Magazine Diario personale

le fontane dell'isola dei morti

Creato il 16 marzo 2011 da Foscasensi @foscasensi

A marzo se piove scende acqua di zagara, al buio a tratti l'armadio schiocca per i tarli e il letto ha ripreso un odore di polvere. I vestiti sulle sedie si torcono.
Una favola per la notte – le fontane dell'isola dei morti
Siamo sulle sabbie di una spiaggia fonda e secca, siamo nude e il cielo abbaglia. Davvero, non potremmo provocare un grano d'ombra, nemmeno coi corpi, se ne avessimo. Nemmeno stando ferme. E le cose sono così profonde così dorate, lungo i fianchi della città sul mare, fra i gomiti delle vie, sulle guglie dei tetti, le balaustre e i cipressi.
E se lo scirocco sventaglia la corsa delle cose, se arruffa i panni e muove gatti e corvi, noi respiriamo un po' più forte, o esitiamo come rabboccando, e oscilliamo sul selciato quel che abbiamo di prezioso, coltiviamo le viole nei giardini, irrobustiamo i bossi, ruscelliamo sulle colpiture. Come fossimo preghiere d'altri, il contrario del mare o la tempera del sangue. E moriamo, così fontane, indefinite rinascendo.

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Die Toteninsel


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