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Le nostre regole per l’urbanistica e i programmi di Alemanno e Marino

Creato il 24 maggio 2013 da Carteinregola @carteinregola

Dopo quattro mesi di presidi in Campidoglio contro le delibere che avrebbero riversato sulla Capitale colate di cemento, Carteinregola propone le sue Regole per l’urbanistica di Roma Metropolitana, commentando i programmi dei candidati Sindaco Alemanno e Marino (seguiranno le considerazioni sui programmi degli altri candidati)

testata blog comitato alemanno
Lo slogan “Stop al consumo di suolo”  rimbalza su  tutti i  programmi elettorali, persino in quello del sindaco Alemanno, che ha cercato fino agli ultimi minuti della sua consiliatura di fare approvare decine di delibere che avrebbero moltiplicato le cubature edilizie, di cui molte in  deroga e variante al Piano Regolatore, sparpagliandole  nell’Agro Romano e  nella città consolidata. Adesso, in campagna elettorale, davanti alla platea di Confagricoltura dichiara che “l’agro romano è sacro” e che bisogna “fare in modo che tutto il territorio realmente agricolo non sia aggredito dal cemento”. E  anche nel suo programma promette “Destinazione immodificabile ad aree agricole” ma aggiunge: “salvo per quelle da utilizzare per l’emergenza abitativa”.  Così  l’emergenza abitativa continua ad essere usata da questa maggioranza come un passepartout per aggirare le regole e poter  preannunciare  senza imbarazzo, poche righe più in là, “l’individuazione di nuovi Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata finalizzati al reperimento di aree per l’attuazione del Piano di Housing Sociale”. Ambiti di riserva come quelli individuati dalle contestate delibere,  che prevedevano di edificare  2300 ettari di Agro romano, per un  totale di 23 milioni di metri cubi, in ambiti come le Cornacchiole, sull’Appia Antica, tenuta della Mistica alla Bufalotta, la Selcetta a Cesano e all’Acqua Vergine, delibere fermate anche grazie alla mobilitazione dei comitati e dei cittadini.

COPERTINA ALEMANNO
Le intenzioni del Sindaco uscente di rimettere mano alle cementificazione in caso di rielezione sono comunque  più che chiare. Prendendo fior da fiore dal suo programma: “Attiveremo immediatamente 4,7 miliardi di euro di investimenti previsti dalle delibere urbanistiche bloccate in Aula dall’ostruzionismo praticato dall’opposizione”, “Acquisizione di aree al Patrimonio pubblico mediante compensazioni”, “saranno attivati ulteriori 400 milioni di euro di investimenti utilizzando, a tal fine, anche le risorse derivanti dall’alienazione del patrimonio [pubblico: caserme, ex rimesse ATAC etc ndr]” “L’attuazione del Piano Casa (…) costituisce una grande opportunità per il rilancio dell’economia locale, in particolare per ridare ossigeno al settore dell’edilizia che più di altri ha subito ripercussioni dalla crisi economica”, “indispensabile una revisione generale del PRG che ridisegni le procedure di attuazione dei progetti di trasformazione urbana, sia pubblici che privati,nell’ottica di una maggiore flessibilità procedurale e dell’efficacia e dell’effettività delle scelte finalizzate al perseguimento dell’interesse generale” ,” rigenerazione della ex Rimessa Vittoria Bainsizza” di proprietà di ATAC Patrimonio Srl”, “valorizzazione delle aree delle caserme militari”, “Accordo di Programma “Velodromo”, “riqualificazione di Ostia e del Lungomare”  con “la realizzazione di nuovi alberghi e l’edificazione di 50mila mc di residenziale, 13mila mc di uffici, 34mila mc di commerciale, 66mila mc di servizi privati e congressuali”…

VOLANTINO_fronte
Quanto a  Marino,  nel suo programma per l’urbanistica annuncia subito che intende “Cancellare e ritirare tutti gli atti dell’amministrazione Alemanno che aggravano il consumo di nuovo suolo agricolo” e che  “La città  deve sapere con assoluta chiarezza che quel  modello di sviluppo urbano è definitivamente concluso”. Tuttavia non  si può  ignorare che il Piano Regolatore del 2008 sia  stato elaborato dalla precedente maggioranza di centro sinistra, quella del “Modello Roma”, un modello  urbanistico che ha ormai mostrato tutti i suoi  limiti e controindicazioni, come testimonia la mobilitazione di tanti comitati cittadini contro molti  progetti del PRG (e anche la sonora bocciatura di questo stesso  schieramento  nella precedente consultazione elettorale, le cui ragioni non sono mai state sufficientemente approfondite). Un’eredità con cui il nuovo candidato non può non fare i conti, dovendo scegliere  se porsi in discontinuità non solo con l’amministrazione  Alemanno, ma anche con molte scelte  del precedente governo di centro sinistra.

Roma è oramai una città divisa: da una parte la maggioranza dei cittadini che vive ogni intervento urbanistico, pianificato o meno, come un sopruso inaccettabile; dall’altra operatori economici, mondo imprenditoriale ed amministrazioni pubbliche che pensano di poter imporre scelte urbanistiche eludendo decisamente la concertazione ed il confronto territoriale.

COPERTINA MARINO
Nel programma di Marino abbiamo trovato molti spunti che vanno nella direzione di una maggiore tutela dei beni pubblici e di un  diverso progetto di sviluppo: non solo il mantra del riuso e della rigenerazione  – anch’esso sparso a piene mani in tutti i programmi  per essere significativo – ma proposte precise come “Un censimento straordinario delle aree in  abbandono”, “ un completamento e aggiornamento  della Carta della Qualità del PRG per  costruire un sistema comunale per la conoscenza dei beni e degli immobili soggetti a tutela” , l’impegno a raccogliere  tutti i contributi e le proposte per la  riqualificazione delle caserme, delle ex rimesse Atac, dei mercati rionali etc  “per restituire questi spazi a una piena utilizzazione” sottolineando che  “la vendita del patrimonio immobiliare pubblico non è una strada obbligata”.  Quanto al nodo fondamentale, cioè il cemento che incombe,  che rientra  nelle previsioni   del Piano Regolatore,  abbiamo trovato un segnale, anche se non evidente quanto ci saremmo aspettati da un candidato che punteggia  tutto il suo programma di un deciso “Cambiamo tutto”. Questo il passo: “Riqualificazione” e “riorganizzazione funzionale” sono due connotati del Piano urbanistico vigente, quello predisposto dalle giunte di centro sinistra e approvato nel 2008 che costituisce il quadro di riferimento programmatico con cui opera l’amministrazione (…) Da quei caratteri bisognerà ripartire per adeguarlo e dare seguito alla strategia di rigenerazione urbana che intendiamo perseguire”. Adeguarlo”: quindi Marino riconosce che il Piano non è più “adeguato” alle esigenze della città di oggi.  Solo una parola, che si può perdere nel mare magnum dei buoni proponimenti elettorali che alla fine finiscono spesso disattesi, o un primo importante passo verso un cambiamento di rotta.

Ognuno può darsi la risposta che desidera…

> vai alle regole per l’urbanistica di Carteinregola

> Vai al confronto dei programmi per l’urbanistica di tutti i candidati

A futura memoria

Le compensazioni e le perequazioni: il circolo vizioso dell’urbanistica  “contrattata” 

Uno dei principi fondamentali del PRG è costituito dal meccanismo della perequazione 
e compensazione, attraverso il quale ci si prefigge l’obiettivo di rimuovere uno dei 
principali ostacoli alla realizzazione dei progetti urbanistici (l’enorme costo degli 
espropri e la lentezza delle procedure). In sostanza, il Comune invece di ricorrere 
all’esproprio quando per pubblica utilità ha bisogno di acquisire terreni privati, offre ai 
proprietari una quota di cubature edificabili in altre aree. Con questo meccanismo è 
evidente come siano poco chiari i significati concreti della perequazione, che rischia di 
trasformarsi in un meccanismo utilizzabile solo da ristretti potentati economici a scapito 
della piccola proprietà diffusa.  
La prima operazione per restituire regole e certezze alla programmazione urbanistica è 
quella di riportare il meccanismo delle compensazioni e delle perequazioni in un quadro 
normativo certo, ponendo dei precisi limiti all’urbanistica “contrattata”, che deve 
discendere più da reali esigenze metropolitane codificate in bandi pubblici, che non da 
proposte imprenditoriali dei privati da trattare “privatamente” con il Comune

 “Roma cambia” Programma elettorale di Gianni  Alemanno del 2008



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