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Lavorare come blogger, redattore e web content

Da Martatraverso

Lavorare come blogger, redattore contentPassate le feste, calza della Befana inclusa, proseguiamo da dove le puntate precedenti avevano interrotto.
Trovo che il punto di partenza per trovare lavoro sia sapere che cosa si vuole fare. Avere un obiettivo mirato è molto più vantaggioso che andare alla rinfusa, alla ricerca di quel che trovo, trovo. Non va bene. Per raggiungere uno scopo, bisogna anzitutto conoscerlo.
Credo che uno dei limiti delle professioni del web stia proprio nella mancanza di definizione. Spulciando gli annunci, ma anche le auto-presentazioni di coloro che praticano questo mestiere (o millantano di farlo), mi sono resa conto che c'è una generale confusione di termini.
Noto anzitutto che quasi nessuno usa la parola giornalista: troppo d'elite forse, in un paese in cui esiste la ben nota Casta dell'ordine (notare come ho messo le maiuscole) e in cui requisito indispensabile per accedervi è essere pagati (a questo proposito consiglio i post de La Repubblica degli Stagisti e l'ottimo post del blog di Carolina Venturini).
Anche bloggerè un termine troppo di nicchia e a prova di sfruttamento, per quanto ci sia chi crede il contrario: avrei inviato ugualmente il curriculum a Blogosfere senza questa frase? Ogni blog è è curato da 1 o più esperti/blogger (giornalisti e non) appassionati e competenti di quella materia; Blogosfere attraverso la sua redazione, seleziona con cura lo specialista per ogni blog.
A seguire i tre validi sinonimi: redattore, web content, web editor. Quello che nelle redazioni si chiama deskista: scrive, passa, impagina, tamburineggia e così via. Un quadro più che completo del lavoro redazionale.
Chi invece scrive contenuti per un sito web aziendale e/o articoli pubbliredazionali si chiama copy (contrazione di copywriter).
Infine il circo dell'assurdo: più parole entrano, più bestie si vedono. Ed ecco articolista, sinonimo di non-specialista, per cui scrivere di turismo in Malesia, indici di Borsa e settimana della Moda è lo stesso. Sa poco di tanto e tanto di poco, ragione per cui guadagnare 1-2 euro ad articolo non è poi una tragedia. Web writer, versione spuria e tecnologizzata del termine che dovrebbe accomunare il novelist e il poet. Ecco, se avessi i soldi stipendierei volentieri un web novelist e web poet. Ma chiudo sul più divertente che ho sentito: newser. E su questo preferisco non spendere commenti.
Se conoscete altri modi creativi per dire in fondo la stessa cosa, mi fate un fischio?


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COMMENTI (1)

Da alacarte
Inviato il 10 gennaio a 10:40
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Perdonate l'autocitazione ma credo che i due link allegati possano essere utili alla "causa":

http://www.lsdi.it/2010/08/02/giornalisti-digitali-vendersi-per-50-centesimi/

http://www.lsdi.it/2011/01/07/il-sindacato-dei-%E2%80%98giornalismi%E2%80%99-e-la-specificita-digitale/