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Le Nove Case

Da Elena
Le Nove Case“Viene da chiedersi se sia davvero possibile andare oltre al silenzio, ai propri fantasmi, ed essere felici. Lara ci dice che quel grumo dell’anima si può sciogliere, lentamente, con pazienza, a patto di non relegare la sofferenza tra le morbide pieghe dell’oblio, cercando di affrontarla e soprattutto di comprenderla. La scoperta di un’inaspettata dimensione di serenità è simbolo di speranza per tutte quelle donne che quotidianamente vivono esistenze a metà, paralizzate loro malgrado dai demoni del passato, barricate dietro armature attraverso le quali non passa nulla: devono sapere che hanno tutto il diritto di concedersi l’affetto e la gioia che meritano.” - G.G., “Le Nove Case”

Questo mese lo dedico alle mie letture estive, in particolare a un libro che ho appena finito di leggere, in perfetta armonia col mio blog.

Il libro è stato scritto dalla mamma di una mia amica, una donna veramente in gamba, molto intelligente, che si è sempre interessata al femminismo anche attivamente. Questo articolo potrebbe essere inteso anche come una dedica, un pensiero a una mia amica cui voglio molto bene … si … perché no? Ma non solo.

Il libro, intitolato “Le Nove Case”,non è di quei mattoni senza fine con intrighi psicopatici da farti diventare un ebete, anzi, ha poco più di cento pagine e racconta semplici scenari della vita della campagna modenese negli anni sessanta e settanta. Ciò che ho apprezzato molto, a parte le descrizioni della vita in quei tempi, in quei luoghi dove io sono nata e cresciutasolo successivamente, e l’attenzione sulla problematicità femminile di affrontare situazioni familiari e lavorative sempre complicate, è stato l’argomento centrale del racconto: la vita di Lara, una bambina trascurata dalla famiglia, vittima di un orco, che vive esperienze di violenza, che vive un’adolescenza fragile tra conflitti e situazioni di isolamento psicologico, ma che col tempo da donna impara a superare con incredibile forza e sensibilità quei drammi interiori trovando la serenità.

Così si legge nella sua prefazione: “La storia di Lara è esempio di come sia possibile andare oltre, di come, seppur con difficoltà, sia possibile essere felici: esiste un patrimonio invisibile e segreto, fatto di forza e di prudenza, di intuizione e di ragionamento, che è la sapienza antica delle donne, quella intelligenza istintiva che ha radici profonde e rami in continua evoluzione nelle tante stagioni del tempo.”


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