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Le regine della storia dell’arte

Creato il 28 febbraio 2016 da Valeria Vite @Valivi92

(Articolo pubblicato nella rivista online “Are you art?”)

Scrivere una rubrica dedicata alle donne in un numero dedicato alle rivoluzioni nella storia dell’arte è impossibile perché nella nostra società patriarcale il mondo dell’arte è sempre stato dominato dagli uomini. Ciò non significa che le artiste donne siano una conquista recente in quanto i manuali di storia dell’arte menzionano diversi nomi di grandi creative del passato, tuttavia le rivoluzioni sono sempre state condotte dagli uomini, che hanno dettato le correnti e gli stili in ogni epoca sino al Novecento. Per questa ragione la mia rubrica sarà la sola a non parlare di rivoluzioni, perché le donne non hanno potuto partecipare a nessuna rivoluzione artistica. Darò invece voce a rare personalità eccezionali che hanno dovuto combattere per affermare la propria arte, sfidando i pregiudizi maschilisti della propria epoca e spesso pagandone le conseguenze. La loro rivoluzione consiste nell’aver espresso un punto di vista femminile in un mondo in cui gli artisti erano uomini e le donne dovevano accontentarsi al massimo del ruolo di musa ispiratrice.

Per secoli le donne, pur avendo accesso a lezioni di disegno e potendo realizzare delle modeste opere di disegno (spesso di piccole dimensioni e ritraendo prevalentemente tematiche proveniente dal loro ambiente famigliare), non hanno potuto praticare la professione di artista in quanto era considerato disdicevole per loro dedicarsi a tale attività a livello professionale, eppure qualche fortunata è riuscita, spesso complici anche condizioni familiari ed economiche favorevoli, a coltivare il proprio talento. Ecco dunque una carrellata delle principali regine dell’arte, corredati da link con eventuali approfondimenti.

Nel Medioevo l’arte era considerata un’attività artigianale pertanto le opere d’arte erano create per lo più dagli uomini, i soli che potevano esercitare una professione. Nei conventi tuttavia le monache si dedicavano con zelo ad attività creative coinvolgendo spesso anche le laiche, soprattutto le fanciulle che frequentavano i monasteri per la propria istruzione, che poi praticavano tali attività anche dopo aver terminato gli studi. Tali artiste erano soprattutto miniaturiste e realizzatrici di tessuti ornamentali da parete, stole, paramenti e arazzi, ad uso religioso o profano. Conosciamo anche qualche nome di queste artiste dimenticate, tra tutte ricordiamo Santa Caterina Vigri (1413-1463), che realizzò affreschi, quadri e manoscritti con miniature ed è la protettrice dei pittori. Per saperne di più, ti consiglio di cliccare sul seguente link:
http://guide.supereva.it/donne_e_arte/interventi/2010/09/donne-artiste-nel-medioevo

Nel Rinascimento le donne compaiono nella storia dell’arte per lo più nelle vesti di Muse ispiratrici al servizio di artisti uomini, ma iniziano a farsi notare nel panorama artistico europeo anche alcune pittrici. I loro nomi sono Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, la simpatica olandese Judith Leyster, Rosalba Carriera, Elizabeth Vigée Lebrun, Angelika Kauffmann, Mary Cassatt e Berthe Morisot.

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Sifonisba Anguissola è una pittrice piacentina rinascimentale che ottenne grandi riconoscimenti in Italia e all’estero. Pochi sanno che anche le sue sorelle si dedicarono alla pittura. Rivestì un ruolo di spicco nelle corti italiane e il suo talento venne apprezzato persino da Michelangelo, che rimase profondamente colpito da Fanciullo morso da un granchio (vedi sopra). L’artista divenne ritrattista ufficiale della famiglia reale di Spagna e, quando Van Dyck le succedette in tale carica, ammise di nutrire una profonda ammirazione per Sifonisba. E’ molto interessante ciò che Wikipedia scrive sull’argomento: https://it.wikipedia.org/wiki/Sofonisba_Anguissola

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Artemisia Gentileschi è forse la più celebre artista femminile dell’età moderna, soprattutto in seguito allo stupro che subì in gioventù e che probabilmente ispirò il suo capolavoro, Giuditta che decapita Oloferne (vedi sopra). Essendo morta prematuramente sua madre, l’artista romana cresce nella bottega del padre manierista di Caravaggio (di cui assimilerà lo stile), un ambiente rigorosamente maschile, e apprende i segreti della pittura al fianco dei suoi fratelli maschi, superandoli in talento. Per apprendere ulteriori informazioni sull’artista, ti consiglio di visitare il sito web in italiano dedicato all’artista: http://www.artemisiagentileschi.net/

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Sempre in Italia, ma questa volta a Venezia, emerge una straordinaria pittrice settecentesca, Rosalba Carriera. Realizza dei ritratti di diamine sulle tabaccherie e successivamente su avorio, un materiale che conferisce alle pitture straordinaria lucentezza e che Rosalba utilizza per prima. Un’altra innovazione apportata dalla Carriera nel mondo della pittura riguarda l’utilizzo dello stile veneziano nella realizzazione di miniature. Sopra potete ammirare Allegory of painting.Ecco una pagina contenente tutte le informazioni da sapere su questa artista poco conosciuta: http://www.finestresullarte.info/Puntate/2012/18-rosalba-carriera.php#cookie-ok

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Angelica Kaufmann, di cui sopra potete ammirare Autoritratto, è una pittrice Svizzera dello stesso secolo che ha potuto avvalersi del supporto del padre nella propria formazione culturale; nel corso della propria carriera artistica si dedica anche alla musica e al canto; è l’unica donna tra i fondatori della Royal Academy of Arts. Era specializzata nella ritrattistica, nei soggetti storici e nelle incisioni. La sola pagina che sono riuscita a trovare dedicata all’artista appartiene a Wikipedia, ecco il link: https://it.wikipedia.org/wiki/Angelika_Kauffmann

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Berthe Morisot, nata nel 1841, è una pittrice impressionista francese che, a causa dei pregiudizi dell’epoca, ha difficoltà a dipingere all’aperto o in luoghi pubblici come i propri colleghi maschi. L’artista ripiega dunque su scene domestiche e di interni, privilegiando come soggetti altre donne come lei, di cui effettuava nei dipinti una profonda analisi interiore. Può essere interessante leggere ciò che dice di lei Settemuse.it, dai cui abbiamo tratto l’opera che vedete sopra: http://www.settemuse.it/pittori_scultori_europei/berthe_morisot.htm

Per ultimo citiamo due grandi artiste del Novecento che sono diventate due icone non solo per la loro arte straordinaria, ma anche per aver contribuito all’emancipazione femminile con le loro scelte di vita libere, determinate e anticonformiste.

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Tamara de Lempicka appartiene alla corrente artistica dell’Art Déco molto apprezzata negli anni Venti. Tutti noi la conosciamo soprattutto per L’autoritratto nella Bugatti verde, in cui si raffigura al volante dell’automobile, indossando abiti maschili (erano gli anni in cui le donne iniziavano a far sentire la propria voce) è guardando in lontananza con uno sguardo serio ma terribilmente sensuale. Tamara è un eccellente ritrattista che ama rappresentare soprattutto i suoi amanti, sia uomini sia donne. Meritano di essere menzionate le tele che dedica Rafaela Fano, una delle donne più importanti della sua vita sia in qualità di amante, sia in qualità di musa ispiratrice. L’arte di Tamara è celebre tanto quanto i pettegolezzi sulla sua vita amorosa, si pensi che abbia flirtato in modo piuttosto turbolento con il nostro D’Annunzio. Vi propongo una piacevole carrellata di immagini a ritmo di musica: https://www.youtube.com/watch?v=UxiUn3ELu_g

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Frida Khalo (1907-1954) è forse l’artista femminile più nota al mondo: la sua notevole forza d’animo le ha permesso di affrontare dei gravi problemi di salute, dovuti anche ad un tragico incidente a bordo di un bus, con un’invidiabile vitalità, che traspare nelle tinte vivaci delle sue opere. Frida si dedica soprattutto all’autoritratto, proponendo un’immagine di sé svincolata dal punto di vista maschile e caratterizzato da un’estrema onestà, soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione dei difetti fisici e degli effetti dei propri problemi di salute. Oltre al tema della femminilità, troviamo nelle opere di Frida anche l’amore per il proprio paese e per il folclore messicano. Il seguente link vi permetterà di scoprire tutti i segreti sulla vita di Frida: http://www.mexicoart.it/Ita/kahlo.htm

La lunga lista di artiste proseguirebbe con altre esponenti a noi contemporanee, che preferiamo non citare in questo articolo in quanto operano in un ambiente più aperto e sensibile nei confronti dell’arte femminile grazie all’accesso per le donne all’istruzione e ad una maggiore attenzione alla loro voce nel mondo dell’arte. Questa rubrica ha intenzione di approfondire nei prossimi numeri l’opera delle grandi artiste del passato e del presente, perciò offriremo in futuro uno spazio più ampio sia alle artiste che abbiamo menzionato sia ad altre intellettuali.

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