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Le attività umane causa dei cambiamenti climatici

Creato il 23 novembre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Dalla rivoluzione industriale in poi temperature e livello mare in aumento.

Un satellite che raffigura le correnti climatiche (andalusia.com)

Un satellite che raffigura le correnti climatiche (andalusia.com)

I cambiamenti climatici sono un evento naturale e ciclico nella storia del Pianeta, ma l’intensità e la frequenza con cui si stanno manifestando ora non possono che essere imputati alle attività umane che, dalla rivoluzione industriale in poi, hanno iniziato a influenzare direttamente il clima. Lo rileva l’Ipcc le cui osservazioni sul fenomeno sono il punto di partenza sulle riflessioni al centro della Cop19 di Varsavia.

Il cambiamento climatico è un fenomeno naturale che si è più volte manifestato sul pianeta, dovuto a diversi fattori quali attività solare, caratteristiche della superficie terrestre e composizione dell’atmosfera. Non c’è dubbio che oggi sia in corso un nuovo cambiamento climatico: nel corso degli ultimi 100 anni la temperatura media globale è aumentata di 0,74°C, il livello del mare è cresciuto per la prima volta dall’era glaciale (oltre 20 centimetri dal 1870, e il ritmo di crescita è sempre più veloce) e i ghiacciai si stanno sciogliendo.

Ma se nella storia più remota il cambiamento climatico era dovuto soprattutto alle oscillazioni dell’orbita terrestre, al ciclo del Sole e all’attività vulcanica, oggi l’influenza di questi elementi non basta a spiegare i cambiamenti in corso: studi dimostrano, per esempio, che il Sole può essere responsabile di non più del 10% dell’attuale riscaldamento globale. L’elemento chiave è invece l’attività umana che a partire dalla rivoluzione industriale ha iniziato a influenzare l’ambiente su scala globale.

Tra le attività più impattanti, la deforestazione e l’utilizzo di combustibili fossili (la concentrazione di Co2 in atmosfera è aumentata del 30% rispetto al periodo pre-industriale) e il ricorso a fertilizzanti sintetici su scala industriale (la concentrazione di metano e ossido di azoto in atmosfera nella seconda metà del XX secolo è cresciuta fino a 6 volte più velocemente che in qualsiasi altro periodo precedente al 1800).

I cambiamenti climatici stanno avanzando a un ritmo senza precedenti: le variazioni di concentrazione di Co2 e della temperatura globale avvenute solo nel XX secolo sono gli stessi per i quali ci sono voluti 5000 la anni, durante i periodi di glaciazione. Tutti possono contribuire a fermare o limitare il cambiamento climatico, con gesti quotidiani per i quali basta un po’ di attenzione: usare razionalmente e in maniera efficiente l’energia elettrica, fare attenzione al consumo idrico, preferire e favorire una mobilità sostenibile.

Ma è anche vero che le azioni individuali nelle aree in cui i cambiamenti cimatici si fanno sentire di più, non è sufficiente, servono politiche concrete da parte dei governi, definizione degli standard tecnici, finanziamenti volti alla modernizzazione dell’agricoltura e una vasta cooperazione internazionale, o gli sforzi di un Paese possono essere vanificati dalla politica incurante di un altro.

Il video di animazione Man, dell’artista britannico Steve Cutts, racconta lo sfruttamento delle risorse del pianeta da parte degli esseri umani. Alla fine però in qualche modo l’uomo (o almeno il protagonista del video) ne pagherà le conseguenze in modi inaspettati. Il brano musicale è In the Hall of the Mountain King del compositore Edvard Grieg.

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Le attività umane causa dei cambiamenti climatici

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