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Le mostre trissinesi e il collezionismo vicentino

Creato il 05 aprile 2011 da Fasterboy

Le mostre trissinesi e il collezionismo vicentinoTrissino (Vicenza) – E’ un’articolata rassegna di pitture concepita per richiamare l’attenzione su un singolare esempio di collezionismo privato nato per gemmazione spontanea da un’iniziativa pubblica di un piccolo centro di provincia. Nel 1968, anno in cui si chiudeva a Valdagno l’esaltante stagione dei Premi Marzotto, si apriva a Trissino quella più modesta, ma significativa, del Premio di Pittura, sostituito, nel giro di alcuni anni, da esposizioni monografiche rivolte ad alcuni tra i maggiori artisti italiani.
I concorrenti, provenienti da diverse regioni, erano attirati dal prestigio di giurie formate da artisti e critici di chiara fama. Vincitore della prima edizione fu Sergio Zen. Vennero successivamente premiati stimati maestri (Batacchi, Prudenziale, Flarer, Montagna) e affermati pittori (Meneghesso, Girardello, Zotti, Banchieri), e segnalati promettenti giovani (Matino, Senesi). Nel 1975 furono convocati per un confronto alla pari Arduini, Cappelli, Cazzaniga, Gianquinto, Licata, Meneghesso, Meneguzzo, Smid, Vago, Zotti.
Nel 1977 con la mostra di Perilli si inaugura la serie di antologiche di Barbisan, Sassu, Dorazio, Vespignani, Guidi, Veronesi, Licata, Vago, Tadini, intervallate dalle personali di Gard, Cappelli, Corpora, Gianquinto, Sughi, Scalco.
Un giovanissimo Vittorio Sgarbi, vista la mostra di Perilli, scriveva: «Non è consueto che nel campo, tanto difficile, dell’arte contemporanea, ci venga da parte della Provincia, una proposta così filologicamente, direi, strutturata, utilizzando spazi (i vani della scuola elementare) non predisposti per esposizioni, ma “inventati” per l’occasione creando un ambiente il più neutro possibile, dal quale emergono soltanto le opere nella loro parlante evidenza».
Neri Pozza, rivolgendosi a «quei temerari che amano ancora l’arte» – gli artefici di questo piccolo miracolo – definiva «attività a dir poco stupefacente» quella di Trissino, dove «mostre di sessanta-ottanta opere, ben spaziate in aule ariose e illuminate, si commentano da sole». L’interesse dei collezionisti era stimolato dalla varietà e qualità delle proposte, dalla presenza degli artisti che intervenivano negli incontri con il pubblico.
A partire dal 2000 si privilegiano movimenti di gruppo su singole personalità: Pop art. Perché Roma e L’occhio in gioco: opere tra percezione e optical.

Dal 16 Aprile 2011 al 15 Maggio 2011
Biblioteca Civica di Trissino (VI)
lunedì-venerdì 16.00-20.00
sabato e festivi: 9.00-12.00; 16.00-20.00

Inaugurazione: sabato 16 aprile alle ore 18.00

La mostra di Trissino, costituita di opere scelte, alcune richieste per esposizioni nazionali, si distingue da quelle che sullo stesso tema l’hanno preceduta nel capoluogo berico: L’arte moderna nel collezionismo vicentino (1971) a Palazzo Chiericati e L’arte del XX secolo nelle collezioni private vicentine (1998) in Basilica Palladiana. I quadri, prestati dai legittimi proprietari, provengono esclusivamente dalle collezioni private del territorio. Vicenza, che manca di una galleria d’arte moderna, sempre invocata ma mai realizzata, potrebbe contare in futuro sulla generosità dei collezionisti periferici che hanno le carte in regola per rimpinguare le modeste raccolte pubbliche, oggi insufficienti a garantire un servizio plausibile.

La mostra, illustrata da un catalogo Antiga, riproducente le opere esposte, è curata e presentata da Giuliano Menato.

Opere di:
Guidi, Sassu, Vespignani, Perilli, Dorazio, Veronesi, Corpora, Tadini, Schifano, Barbisan, Zotti, Giaquinto, Cappelli, Sughi, Vago, Licata, Matino, Senesi, Schmid, Frangi, Scalco e i vincitori del Premio.

Maggiori informazioni anche su eventi collaterali sul sito ufficiale della mostra: www.mostre-trissinesi.org


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