3 luglio 2012 Lascia un commento
Steve Zissou e’ una specie di Cousteau in chiave citazionistica-grottesca, piu’ uno sfotto’ senza cattiveria che un omaggio, documentarista dei tempi andati con l’indice di gradimento sotto i tacchi e il miglior amico nonche’ compagno d’avventure di sempre, divorato da uno strano squalo. Serve quindi una missione con la quale vendicare l’amico e giocarsi l’ultima carta col suo pubblico.
In tutto questo non manchera’ un figlio ritrovato, un arci nemico alle costole, una giornalista tanto ostile quanto incinta e una fauna umana variegata quanto quella animale.
Il film e’ divertente, dico davvero. Forse non geniale ma sopra la media, si ride sottilmente delle sue astuzie e ci si crogiola nelle citazioni alcune particolarmente gustose – Bowie in portoghese vale da solo meta’ giudizio positivo – e del resto nello stile non si discosta di un palmo dal precedente "I Tenenbaum".
Eppure per quanto possa piacere, c’e’ sempre quel retrogusto acido da afflato clintoniano che abbatte ogni balzo sull’asfalto del "volemose bene" e che a me personalmente aumenta la voglia di usare un piede di porco su qualcosa o qualcuno.
Se siete da salotto buono e impegnati culturalmente, vi divertirete come pazzi e lo commenterete positivamente nel vostro circolo d’eletti preferito, altrimenti due risate e si ritorna alla Edwige Fenech con Peroni e rutto libero.