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Le educatrici

Da Infanziadelbambino

Abbiamo passato la metà dell’anno scolastico e vorrei parlarvi delle educatrici.
Avete sicuramente conosciuto le “maestre” dei vostri bambini e sicuramente oltre al colloquio di inizio anno, all’interno della struttura ci saranno state le riunioni di gruppo e almeno un altro colloquio individuale.

La mia esperienza mi porta a ricordare dei bellissimi momenti vissuti con i genitori oltre che con i bambini. All’inizio siamo tutti un po’ sulle spine. I genitori stanno prendendo la difficile decisione di lasciare il loro piccolino con delle “sconosciute” e le educatrici si stanno prendendo la responsabilità di far star bene i bambini e di aiutarli a crescere restando sereni.
Credetemi, l’inizio dell’anno non è facile!

Ora che i bambini si sono abituati al nido, conoscono meglio la propria educatrice e si divertono con le attività, il lavoro diventa più tranquillo. Attenzione tranquillo, non facile.

All’inizio dell’anno cercavo di farmi conoscere “senza maschera”, cercando di non nascondere quello che sono e rimanendo sincera. Un’aspetto del mio modo di essere che mi ha permesso di avere “quasi” sempre un buon rapporto con i genitori oltre che con i bambini.

Ricordo molto bene una mamma che quasi alla fine dell’anno scolastico mi ha chiesto un colloquio e mi ha raccontato come all’inizio non si fidasse di me e di come durante l’anno suo figlio le avesse fatto cambiare idea. Mi ha detto “Il modo in cui L. parla di te a casa mi ha fatto capire che sta bene e che è sereno e tranquillo”. Mi sono sentita molto orgogliosa e ho pensato “Ho fatto un buon lavoro!”.

In un’altra occasione una mamma mi disse “Sai sono un po’ gelosa perché M. ti cerca anche il sabato e la domenica!”, mi ha fatto molto piacere perché ho capito che non era un attacco nei miei confronti, anzi il bambino aveva avuto un ambientamento molto lungo e abbastanza difficile, perciò ho pensato che se M. mi cercava anche quando non c’ero forse un pochino lo avevo “conquistato”…

La responsabilità principale dell’educatrice è avere cura dei bambini. Ma il “pacchetto” comprende anche i genitori e sono molto più difficili da conquistare. I bambini ti si affidano totalmente durante l’ambientamento e imparano prima a conoscerti e ad “amarti”. I genitori sono più restii a fidarsi e spesso passano mesi prima di sentirsi fare un piccolo complimento.

Il ruolo dell’educatrice non è facile e anche se spesso è divertente, non è da sottovalutare e al pari di altri lavori è logorante fisicamente e psicologicamente.

Ad esempio: durante un’attività se l’educatrice non partecipa attivamente, sta osservando con attenzione, e studia ogni modo per modificare l’attività senza che l’attenzione dei bambini cali. Se durante il cambio dei pannolini i bambini sono irrequieti, l’educatrice trova un modo per farli stare tranquilli in modo che non si facciano male e dando la sua attenzione ad ogni singolo bambino che in quel momento è “protagonista” al cambio.

Posso garantire che fare l’educatrice non lascia spazio a momenti di noia. Anche se la giornata al nido è un susseguirsi di routines, il lavoro è sempre in movimento. Il ruolo dell’educatrice cresce di pari passo con i bambini.


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