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Le due verita' dell'amore di Roberto Mocher

Creato il 18 febbraio 2015 da Junerossblog

Le due verità dell’amore di Roberto Mocher, è il primo ebook vincitore della quinta edizione di IoScrittore, originale e gratuito torneo letterario promosso dal gruppo Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, in cui partecipanti si sfidano nella doppia veste di scrittori e giudici.
 TRAMA:
Le due verita' dell'amore di Roberto MocherSulla soglia della mezza età, Mathieu, che deve il suo nome all’amatissima madre francese, vive con la moglie in Sicilia, dove gestisce, senza troppo entusiasmo né successo, l’agenzia turistica che era stata di suo padre. Gli occhi furbi di un piccolo venditore ambulante di fazzoletti al semaforo vicino alla sua agenzia gli rapiscono il cuore e risvegliano in lui quell’istinto paterno che non ha mai potuto assecondare. Il piccolo Samir per un breve periodo sembra essere il figlio che Mathieu non ha mai avuto e che avrebbe, forse, potuto cambiare la sua esistenza. Il male degli uomini, però, è sempre in agguato e accade qualcosa di terribile, qualcosa che tormenterà la coscienza di Mathieu per anni, finché gli intrecci complessi e banali della vita non lo porteranno a fare i conti con i suoi errori e con il misterioso passato della sua famiglia....
Ecco sono rimasta senza parole, lo sapevo. Eppure, mentre terminavo la lettura di “Le due verità dell’amore”, nella testa mi vorticavano tante di quelle idee. Bel libro, pensavo tra me e me, scritto in terza persona, meno male, così riuscirò finalmente a comprendere le elucubrazioni mentali degli altri personaggi, e non solo quelle del Matteu, un siciliano che vanta origini francesi.  Un protagonista di mezza età, che vive la sua vita senza troppi scossoni, senza troppo entusiasmo. Attraverso i suoi ricordi, si riassapora la storia d’amore dei suoi genitori, e attraverso i suoi occhi si vive la triste storia di un bimbo tunisino Samir.
Citazione:
“Quando si presentava l’occasione, Mathieu, con le persone giuste, amava raccontare come si fossero incontrati i suoi genitori. Forse perché era una storia inusuale, almeno per una piccola città della Sicilia. Forse perché, in fondo, era anche una bella storia d’amore, degna di un film di Amedeo Nazzari e Assia Noris. O forse perché, nel raccontarla, poteva rimarcare, con nonchalance, la differenza delle sue origini. Le fasi del racconto erano sempre narrate sommariamente, come se alcuni dettagli fossero andati persi per sua dimenticanza o per una sorta di pudore dei genitori nel tramandargli la storia per intero.”

Bravo questo narratore, continuavo a ripetermi tra me e me, racconta tutto e niente, sprazzi di una Sicilia del dopoguerra, con la sua miseria, con la sua ignoranza,  ma senza lasciare nell’animo del lettore troppa tristezza. Tocco delicato anche nel raccontare la triste storia di Samir, triste ma non forzata. Tutto dosato perfettamente, al punto che il lettore non è portato a soffermarsi troppo sui drammi della vita, ma mantiene costantemente  l’attenzione su Matteu, sulla sua crescita personale, e sul fatto che deve accettare per forza di cose il passato dei suoi genitori. Un passato che prima raccontava con orgoglio a chiunque avesse voglia di ascoltarlo, ma di cui ora si vergogna. Eppure, trova  il coraggio di cercare la verità.
 E mentre continuavo la lettura, io che sono una lettrice distratta, perché mentre ho l’ebook reader appoggiato al tavolo spello le patate per  la cena, mi chiedevo perché questo libro mi prendesse cosi profondamente. In fondo, di storie così ne ho lette tante, storie d’amore che affrontano temi forti, anche se, in questo romanzo, la parte "scandalosa" non mi ha scioccato molto. Sarà forse il Matteu e il suo modo semplicistico di vedere la vita che mi ha incuriosito al punto di leggere fino in fondo la sua storia?  Matteu che pensa di essere nel giusto, perché non riesce ad accettare tutto ciò che va oltre la sua quotidianità; Matteu  che crede di conoscere la somma verità, ma è solo una verità che si è creato su misura; Matteu che crede di aver agito per il bene, perché si sente un uomo buono e giusto. 
 E sono le 2,30 del mattino, basta cosi, devo metter giù Matteu, lasciarlo andare, che se la sbrigasse lui con la sua vita, che se la cercasse lui la sua verità, questo libro non ha colpi di scena, è scontato. Ma lo vedi Matteu che la soluzione è  proprio lì, davanti al tuo naso?   I tasselli sono andati tutti a posto e come si presupponeva un modesto happy ending c’è stato. 2,40 del mattino....abbiamo sbagliato tutto Matteu, non abbiamo capito proprio niente.  Pensavamo di aver trovato la verità, ma è sempre e soltanto quella che ci creiamo a nostro uso e consumo. Miseri uomini che siamo! Non c’è che dire  Roberto Mocher è stato proprio bravo, ci ha presi per il naso fino all’ultima riga.Juneross

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