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Le 10 cose che rendono felice un dipendente

Da B2corporate @b2corporate
Quest’anno il mercato del lavoro italianoè risultato tra i più immobili in Europa, con dipendenti sfiduciati per le proprie prospettive professionali al punto da rinunciare, nel 66% dei casi, a ricercare attivamente un nuova posizione.

Andiamo ad analizzare quanto emerso dai dati del Barometro Ipsos 2015. Dal 2004 l’istituto di ricerca conduce per conto di Edenred, leader mondiale nella gestione dei fondi finalizzati per le imprese, un'indagine annuale sulla percezione del benessere lavorativo e sulle aspettative professionali dei dipendenti*.

I 3 pilastri della nova cultura manageriale

I nostri connazionali, però, non sono fedeli alla propria azienda per la qualità di vita al lavoro (i soddisfatti sono solo il 26%, in calo di 3 punti rispetto allo scorso anno),  ma perché credono di non potersi ricollocare rapidamente (77% del campione) e perché sono tra i più sfiduciati verso il futuro, terzi solo dietro francesi e polacchi.

Dalla ricerca è emerso, quindi, il desiderio di una nuova organizzazione del lavoro e di una nuova cultura manageriale fondata su tre pilastri: maggiore delega, lavoro di squadra e propensione al rischio.

Il barometro ha, infatti, rilevato che:

•   il 42% dei dipendenti è soddisfatto della possibilità di portare avanti le proprie idee ;

•   il 32% dei lavoratori ha dichiarato che il suo diretto superiore incoraggia l'assunzione del rischio;

•   il 46% dei dipendenti ha dichiarato che il suo diretto superiore riconosce il diritto all’errore;

•   il 49% dei lavoratori ha dichiarato che il suo diretto superiore incoraggia il lavoro di squadra

Sul fronte degli interventi di welfare aziendale richiesti dai lavoratori, invece, l’indagine ha permesso di stilare anche un decalogo di cosa rende felice un dipendente.

Le 10 cose che rendono felice un dipendente


Le 10 cose che servono per rendere felice un dipendente

1. Investimento in formazione. “L’86% dei lavoratori italiani  - afferma Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia -  ritiene che la formazione sia l’ingrediente principale della competitività personale ed aziendale. Le moderne piattaforme di flexible benefit consentono di scegliere percorsi modulari all’interno di un ampio panel di scuole manageriali, università e centri di formazione.”

2. Salute e  prevenzione. “Esistono benefit volti a salvaguardare la salute, il benessere psicofisico e la soddisfazione dei lavoratori.  Il welfare aziendale - dichiara Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia -  risponde a questo bisogno mettendo a disposizione dei dipendenti assistenza sanitaria, screening e assicurazioni integrative.”

3. Pacchetto di benefit su misura. “Una popolazione aziendale eterogenea necessita di pacchetti di welfare personalizzati: a misura di mamma, di single, o di senior. La possibilità di scegliere tra opzioni flessibili e modulari - afferma Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia -  è il primo requisito di un programma di welfare aziendale efficace”.

4. Buoni Pasto. “Una pausa pranzo gustosa, sana e sostenibile contribuisce al benessere dell’individuo, dell’ambiente e del paese. Ogni giorno - spiega Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia -  2.3 milioni di lavoratori che utilizzano i Buoni Pasto  generano un giro d’affari di oltre 2.7 mld di euro che coinvolge oltre 150 mila esercizi affiliati”

5. Gestione dello stress. “Programmi mirati di welfare aziendale riducono lo stress, migliorano la  salute e la  qualità della vita, conciliando lavoro e vita privata: il maggiordomo aziendale, la baby sitter a domicilio, il caregiver, sono solo alcuni esempi all’interno del ventaglio di servizi disponibili”, spiega Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia.

6. Aiuto per i trasporti. “Oggi le aziende di tutte le tipologie possono accedere a nuovi benefit per la mobilità eco-sostenibile che offrono vantaggi economici e gestionali particolarmente graditi all’impresa e ai dipendenti.  Ad esempio la gestione degli abbonamenti ai trasporti - dichiara Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia -  rappresenta un contributo tangibile per le spese di  trasferimento casa – lavoro”.

7. Il sostegno per i consumi energetici. “Si chiama welfare abitativo ed è un sostegno economico ai consumi  o un contributo all’affitto che l’azienda mette a disposizione dei dipendenti: lo gradirebbero il 65% degli italiani. Per ben il 24% - afferma Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia - un sostegno di questo tipo rappresenta una priorità”.

8. L’asilo nido. “Grazie al welfare aziendale è possibile portare i figli al nido aziendale o utilizzare i voucher  dedicati per retribuire la baby sitter. Anche in Italia  - spiega Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia - questi interventi di work-life balance, non solo sono graditi, ma oggi possibili a tutti i livelli”.

9. L’aiuto ai familiari non autosufficienti. “Negli ultimi cinquant'anni, nel nostro paese, la famiglia è profondamente cambiata. Il welfare privato  - afferma Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia  - oggi può agire concretamente sui bisogni di nuclei familiari che al loro interno ospitano soggetti fragili (anziani, diversamente abili…);  una realtà sempre più diffusa e bisognosa di supporto”.

10. Aiuto ai familiari per attività sportive e culturali. “Iniziative culturali e attività sportive fanno parte del paniere di benefit flessibili che le nuove piattaforme di welfare mettono disposizione dei dipendenti e delle loro famiglie selezionando con cura i partner che erogano il servizio al beneficiario”, spiega Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia.

Le 10 cose che rendono felice un dipendente

Con la decima edizione del Barometro Ipsos, Edenred conferma ancora una volta il suo impegno diretto ad analizzare attentamente come i dipendenti percepiscono le loro condizioni di lavoro al fine di strutturare programmi di welfare più flessibili e modulari capaci di soddisfare l’intera popolazione aziendale migliorando così le performance organizzative e il benessere delle risorse umane.

Note

*L’indagine è stata  realizzata su un campione rappresentativo di dipendenti di 14 paesi europei: Francia, Regno Unito, Germania, Belgio, Spagna, Italia, Svezia Polonia, Romania, Turchia, Finlandia, Austria, Repubblica Ceca, Paesi Bassi.


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