Magazine Attualità

Le città invisibili disegnate da Seeing Calvino

Creato il 04 giugno 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

“Seeing Calvino” è il progetto di tre artisti americani, Leighton Connor, Matt Kish e Joe Kuth, che hanno deciso di illustrare le opere di Italo Calvino, partendo dal capolavoro “Le città invisibili”.

LE CITTÀ INVISIBILI: SEEING CALVINO

Alcune sono in bianco e nero. Altre, la maggior parte, sprizzano colori vivaci. Ce ne sono di più cupe, come Zobeide o Adelma, e di più gioiose, come Andria o Phyllis. Il tratto incerto di alcune ricorda da vicino il disegno di un bambino, mentre la precisione di altre svela la consapevolezza presente dietro ogni tavola, quel qualcosa che era nascosto dietro le parole di Calvino e che lo è ora dietro le linee ed i colori dei tre artisti americani. Le città invisibili di Connor, Kish e Kuth sono impalpabili ma solide; guardandole sembra per qualche istante di afferrarne l’essenza, ma poi di nuovo sfuggono, lasciando lo spettatore con l’impressione di aver capito solo una parte di ciò che vogliono dire. La stessa impressione, insomma, che si prova leggendo le pagine dell’opera di uno dei più grandi artisti del Novecento.
La pubblicazione dei lavori sul sito ufficiale del progetto è iniziata il 2 aprile 2014. Ogni settimana, di mercoledì, è stata pubblicata una nuova tavola, fino al 15 aprile 2015, quando la città di Berenice ha messo la parola fine al progetto. Cinquantacinque città, rappresentate facendosi ispirare dalle parole dello scrittore italiano. La conclusione del progetto, però, non è nient’altro che un inizio: i tre artisti americani, infatti, hanno intenzione di continuare il loro viaggio nel mondo di Italo Calvino approcciando i suoi altri romanzi con la stessa tecnica. Come annunciato dagli stessi Connor, Kish e Kuth il 16 aprile, il giorno successivo all’ultima pubblicazione, i tre si prenderanno una pausa e poi cominceranno a lavorare su Le cosmicomiche, raccolta di racconti pubblicata da Calvino durante il 1963 e il 1964 principalmente su Il caffè e Il giorno e poi raccolti in un solo volume uscito per Einaudi nel 1965.

LE CITTÀ INVISIBILI: INNUMEREVOLI CONNESSIONI ARTISTICHE

Basta guardare la copertina di un’edizione Mondadori di un qualsiasi libro di Italo Calvino per rendersi conto di come le sue opere siano sempre state in stretto contatto con le arti figurative. Difficile spiegarne la causa in modo razionale: forse è merito della sua narrativa originale, forse della sua irraggiungibile capacità di evocare mondi impalpabili. Fatto sta che molti tra pittori, disegnatori, scultori e non solo hanno creato nel corso degli anni opere che sembrano riprendere i mondi di Calvino, rivisitandoli in modo originale, creandoli materialmente come loro, nella loro mente, li hanno visti.
Impossibile, parlando di Calvino e di contaminazione artistica, non parlare di Fausto Melotti, autore delle già citate copertine dei volumi pubblicati da Mondadori. Il pensiero dell’artista di Rovereto, morto nel 1986, un anno dopo Italo Calvino, è che la scultura non debba essere pesante e immobile, ma anzi debba rappresentare una specie di volo. È seguendo questo principio che crea le sue opere, linee di ferro che evocano ariosità, leggerezza, impalpabilità, un po’ come le opere di Calvino, che vede il lavoro di Melotti e se ne innamora. È lui stesso a chiedere che le opere dell’artista figurino sulle copertine dei suoi libri, cogliendo una intima connessione tra esse e i propri lavori. Due modi di esprimere uno stesso concetto attraverso due forme d’arte diverse, insomma.
Non solo scultura, però. Proprio ieri è andato in scena a Cagliari In#visibile, spettacolo di danza co-prodotto dalla compagnia francese Heliotropion di Parigi e dalla Tersicorea di Cagliari. Liberamente ispirato a Le città invisibili, lo spettacolo è una riflessione sull’urbanizzazione dell’epoca contemporanea che unisce alla danza anche la musica e le arti visualli. Un altro esempio di come l’opera di Calvino possa essere declinata in mille modi diversi.

Italo Calvino, Le città invisibili

Photo credit: tonyhall / Foter / CC BY-ND

LE CITTÀ INVISIBILI: L’OPERA

Le città invisibili è un romanzo pubblicato nel 1972. Si tratta di una delle opere appartenenti al periodo combinatorio di Italo Calvino. L’ordine tradizionale del romanzo è sovvertito: l’opera è divisa in varie parti e l’ultima non coincide per forza con la fine della storia. È lo stesso Calvino ad affermarlo, durante una conferenza alla Columbia University nel 1983: “questo libro è fatto a poliedro, e di conclusioni ne ha un po’ dappertutto, scritte lungo tutti i suoi spigoli”.
Le traduzioni dell’opera in altre lingue sono molte; in particolare si ricorda quella americana ad opera di William Weaver, che porta il libro ad essere finalista del Premio Nebula nel 1976.
Nel 2014 le opere di Calvino sono state ripubblicate negli USA con una nuova veste grafica. Ad occuparsene Peter Mendelsund, artista a tutto tondo già conosciuto per il suo lavoro su autori moderni come Stieg Larsson e su mostri sacri come Franz Kafka, James Joyce e Simone de Beauvoir. Le sue copertine raffigurano figure colorate su sfondi bianchi; i titoli sembrano scritti a mano, di fretta, spontaneamente. E c’è qualcosa, in queste copertine apparentemente infantili e forse un po’ naive, di molto vicino all’arte stessa di Calvino. Qualcosa che Mendelsund è riuscito ad afferrare e a ritrarre su carta. Forse è quell’apparente ingenuità nel guardare il mondo che nasconde una consapevolezza molto più profonda di quanto sembri, forse è l’affidarsi completamente alla fantasia per ritrarre una società che di fantasia non ne ha più molta. Queste non possono che essere ipotesi, letture personali. La magia di Calvino è la sua capacità di far rivivere mondi diversi e spiccatamente soggettivi dentro ogni singolo lettore.

Tags:calvino,le città invisibili,letteratura,seeing calvino

Related Posts

AttualitàMusicaOur Modern SocietyPrima PaginaSocietà & Cultura

I Boreali: una ventata di Scandinavia a Milano

LibriPrima Pagina

Lettere, di John Fante.

La cronaca di TorinoPrima PaginaSocietà & Cultura

A Torino il MundiaLibro, campionato mondiale della letteratura

Società & Cultura

William Sidis e Morten Brask: vite perfette e vite coraggiose


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :