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Le letture della Fenice - RECENSIONE - Chef Love

Creato il 10 settembre 2014 da Lafenice
Buongiorno a tutti amici ed amiche books addicted!
Quest'oggi voglio parlarvi di un breve ebook, appartenente alla nuova collana digitale di Rizzoli, You Feel, disponibile per il download a 2,49€. Qual'è il libro in questione? Chef Love di J.Arpetti e C.Assouad.
Le letture della Fenice - RECENSIONE - Chef Love Chef Love di Arpetti/Assouad Rizzoli You Feel pagg. 82 prezzo: 2,49€
Matilde ha 29 anni ed è ancora single, ma ha una certezza: sposerà un grande chef. Sono loro, i maestri indiscussi del piacere a tavola, a farle battere il cuore! Per questo ha riempito la libreria in cui lavora, così come la propria casa, di libri di cucina. Finché un giorno il destino le fa incontrare Gianluca. Fascino alla Cracco, abile tra i fornelli, esperto nel servire i piatti a tavola e… pelare patate! Sì, perché Matilde pensa di aver finalmente trovato lo chef dei suoi sogni romantici, ma Gianluca è solo un cameriere precario, che di ricette e cucina non sa proprio nulla. Come reagirà Matilde all’inganno? Cederà al fascino dell’uovo in padella o continuerà a dare la caccia al suo Master chef? Una romantica storia d’amore da cucinare e servire per due.
ATTENZIONE: CONTIENE PICCOLE TRACCE DI SPOILER!
Sono una fan delle storie d'amore, lo sono sempre stata. È che nella finzione di una storia pensata e raccontata, tutto finisce bene. L'amore trionfa a dispetto di ogni avversità, i nemici evaporano nell'immensità delle più improbabili delle “vendette”, se così possiamo chiamarle e ciò che è giusto si compie sempre [in tempi, tra l'altro, molto brevi]. Le storie d'amore sbocciate tra i fornelli – o, comunque, in un qualsiasi ambiente che abbia a che fare con la cucina – data la mia grande passione per l'arte culinaria, partono con un sicuro vantaggio nella mia personalissima scala di prevalutazione.
Chef Love, però, è qualcosa di differente da ciò che ho letto fino a questo momento. Anzitutto la struttura: i capitoli sono molto brevi e vedono l'alternarsi delle due voci narranti [che non sono altro che i due protagonisti] e dei rispettivi punti di vista circa le stesse situazioni. Devo ammettere che, oggettivamente, ho trovato interessante il fatto di presentare il protagonista maschile, Gianluca, mettendolo a nudo nelle sue debolezze ed insicurezze. É come se, per una volta, fosse possibile vedere cosa passa per la testa di un uomo e capire che non siamo le sole a farci un'infinità di problemi per nulla. Dal punto di vista soggettivo, invece, non ho apprezzato questa scelta di “invertire i ruoli”, di creare un personaggio maschile estremamente insicuro ed una protagonista femminile talmente concentrata su sé stessa da non lasciare nemmeno il tempo alla persona che si ritrova di fronte di dirle chi è davvero. Concentrandomi sulla storia, ho trovato eccessivi i dialoghi che Gianluca ha con sé stesso: un po' perché mi hanno aiutato a concepirlo come un uomo talmente paranoico da sembrare una donna, un po' perché non vi è un contrappeso nell'altra metà femminile. Matilde non si fa tutti questi problemi: lei vive felice e contenta nelle sue credenze, imbastendo una storia che, fondamentalmente, lei stessa ha creato e di fondamento ne ha poco. Ma nulla di questo mi ha fatto percepire una sorta di insicurezza interiore, se non nel minimo caso in cui doveva cimentarsi ai fornelli (se invitassi a cena Barbieri, probabilmente anche io andrei in panico pensando che ciò che cucinerò non sarà all'altezza). Per il resto.. nulla di troppo importante. Tendenzialmente, ma questo è mio gusto personale, sono più attratta da personaggi forse più sicuri e determinati [sia maschili che femminili], da storie che creino una sorta di “scontro produttivo” tra le parti in gioco. Ammetto che, però, sotto questo aspetto, Chef Love mi ha dato modo di leggere qualcosa che, altrimenti, non avrei mai letto. Ho già criticato, tra l'altro, la scelta di alcuni autori di aggiungere troppi dialoghi ai propri scritti, critica che non posso non muovere anche verso Chef Love. Le descrizioni di ambienti, situazioni e personaggi, sono belle, non dovete averne paura! Rendono il racconto più pieno, la storia maggiormente costruita, reale e solida, quasi fosse tangibile. I monologhi [o i dialoghi] interiori sono divertenti, ma se usati con moderazione e cautela. Altrimenti uno strumento come il dialogo, capace di rendere veloce la narrazione, si ritorce contro a chi lo usa e appesantisce lo scritto, lo sterilizza, lo rende infinitamente noioso. Insomma, alla fine di Chef Love non avevo ancora capito com'era fatta fisicamente questa Matilda o quale fosse la riflessione interiore così importante da convincerla a perdonare Gianluca [solo la torta? Ma se la mangia a fatica e l'ultimo suo pensiero prima di afferrare il telefono è che non vuole “perdonarlo”? “che male c'è se lo chiamo”.. e ri-scoppia l'amore? Quando ha detto ad una sua amica che “glielo avrebbe lasciato volentieri?”]. Però so perfettamente che Gianluca ha fatto 3 cambi d'abito prima del loro primo appuntamento, ed ha anche deciso di gettare un paio di pantaloni di velluto ed un cardigan, giudicati troppo vecchi. Tutto questo per dire che è bellissimo lasciare spazio al lettore ed alla sua immaginazione ma.. occorre sempre un po' di moderazione.
Che dire: mi dispiace tantissimo per i due autori di questo piccolo libro, ma non posso dire che mi sia piaciuto completamente.
Voto: 2 mele (meno, meno)

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