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Le 5 cose da sapere sul poker

Creato il 31 ottobre 2014 da Moveup

Scritto da: admin 31 ottobre 2014 in Notizie dal mondo Inserisci un commento 7 visite

poker

Lasciarsi tutto alle spalle, abbandonare lavoro, abitudini, e spesso vita sociale per seguire un sogno: essere un giocatore di poker professionista. Chi, dopo qualche vittoria o in seguito a uno show televisivo dedicato al poker, non ha lasciato correre l’immaginazione pensando a un futuro intorno ai tavoli verdi dei casinò più famosi al mondo? Uno scenario di successo, frutto di grande ambizione, ma riservato a pochi fortunati. Come si diventa allora professionisti? E soprattutto, da cosa deriva la fortuna di questo antico gioco di carte? Ecco le 5 cose da sapere sul poker:

1. Il poker è uno sport

L’opinione pubblica tende ad associare il poker all’idea di un gioco con soldi veri. In realtà è solo una delle sue declinazioni, ovvero il poker cash game. Ma non si tratta della variante più diffusa, che è invece il poker sportivo. Questo è condotto in modalità torneo e non sono utilizzati soldi se non nella fase di iscrizione. Ogni partecipante sostiene quindi un costo d’accesso che va a costituire il montepremi. Nel corso del torneo si usano solo chip che non hanno alcun contro-valore economico. In base alla posizione nella classifica definitiva si ricevono premi in denaro. Il poker sportivo è un gioco d’abilità, categoria cui appartengono anche Bridge, Backgammon, Dama e Scacchi. Nel lungo periodo a vincere sono solo i giocatori dotati di maggiore talento. Scordatevi quindi di costruire una carriera all’insegna della fortuna.

2. Nel poker esiste il professionismo

In tanti giocano a poker, solo pochi, però, riescono a farne un’attività con cui mantenersi. Questo accade per tante ragioni, fatta salva la fortuna. Il poker professionistico assomiglia, sotto alcuni punti di vista, al mondo del calcio. I player più bravi hanno rendimenti migliori, vincono più spesso e vantano quindi incassi per milioni di dollari. Il corrispettivo dei capocannonieri del calcio, realtà abitata anche da giocatori che hanno ottimi ingaggi per il semplice fatto di giocare in serie A. La serie A del poker è composta dai player che riescono a mettersi in luce nelle maggiori rassegne dal vivo, e spesso sottoscrivono contratti di sponsorizzazione con le poker room (ne sono un esempio i famosi componenti del Team PokerStars Pro).

LucaPagano_PokerStarsTeamPRO

Luca Pagano, il più famoso giocatore italiano di poker

3. Nel poker bisogna studiare

Il poker è un settore sportivo in costante evoluzione. Uno dei principali fattori di cambiamento degli ultimi anni è stato l’introduzione della variante online. Intorno ai tavoli virtuali sono nati campioni abituati a sessioni improntate sull’aggressività e per di più molto veloci, praticamente senza tempi morti. Per risultare vincenti è indispensabile restare aggiornati, associando alle ore di pratica di gioco quelle destinate allo studio di tecniche e strategie.

4. I professionisti del poker lavorano almeno 8 ore al giorno

Per generare profitti interessanti il player deve produrre un elevato volume di gioco, così da abbattere la varianza. Cosa significa? Se siete bravi dovete giocare molte mani, così da ridurre gli effetti del caso e massimizzare le vincite. Un impegno fino a 12 ore di fila davanti al monitor del PC oppure nelle sale da gioco live. Senza contare che l’inizio della giornata lavorativa, di solito, coincide con il tardo pomeriggio, se non dopo cena. Insomma, non è facile vivere di poker. Oltre al talento ci vuole tanta dedizione costante e spirito di sacrificio.

5. Il poker dal vivo è legale in Italia

Il poker sportivo è autorizzato nel nostro paese, sebbene la normativa consenta ufficialmente il gioco solo nei quattro casinò autorizzati sul territorio italiano, ovvero quelli siti a Venezia, Sanremo, Città di Campione e Saint Vincent. Ciò nonostante nel resto del territorio italiano il poker sportivo è regolarmente svolto da numerosi circoli e club dal vivo. Ma per quanti amano sperimentare il tavolo verde in ogni sua forma, dal cash game ai tornei, c’è una sola alternativa: i casinò.


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