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Le 5 cose che non vorremmo ricordare di un matrimonio

Creato il 21 luglio 2014 da Signorponza @signorponza

Ben ritrovati ad una nuova puntata de “La foto della settimana di quel genio incontrastato di Wannabefre“. Siccome in questi mesi la mia timeline di Facebook è invasa da foto di gente che convola a nozze, ho capito di essere vecchia che alcuni aspetti dei matrimoni mi inquietano parecchio; ecco quindi le 5 cose che non vorremmo ricordare di un matrimonio.

 

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Le 5 cose che non vorremmo ricordare di un matrimonio
Le 5 cose che non vorremmo ricordare di un matrimonio

Il raso. Raso dappertutto, in un tripudio di lucentezza. Allora, cari i miei tamarri che ancora andate in giro con il gel effetto lucido tra i capelli, sfatiamo subito un mito. Il lucido NON FA “ELEGANZA”. Il lucido NON FA ” CERIMONIA”. Il lucido FA SOLO CAGARE. La cosa positiva è che – per chi ha la zona T lucida e problemi di sebo – il viso farà pandant con gli abiti.

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Le 5 cose che non vorremmo ricordare di un matrimonio

Il colore-tema. Le spose si fissano su questa idea che diviene sempre più pressante e ossessiva, quella di dare un tocco di colore al matrimonio. Nessuna obiezione, a patto che la sposa abbia un minimo di gusto. Ad esempio, TSO immediato per tutte coloro che scelgono scientemente il ROSSO. Un colore che fa subito femme fatale di provincia. O il giallo. O il rosa. O il celeste. O il ceruleo. Evitiamo di fare le originali, e concentriamoci sul provare ad essere semplicemente SOBRIE.

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Le 5 cose che non vorremmo ricordare di un matrimonio

Il tema del matrimonio. Peggio del colore dominante c’è solo la scelta di dare al matrimonio un fil rouge ancora più ampio, optando per un tema che coinvolga gli abiti, le bomboniere, le decorazioni e i balli. Abbiamo visto passare davanti ai nostri occhi feste a tema anni ’50, a tema eyes wide shut, a tema anni ’20, anni ’65, anni ’90 e che dio ce ne scampi. Ma il matrimonio a tema è una pratica tanto deprecabile quanto lo può essere – chessò – la necrofilia.

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Le 5 cose che non vorremmo ricordare di un matrimonio

Le foto scattate durante i balli di gruppo. I fotografi amano riprendere qualsiasi momento della cerimonia, a partire dalla comunione degli sposi con mega ostia (bocche spalancate – occhi apertissimi – bocche ruminanti), sino al momento del banchetto, in cui immancabilmente ci si ritrova nell’album fotografico Zia Concetta mentre addenta una bruschetta, Nonno Aldino che si pulisce la camicia dal succo di mirtillo e rabarbaro, Cugino Pietro mentre fa la scarpetta col dito e Zio Italo nel momento in cui si leva un pezzo di spinacio tra i denti usando il dito.

Nonostante questi scatti dovrebbero indurre il fotografo a ritirarsi dalla professione, questi sciagurati del flash proseguono senza sosta ad immortalare anche gli istanti in cui ci si scatena con i balli di gruppo. Ragazze cristallizzate nelle mosse peggiori mai concepite da un chiropratico, con le gambe aperte e flesse. le espressioni mugolanti di gioia, le braccia alzate al cielo e le ascelle che tradiscono l”istante in cui il deodorante ha iniziato a cedere. Momenti a cui io ho assistito con la stessa gravità con cui ho seguito la scelta del trono di Leonardo e Diletta  a Uomini e Donne.

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Le 5 cose che non vorremmo ricordare di un matrimonio

Il tableau de marriage. Questa immensa, potenzialmente catastrofica trovata di dover assegnare un nome ai tavoli. Ma anche no. Anche perchè, semmai non l’abbiate ancora capito, dare la possibilità a certe persone di utilizzare la loro creatività e fantasia può essere veramente un dramma. Ho visto tavoli a tema “Canzoni di Vasco Rossi”, “Regioni d’Italia”, “Primi piatti Tipici Napoletani”, “Squadre di Calcio” e “Marche di motociclette”. Che sublime raffinatezza. Che merdaviglia. Come è possibile esprimere a parole quale livello di sciatteria si può toccare con queste scelte – che io definirei del cazzo? Pentitevi tutte voi, spose creative e mettetevi nelle mani di un wedding planner con gusto.


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