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Le prove della vita

Creato il 08 dicembre 2011 da Sabby

Sono qui, a casa di mia suocera, perché oggi è il giorno libero della badante.

E’ strano ritrovarsi in questa situazione, strani i pensieri che mi attraversano.

Un giorno, quella donna che si è così tanto “odiata”, a torto o a ragione questo ancora non saprei dirlo, diventa quasi una bambina, non certo per l’innocenza o la spontaneità, ma per le necessità di carattere pratico. Così ti ritrovi a dire parole mai pensate ,  ad abbraccirla, a giocarci quasi; con una donna che ancora conserva tutte le caratteristiche di quello sguardo arcigno, severo, poco incline al sorriso. E ti chiedi quanto sei sincera in quelle parole di conforto che pronunci, poi ti rispondi che anche se leggermente iprocrite sono parole che comunque allietano un malato, che gli fanno sentire la presenza di qualcuno, anche se poi, per un gioco della vita, quel qualcuno è la nuora sempre criticata.

Ci riscattiamo entrambe?? non credo!! però ci siamo rese conto, almeno io, che la vita offre sempre mille possibilità per venire a patti con se stessi, per “ripulire” zone di terra incolta, non per mettersi a posto la coscienza, ma perché è giusto tendere una mano, offrire, attraverso i propri strumenti, parole e gesti di umana sensibilità.

Non si diventa migliori per questo, però si rafforza molto la fiducia nelle proprie capacità, nella propria umanità, nei propri valori, ed è già tanto!

Ecco, forse il modo migliore per guardare questo momento della  mia vita, non facile, è considerarlo una “prova” con me stessa, una prova di questa mia vita, un mettere a frutto quei valori da sempre sbanderati; in fondo stare vicino a chi si ama è facile e nasce spontaneo, ma il contrario richiede qualcosa in più!!!

Sono una donna anziana, di 76 anni, malconcia, che ha subìto diversi interventi di cui l’ultimo all’anca e quindi faccio fatica a muovermi. Mi piacerebbe uscire, scendere le scale (non ho l’ascensore) e fare una passeggiata per le vie della città, bere un caffé al bar, sorretta dal mio bastone. Ma ho paura. Paura del mondo attorno perché è così spaventosamente cambiato… c’è troppo odio in questa società. Un odio che ha devastato l’Italia e che rende le persone ignoranti, aride e cattive….Mi disturbano con il silenzio, se facessero rumore mi farebbe piacere, vorrei sentire le grida dei loro bambini, invece niente, silenzio tombale che mi porta a domandare “sarà in casa?”.Poi improvvisamente questo silenzio viene rotto da un rumore violento che ti fa sobbalzare perché non te l’aspettavi e se sei fragile di cuore può anche farti male. È una tortura morale. Madre Teresa di Calcutta diceva che c’è qualcosa di più grave dell’omicidio colposo: l’indifferenza, che può arrivare a uccidere un uomo. A.Merini

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