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Le erbe curative in giardino: ecco quali coltivare

Da Inonno @luca_lovesapple

Le erbe curative che possono trovare posto in giardino e che servono a creare preparati medicamentosi non sono piante particolarmente rare, bensì le comuni specie che si possono trovare ovunque. Anche le piante aromatiche fanno il loro lavoro e lo fanno anche piuttosto bene, vediamone alcune.

Aglio

L' aglio è sempre stato un elemento importante nella nostra alimentazione, in antichità veniva usato per prevenire la peste e colera. Nel folclore popolare scacciava le streghe, i demoni e i vampiri, perchè i bambini che avevano le parassitosi avevano sonni agitati, come se fossero disturbati da esseri magligni. Le collane d'aglio che venivano loro poste addosso avevano (e hanno) proprietà vermifughe.

Basilico

Il basilico può essere usato per guarire le ferite, grazie alla sua forte valenza battericida.

Camomilla

La camomilla è nota fin dall'antichità per le sue proprietà antisettiche e calmanti.

Cumino

Il cumino ha una funzione regolatrice gastrointestinale tale da facilitare la digestione

Elicrisio

L' elicrisio è una pianta spontanea della macchia mediterranea, ed è considerato antinevralgico e utile in casi di artriti, reumatismi ed emicrania.

Finocchio selvatico

Questa pianta è nota fin dai tempi antichi, veniva prescritta per il colore giallo dei fiori a chi aveva eccessi di bile ed era malato di ittero. Era un'erba considerata magica per i poteri divinatori, e in prossimità del solstizio d'estate la si spargeva secca attorno al letto per avere sogni premonitori. Fin dall'antichità era parte della dieta di combattenti e atleti, in quanto si pensava che potesse accrescerne il vigore e il coraggio. Aveva anche proprietà afrodisiache.

Lavanda

La lavanda è una pianta arbustiva che crescce spontanea nelle zone a clima mediterraneo dell'Europa. Il nome deriva dal fatto che fin dall'antichità viene utilizzata per la detersione e la pulizia del corpo, ma anche degli ambienti.

Liquirizia

La liquirizia, consumata anche per gusto in quanto dotata di una radice dolce, assieme alla cassia e al rabarbaro è utilizzata per il potere purgativo e leggermente lassativo. Si utilizza anche per alzare la pressione in maniera naturale.

Maggiorana

La maggiorana, parente della pianta spontanea dell'origano ma originaria di Africa e Asia, venne coltivata come pianta officinale, e le si riconoscono proprietà calmanti contro stati d'angoscia, dolore, insonnia e per sedare nevralgie e mal di testa.

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Malva

La malva è una pianta spontanea, ed ha grandi capacità emollienti, da cui anche il nome che deriva dal verbo latino mollire, ovvero calmare. Simboleggia calma, amore e dolcezza e in alcuni casi in passato veniva usata come afrodisiaco, mentre in altri come anafrodisiaco, a seconda dei preparati in cui compariva. Era una pianta così comune da essere considerata omnimorba, ossia in grado di curare tutti i mali.

Mandorlo

Il mandorlo è una pianta molto comune e molto apprezzata: i suoi frutti, presenti in molte preparazioni, sono alleati della memoria e della concentrazione. Le mandorle amare, altamente velenose, possono essere utilizzate sotto stretta sorveglianza medica come rimedio medicamentoso per svariate preparazioni.

Melissa

La melissa è una pianta erbacea spontanea ed è coltivata fin dal medioevo: l'acqua di melissa delle Carmelitane francesi era un ritrovato medicamentoso ritenuto efficace per un vasto numero di disturbi fisici e nervosi.

Menta

La menta è piuttosto comune anche come pianta spontanea e utilizzata contro i più svariati disturbi: dal mal d'orecchi al vomito, dall'azione vermifuga alla cura di problemi di stomaco. Ha anche una funzione calmante, e applicata in cataplasmi sul seno, favorisce la fuoriuscita del latte materno.

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Prezzemolo

Il prezzemolo ha una grande valenza officinale ma fin dall'antichità se ne conosce la tossicità. Una bevanda molto preparata ai tempi della Nonna era il Vino di prezzemolo, composta da miele, aceto, vino e prezzemolo bolliti insieme, che serviva ad accompagnare altre cure, in quanto si credeva rafforzasse le proprietà dei farmaci ingeriti e velocizzasse la guarigione.

Rosmarino

Il rosmarino è un ottimo rimedio per attenuare il mal di stomaco, mentre l'acqua di rosmarino in passato era considerato un apprezzato elisir di giovinezza.

Salvia

La salvia è tra le piante più comuni in medicina naturale, apprezzata sia a livello culinario sia a livello curativo. E' infatti utile per confortare i nervi e togliere i tremori dalle mani, calmare gli accessi di febbre e rinvigorire il fisico. Era tra le erbe considerate femminili, come il prezzemolo e la ruta, utilizzata per regolare il flusso ma anche a scopi abortivi.

Timo

Il timo era utilizzato per favorire la guarigione di eruzioni cutanee (acne inclusa) che al di là del fattore estetico possono essere pericolose perchè scoppiando all'interno potrebbero portare a disturbi più gravi.

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Zafferano

E' una spezia molto preziosa, e in campo terapeutico ha proprietà corroboranti contro svenimenti e debolezza.

Nei tempi antichi una parte del giardino era dedicata a quelle piante che potevano avere effetti anche mortali sul corpo umano, o che comunque trovavano utilizzo come sedativi o allucinogeni. Gli estratti del papavero da oppio (da cui si ricava la morfina), i semi di giusquiano (da cui si ricava la scopolamina), lo stramonio e la radice di mandragora venivano finemente triturati o ridotti in polvere e poi inalati o ingeriti, disciolti in vino, aceto, latte oppure olio, oppure ancora mescolati a miele o grasso. A seconda del dosaggio e dei casi terapeutici erano medicamenti che servivano come antidolorifici, antispasmodici, antiasmatici, antinevralgici e antireumatici. In dosi maggiori inducevano una sedazione in caso di interventi chirurgici e cauterizzazioni.

Altre piante come l' aconito, la belladonna, il colchico o le varie specie di digitale venivano coltivate, anche se pericolosissime, per rientrare in minima parte in preparati particolari. L'aconito, secondo le leggende, era la base dell'unguento con cui le streghe si ungevano prima dei sabba per rendersi invisibili. La belladonna aveva un uso alquanto bizzarro: le dame del tempo si spremevano alcune gocce del suo veleno negli occhi per indurre una dilatazione della pupilla che veniva considerata indice di bellezza.

Grazie per l'attenzione, ci risentiamo al prossimo rimedio della Nonna, continuate a seguirci!


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