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Le regole del buon vicinato.

Da Mafalda1980 @mafalda1980
Le regole del buon vicinato.
Anzi, LA regola del buon vicinato è: non avere vicini di casa.
Tre anni fa abbiamo traslocato nel nostro attuale appartamento.
Avevamo iniziato a visitare case in vendita un anno prima, ma già alla quinta ci siamo fermati. Ci siamo innamorati degli spazi, della vista e dell'atmosfera serena che si respirava tra queste mura.
I precedenti proprietari erano una famiglia di quattro persone, con due figli vicini ai quaranta che non avevano alcuna intenzione di schiodare dalla vita assieme ai genitori: il fatto che fossero ancora tutti e quattro vivi era segno che non si erano ancora scannati e quindi di una certa armonia. Lo dico con una punta di invidia, perchè personalmente ho iniziato ad avere un sano rapporto tra adulti con i miei genitori solo dopo essere uscita di casa...
Abitiamo in una palazzina con quattro appartamenti che hanno un garage e una taverna di pertinenza ciascuno.
Noi viviamo al piano rialzato; sopra di noi vive Anacleto Mitraglia.
Questo personaggio è un insegnante di educazione fisica di sessant'anni. Col massimo rispetto per gli insegnanti di EF, dubito che molti di loro mettano sul citofono Nome, Cognome, Insegnante di Educazione Fisica. E già qui iniziamo bene.
Ci ha sempre dato del tu. Cosa alla quale sono abituata, grazie alla mia bassa statura e agli occhioni da cerbiatto idiota dimostro qualche anno in meno: ma IlMioAmore i suoi 34 anni li dimostra tutti. Non siamo due ragazzini. Il lei, soprattutto con dei nuovi vicini di casa estranei, sarebbe d'obbligo tra persone educate.
Passa gran parte della giornata in casa.
Le sue attività preferite sono:
-spostare mobili;
-fare buchi col trapano;
-fare lavatrici a quattromila giri di centrifuga;
insomma, fare rumore. Preferibilmente alle dieci di sera, quando la Purulla si è appena addormentata.
È solito parcheggiare la sua station wagon col muso proprio a filo della porta del nostro garage, costringendomi a effettuare dieci manovre per uscire con la mia macchinina.
Gli è stato chiesto gentilmente più volte di parcheggiare meglio, ma è proprio sordo.
Quando invece siamo noi a fare qualche rumore, allora recupera improvvisamente l'udito e inizia a protestare: non con noi, ma con chi sta facendo i lavori e che non può -più che altro per educazione- rispondergli a tono.
Ha rotto le scatole a noi e alle altre due famiglie residenti affinché stilassimo, all'inizio dell'anno, un calendario di turni per pulire le scale e rasare l'erba del prato, "per il decoro del condominio". Salvo poi non provvedere mai quando è stato il suo turno.
Ha insistito fino allo sfinimento (nostro) perché accorciassimo la siepe che circonda la casa, e la cui altezza effettivamente ormai sfidava le sequoie dello Yosemite.
La siepe è stata suddivisa idealmente in quattro sezioni, tre sono state prontamente accorciate. Indovinate quale delle quattro continua a svettare sempre più in alto?
Che bravi! Proprio quella di Anacleto.
Ma, come nelle storie ambientate a Paperopoli, sembra che un lieto fine sia vicino.
Circa un mese fa sono apparsi i cartelli "Vendesi" sul suo balcone.
Se siete interessati a diventare nostri (buoni e non molesti) vicini di casa, fatevi avanti!

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