Magazine Politica

Le primarie a Palermo. Quattro candidati, tre del Pd. La strana voglia di farsi male.

Creato il 03 marzo 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Le primarie a Palermo. Quattro candidati, tre del Pd. La strana voglia di farsi male.
Palermo rischia di diventare per il Pd una nuova Genova. Alle primarie di domani si presenteranno in quattro: Antonella Monastra, Rita Borsellino, Davide Faraone e Fabrizio Ferrandelli. La ginecologa Antonella Monastra è sostenuta da molti movimenti cittadini. È l’unica che ha pubblicato on line le cifre della sua campagna elettorale che sta affrontando con un budget di 10mila euro, “Di questi tempi – ha detto la dottoressa – spendere di più sarebbe immorale”. Pidino doc è Davide Faraone, deputato regionale del partito, sostenuto da Matteo Renzi, che può avvalersi della collaborazione di Giorgio Gori in veste di spin-doctor. Rita Borsellino è conosciuta da tutti. La sorella del giudice Paolo è la candidata di Piergigi Bersani, quella che perse per un soffio le regionali contro quel gran pezzo di galantuomo di Totò Cuffaro. Il quarto incomodo è Fabrizio Ferrandelli che ha deciso di correre alle primarie nonostante Leoluca Orlando lo abbia buttato fuori dall’Idv. Già consigliere comunale, Ferrandelli può contare su una serie di appoggi trasversali che vanno da Sonia Alfano a Giuseppe Lumia e Totò Cardinale fautori dell’accordo con Raffaele Lombardo. Le scintille scoccano quando i due giovani lupetti (Faraone e Ferrandelli) si incrociano per strada e, quando questo avviene, non perdono occasione di rinfacciarsi tutto il rinfacciabile. Diventano improvvisamente amici però quando devono attaccare Rita Borsellino colpevole, secondo Faraone, di essersi fatta pagare i manifesti elettorali da Bersani, una nefandezza rimediabile solo con il sangue. Da parte sua Ferrandelli esprime stima e rispetto per la Borsellino anche se (c’è sempre un “anche se” o un “però” quando un politico esprime un giudizio favorevole su un avversario), “Palermo non può avere un sindaco come la Borsellino. Qui il lavoro da fare sarà durissimo, troppo per una persona di 67 anni”. Ora, a parte che le condizioni di salute della signora Borsellino saranno affari suoi, a parte che sta girando a piedi per Palermo come una forsennata ma, a memoria, l'unico sindaco che ricordiamo con un attrezzo in mano è Gianni Alemanno impegnato per i fotografi a spalare la neve. Che un sindaco lavori tanto dovrebbe essere la logica conseguenza del suo mandato, che metta in piedi una squadra in grado di sopperire ad eventuali carenze fisiche è scontato, ma che bisogna sentire un Ferrandelli qualsiasi dire che una donna a 67 anni è da ricovero in un ospizio ce ne corre. A meno che, come un emulo qualsiasi di Matteo Renzi, non ritenga la carta d’identità una discriminante, e quindi da rottamare, e non giocare ai Pokemon pregiudizievole. Certo che se anche la Borsellino dovesse perdere, per Piergigi inizierebbe un periodo maledetto, difficilmente risolvibile con una birra.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :