali, una figlia della guerra, nata in Istria, trasformatasi in un simbolo dell’erotismo post-sessantottesco. Guardo lei, Laura Antonelli, e mi sovviene la caducità dei canoni di bellezza, le morte stagioni, i desideri dei maschi eterosessuali italiani che sognavano di svegliarsi la mattina con al fianco un corpo come quello ammirato ne Il merlo maschio, in Malizia, in Divina creatura. Ma penso anche a Menippo del Dialogo dei morti di Luciano di Samosata, quando si fa mostrare da Ermete le ossa di Elena e commenta cinicamente riguardo alla guerra di Troia e al fatto che tanti travagli erano stati sopportati περὶ πράγματος οὕτως ὀλιγοχρονίου καὶ ῥᾳδίως ἀπανθοῦντος[1], per una cosa di così breve durata e che facilmente sfiorisce…

Laura Antonelli desiderava essere dimenticata, ma la morte non ha rispettato il suo volere istigando i media di massa a far rivivere le immagini di quando era la diva tanto desiderata. Eppure quelle stesse immagini ci inducono a riflessioni un po’ diverse, ci riempiono di tristezza e di rammarico pensando a come negli ultimi anni, anche negli istanti precedenti la fine, siano scorse forse con raccapriccio nella mente di una donna delusa, profondamente segnata dal tempo e dalla amarezza di un successo effimero.

[1] Menippo ed Ermes, Luciano di Samosata, Dialoghi dei morti, 5.


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