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Le dimissioni di Berlusconi

Creato il 09 novembre 2011 da Alessandrobaldini
Nel paese si respira un'aria diversa, un'aria di incertezza nella incertezza, Silvio Berlusconi non ha i numeri per andare avanti e in una sua dichiarazione, afferma che subito dopo l'approvazione del maxi emendamento alla legge di stabilità.
Stabilità, una parola che in questi anni non ha certo accompagnato la realtà italiana, perchè stabilità avrebbe voluto dire, avere un governo non solo come pura entità numerica, ma che riuscisse a governare.
In questo momento la situazione è completamente in stallo, perchè la crisi e i mercati attendono le prossime mosse della politica italiana, ma intanto i titoli di stato, sono sotto assedio, questo per un meccanismo di incertezza sugli sviluppi futuri.
Il presidente della repubblica Napolitano, ammonisce la classe politica italiana e la richiama a un senso di responsabilità condiviso e diffuso, perchè il paese in questo momento ha bisogno di stabilità.
L'Italia attraversa una delle sue fasi di incertezza più grandi, stretta tra la crisi del mercato interno, che pesa sulle famiglie, sui consumi, la poca occupazione, e la situazione economica sostanzialmente ferma.
L'Italia in questo momento è un paese addormentato, ingessato, racchiuso su se stesso, paga anche il prezzo di tentativi di riforme, che non sono riuscite a incidere nel profondo malessere economico che accompagna questi anni.
Il paese delle riforme fatte a metà e molte volte non sempre per colpa della classe politica che ha governato, ma anche sostanzialmente per un deciso rifiuto di molti, di ammodernare un paese vecchio per gli standard europei.
I mercati attendono segnali dalla classe politica, pronti a emettere il loro giudizio in termini di stabilità del paese stesso, e la classe politica, non si può più permettere di sbagliare, di creare toni politici accesi.
Ogni parola in questo momento deve essere ponderata, perchè l'Europa sta a guardare e i mercati stessi guardando e giudicano, ogni scelta avventata, ogni strategia sbagliata, si tradurrebbe immediatamente in un tonfo in borsa.
Ora è il tempo del clima sereno e di un confronto costruttivo, le parole di Giorgio Napolitano vanno in questa direzione, e interpretano una urgenza da lui avvertita, ma anche avvertita dal paese stesso.
Con profonda lungimiranza il presidente della repubblica assolve al suo ruolo, che è quello di richiamare tutti alla ragione, alla razionalità, al bene comune tante volte dimenticato, in favore di una dialettica politica fondata sullo scontro.
Napolitano invita proprio a questo all'incontro costruttivo, il paese ne ha necessità, questo per poter mettere mano alla situazione interna, ma anche per dare un chiaro segnale a mercati che sono in attesa e pronti come sempre a giudicare.
Buona serata e buona navigazione Nicky Brancatelli e Alessandro Badini

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