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Le Interviste di Allinfo.it: @SimonaMolinari.

Creato il 27 gennaio 2014 da Giovanni Pirri @gioeco

simona_molinari

Lei è Simona Molinari. Già è un grande dire. Dopo il grande successo al Blue note di New York  sabato 29 gennaio concluderà  “La felicità in tour”  presso il Parco della Musica in Roma , prendendo parte al secondo appuntamento di  Laziowave Festival.

Quale migliore occasione di questa  per rivolgerLe alcune domande.

Sei passata dall’egocentrismo del 2009 alla Felicità del 2013, tutta Sanremese per arrivare, oggi, ad una imminente partenza verso il continente asiatico: un successo planetario?
Si, devo dire che è stato un anno molto bello e che l’Electroswing mi sta dando grandi soddisfazioni.

Che sapore ha la Felicità per Simona Molinari?
La felicità ha il sapore di un mattino in cui ti svegli e non hai bisogno di niente di più per stare bene.

Ti aspettavi un successo così importante per “La felicità Tour”?
Credo molto in quello che faccio, ma non sapevo dove mi avrebbe portato la mia musica

Da Peter Cincotti a Bocelli. Da Roberto Gatto a Gil. La musica è un viaggio che va verso quale direzione? Ma sopratutto c’è una collaborazione che rappresenta per te una esigenza vitale e vorresti tanto facesse parte del tuo futuro?
Non sono una persona che fa progetti a lungo termine, mi godo anche le collaborazioni di volta in volta…mi piacerebbe a questo punto collaborare con un gruppo francese che si chiama Caravane Palace.

Conoscere altri Universi musicali soprattutto oltre l’Oceano credo sia una esperienza difficile da dimenticare. Una occasione per conoscere ma anche per apprendere modi differenti di fare e di vivere la musica. Hai mai fatto bilanci mettendo a confronto noi e gli altri ?
Si, ogni volta. Sono convinta che noi italiani abbiamo molto da dire e da fare… in quanto a creatività ce la portiamo nel sangue, cresciamo in città che sono musei, nel dna portiamo un grande bagaglio culturale ma lo diamo per scontato. Non siamo fieri della nostra cultura e questo è un gran peccato!
Nei paesi dove sono stata ho notato curiosità apertura e calore ma anche la voglia di raccontare la propria storia con fierezza.   Se avessimo quel pizzico di orgoglio e fiducia in più non saremmo secondi a nessuno.

La musica per Simona è più Dr. Jekyll o Mr. Hyde.?
La musica è il mio Hyde…è la valvola di sfogo attraverso la quale posso dire e fare ciò che voglio!

Dr. Jekyll Mr. Hyde tra l’altro è uno degli inediti del tuo ultimo album ed era stato scritto dal Maestro Lelio Luttazzi. Un omaggio al dualismo che è proprio di ogni tempo ma anche un omaggio che ha fatto a botte un po’ con le tue paure? Se ne hai!!
Non ho grandi paure in generale…l’unica cosa di cui ho paura è il cinismo e la falsità.

I benpensanti sostengono che fare musica, cantare canzoni sia come indossare degli abiti ogni volta differenti. Quando canti un brano nuovo, o il tuo repertorio, davanti ad un pubblico che non ti conosce qual è l’emozione per te più importante da trasmettere?
La positività, la gioia.

E il tuo rapporto con il Cinema? Una esperienza da ripetere ?
Mi piace scrivere musica per il cinema, sigle ecc…perché no mi piacerebbe avere anche un piccolo ruolo…

Ora però c’è il Parco della Musica. Con LAZIO WAVE  si concluderà un tour davvero fortunato. L’ultima volta è sempre la più complicata e va in qualche modo esorcizzata? Stati d’animo? Sorprese? Anticipazioni ? La scaletta subirà stravolgimenti?
Sarà una grande festa, ho invitato qualche ospite…ho pensato a un’apertura molto particolare. Con il tour finisce un momento bellissimo legato a un disco che mi ha dato grandi soddisfazioni…sono serena e guardo avanti.

Grazie Simona.

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di Giovanni Pirri



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