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Le Idi di marzo

Creato il 03 dicembre 2011 da Filmdifio
Le Idi di marzo
Ottimo attore, ex star della tv, attuale protagonista del gossip, uomo dallo charme inconfondibile. George Clooney è tutto questo. Ma è anche un bravo e sapiente regista. (Me) Lo dimostra con "Le Idi di marzo", presentato quest'anno alla Mostra di Venezia e in uscita nelle sale italiane a metà dicembre. Avevo visto con estremo interesse e attenzione "Good night and good luck". Ho visto a Sorrento "Le Idi di marzo" con altrettanta soddisfazione.George Clooney è nel film un affascinante (guarda un po') politico americano. Democratico, ça va sans dire. Gira gli Stati Uniti per il suo tour elettorale. In prospettiva la Casa Bianca. Intanto un avversario da battere. Ad aiutarlo una squadra di sostenitori eccezionali, geni della comunicazione. Tra questi il suo giovanissimo addetto stampa: Ryan Gosling, in stato di grazia. E' lui, in realtà, il vero protagonista del film.  Anzi lo sono i suoi ideali, "pugnalati" da un modus agendi in politica feroce e senza scrupoli. Quasi come in un romanzo di formazione, il giovane, intelligentissimo e talentuoso, si ritrova a scontrarsi con la realtà. La politica vive di compromessi e mezzucci e prima di essere grandi leader, i politici sono innanzitutto uomini che sbagliano.Sul concetto proprio dello sbaglio, si costruisce parte della (bella) sceneggiatura del film. Come si affrontano gli errori, fino a che punto è possibile accettarli? Da cosa è dettato lo sbaglio: orgoglio, egoismo, sete di un sempre ricercato "quid pluris"? La pellicola lascia riflettere, non intende dare una risposta precisa. Ma, tra le righe, il pensiero di Clooney si può indovinare, lui da sempre sostenitore dei Democratici, ma da sempre a favore di trasparenza e libertà di espressione. La critica al "sistema" di potere c'è e nessuno, veramente nessuno, è escluso.Stilisticamente Clooney firma una regia elegante, misurata ma non distaccata. Sorregge una sceneggiatura solida, senza sbavature. Il cast che ruota intorno al regista e a Gosling è eccezionale con Philip Seymour Hoffman e Paul Giamatti che si confermano tra i migliori della loro generazione. 

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