I vincisgrassi…
Ingredienti per la pasta:400 gr. di farina, 4 uova, sale
Ingredienti per il sugo: 500 gr. di carne trita di manzo, 1 cipolla, 1 sedano, 1 carota, 1 bottiglia di passata di pomodoro, ½ bicchiere di vino bianco secco, 1 limone, 1 litro di latte, farina, burro, olio extra vergine d’oliva, sale, limone, parmigiano grattugiato.
In un tegame di coccio faccio soffriggere in un paio di cucchiai d’olio la carota, il sedano e la cipolla tritati, quando sono rosolati aggiungo la carne trita , la faccio rosolare, la innaffio con il vino e quando è evaporato aggiungo la passata di pomodoro, il sale e faccio cuocere a fuoco basso per un’ora circa.
In una pentola metto la farina e poco alla volta la stempero aggiungendo il latte, quando è bene amalgamate senza grumi, gli aggiungo una noce di burro, il sale, farina, e la scorza del limone grattugiata e faccio cuocere finché la besciamella è ben addensata.
Sulla spianatoia verso a fontana la farina passata al setaccio, e le rompo dentro le uova e un pizzico di sale. Lavoro con forza fino ad ottenere un impasto liscio e consistente. Formo un panetto, lo avvolgo in un panno inumidito e lo faccio riposare per circa un’ora; poi con il mattarello tiro una sfoglia sottile, che avvolgo su se stessa e taglio in quadrati di circa 15 cm. di lato che .faccio cuocere pochi alla volta in abbondante acqua salata in ebollizione per 2 minuti e li scolo sopra telo.
Imburro una teglia rettangolare dal bordo basso e metto uno strato di pasta sfoglia, sopra vi metto uno strato di ragù, uno di besciamella e ricopro di abbondante parmigiano: metto un altro strato di pasta sfoglia e ripeto l’ operazione fino all’ ultimo strato di pasta sul quale metto dei fiocchetti di burro e abbondante parmigiano, quindi metto la teglia in forno già caldo a 200 °C per venti minuti circa.
Alcune curiosità…
Dei “vincisgrassi”,citati come “princisgras” ne parla per la prima volta Antonio Nebbia, il grande cuoco marchigiano, nel suo libro “Il Cuoco Maceratese” edito nel 1786.
Secondo una leggenda dovrebbero il loro nome al principe Windisch-Graetz che li “sublimò” nel 1799 quando arrivò a capo dell’esercito austriaco per strappare Ancona alle armate napoleoniche.
Di questo piatto non esiste una ricetta originale perché ogni famiglia marchigiana ha la sua, ma l’armonia dei sapori di questa pasta al forno è sempre la stessa.
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