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Le accuse continuano, ma non esiste ancora una prova per l’uso di armi chimiche da parte dell’esercito siriano

Creato il 26 agosto 2013 da Informazionescorretta

di: Stephen Gowans

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Due giorni dopo il presunto attacco con armi chimiche in Siria, sappiamo che:

• Gli Stati Uniti non hanno “la prova definitiva che il governo (siriano) è dietro l’ attacco“. [Wall Street Journal, 1]
• ”Né gli Stati Uniti né i paesi europei … hanno una ’pistola fumante‘ che dimostri che le truppe di Assad abbiano usato armi chimiche durante l’attacco.” [New York Times, 2]
• Il Dipartimento di Stato non sa ”se queste notizie sono vere.” [New York Times, 3]
• La Casa Bianca sta cercando di “accertare i fatti“. [Wall Street Journal, 4]

Questa assenza di prove però, non ha fermato il Pentagono ”dall’ aggiornare la sua lista di obbiettivi per eventuali raid aerei “; [5] non ha fermato la Gran Bretagna e la Francia dall’ accusare il governo siriano di essere responsabile di un’atrocità, e non ha diminuito l’entusiasmo dei media nel dichiarare Assad colpevole senza ombra di dubbio.

Non c’è dubbio“, intonano i media, con una onniscienza negati ai comuni mortali, tra cui, a quanto pare, anche ai funzionari americani che stanno ancora cercando “di accertare i fatti” – “che sono state usate armi chimiche” e che sia stato Assad  a “commettere queste atrocità“. [6]

In un editoriale, il The Guardian scrive che l’esercito siriano “è l’unico combattente con la capacità di usare armi chimiche su questa scala.” Sul Wall Street Journal invece, Margaret Coker e Christopher Rhoads, scrivono che “è stato più volte segnalato che le brigate dei ribelli islamici hanno guadagnato il controllo delle scorte di prodotti chimici, tra cui il sarin “. [7]

Questo potrebbe spiegare perché la Casa Bianca ha ammesso due mesi fa che, mentre si riteneva che in Siria fossero state usate armi chimiche, di non aver prove per indicare “chi era il responsabile per (il loro) utilizzo“. [8]

E dato che il presidente degli Stati Uniti ha affermato che l’uso delle armi chimiche da parte dell’esercito siriano rappresenterebbe la “ linea rossa”, i ribelli hanno una motivazione per mettere in scena un attacco col sarin e incolpare le forze governative in modo da portare gli Stati Uniti nel conflitto, con ancora più forza, dalla loro parte.

Per il governo siriano, tuttavia, il calcolo è completamente diverso. L’utilizzo delle armi chimiche significherebbe semplicemente fornire agli Stati Uniti un pretesto per intervenire in modo più massiccio negli affari interni della Siria. Dal momento che questo va decisamente contro gli interessi di Damasco, dobbiamo essere scettici riguardo ogni rivendicazione secondo cui il governo siriano stia sfidando la linea rossa di Obama.

Un altro motivo di scetticismo: perchéusare armi chimiche quando le armi convenzionali possono altrettanto facilmente produrre danni della stessa entità, senza fornire una scusa  ai paesi occidentali per lanciare attacchi aerei?

Il mese scorso, Rick Gladstone sul New York Times  riferiva di uno studio che “ha trovato presenza di sarin, un agente nervino, stoccato rozzamente e distribuito tramite un proiettile senza guida con una carica esplosiva grezza – non il tipo di munizioni stoccate dai militari siriani..” [9]

Quindi, l’esercito siriano non è l’unico combattente in grado di usare armi chimiche in Siria. Ma, a differenza dei ribelli, l’esercito non ha alcuna valida ragione per farlo.

Il punto è che la corsa ad incolpare l’esercito siriano, e ad aggiornare le liste degli obiettivi per possibili raid aerei, non disponendo di alcuna prova, è essenzialmente una motivazione politica.

Chiaramente, gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna vogliono che l’opinione pubblica sia dalla loro parte per intensificare l’intervento in Siria. Hanno deciso di dichiarare Assad e l’esercito siriano colpevole di aver utilizzato un’arma di distruzione di massa.

Ma la convinzione di colpevolezza, come è evidente dalle dichiarazioni dei politici e dai report dei giornali, poggia su alcun fondamento probatorio – in realtà su alcuna prova.

Note

1. Adam Entous, Julian E. Barnes e Inti Landauro, “U.S. weighs plans to punish Assad”, The Wall Street Journal, 22 Agosto 2013
2 Mark Landler, Mark Mazzetti e Alissa J. Rubin, “Obama officials weigh response to Syria assault”, The New York Times, 22 Agosto 2013
3. Landler, Mazzetti e Rubin.
4. Entous, Barnes e Landauro.
5. Entous, Barnes e Landauro.
6. “Syria: chemical weapons with impunity”, The Guardian, 22 Agosto2013.
7. Margaret Coker e Christopher Rhoads, “Chemical agents reflect brutal tactics in Syria”, The Wall Street Journal, 22 Agosto 2013
8. Dichiarazione del vice consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca per le comunicazioni strategiche Ben Rhodes sull’uso delle armi chimiche in Siria, 13 Giugno 2013, http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2013/06/13/statement-deputy-national-security-advisor-strategic-communications-ben-
9. Rick Gladstone, “Russia says study suggests Syria rebels used sarin”, The New York Times, 9 Luglio 2013

LINK: Accusations Continue, But Still No Evidence of a Syrian Military Gas Attack

DI: Informazione Scorretta


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