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Le religioni degli altri:parte prima:L'animismo

Creato il 27 dicembre 2012 da Dino Licci
Recentissimi studi di genetica umana, hanno fatto ipotizzare l’esistenza del gene della religiosità. Saremmo quindi programmati, indipendentemente dalla nostra volontà, a ricercare Dio, una nostra religione che ci aiuti a vivere e ci sostenga nei momenti di difficoltà?Comunque stiano le cose e per quanto la verità scientifica aumenti le sue conoscenze, il bisogno di Dio difficilmente potrà essere annullato, soprattutto da quando le religioni monoteiste, spostando l’idea di Dio nel trascendente e quindi privandoci della possibilità di verifica, lo mettono al riparo da una spietata analisi razionale. Un siffatto Dio, impalpabile, invisibile, non aggredibile da nessuno dei nostri sensi, rimane così un bellissimo archetipo di amore e giustizia, capace di lenire le nostre sofferenze e renderci giustizia dai continui insulti cui la vita terrena ci sottopone.

Incredibile quanto di bello ha saputo creare l’uomo con la sua creatività: egli ha da qualche parte nascosto nei cieli, un padre, un amico, un confidente cui rivolgersi nei momenti di sconforto ed in più la speranza che tutti i torti subiti nella sua vita terrena, gli saranno ripagati nella vita eterna. Che importanza ha il tipo di religione che ha scelto? Essa avrà soddisfatto le sue esigenze e soddisfatto la sua naturale predisposizione anche nel caso che Dio non esista. E questo è uno dei motivi per cui tutte o quasi tutte le civiltà del mondo hanno le loro credenze, i loro rituali scaramantici, ammantati di misticismo e sacralità. La storia dell’uomo parte da lontano e dal momento dello scoppio iniziale, l’ormai famigerato Big Bang, si dovranno aspettare molti milioni di anni perché compaia la vita sul pianeta e l’uomo in particolare è una creatura recentissima se paragonata ai tempi geologici che caratterizzano l’evoluzione della terra. L’evoluzione dell’uomo è lentissima come pure il suo sapere. Quando l’uomo credeva che il Sole fosse un Dio od immolava vittime agli dei impaurito dalle forze della natura, egli non sapeva ancora come si producesse un fulmine o cosa fosse una stella. La maggiore conoscenza lo portò ad abbandonare questa antiche divinità che costituivano l’essenza stessa dell’animismo, una delle forme più antiche di religiosità ancora presente in alcune sperdute tribù del nostro pianeta e ricercare altre forme di religione, altre credenze che si sarebbero evolute al pari della crescita della sua conoscenza. Ogni regione più sparuta del pianeta sviluppò un suo modo diverso di credere e dapprima queste credenze furono tramandate per via orale, poi furono invece trascritte, almeno in molti casi, in testi sacri da amanuensi che spesso sapevano scrivere senza saper leggere come ci ricorda Raffele Gorgoni col suo libro “Lo scriba di Casole” .Seguendone la collocazione geografica e la loro diffusione, si potrà facilmente arguire come anche per esse sia valsa la regola della selezione naturale, che ha oscurato quelle che non rispondevano ai dettami delle società sempre più evolute. Ma ecco come si presenta ad oggi la distribuzione delle religioni nel mondo:  Cattolici: 1.063.608.000 pari al   17,6 %Cristiani   Protestanti: 720.829.000 pari al   11,8 %   Ortodossi : 215.129.000 pari al   3,6 %Musulmani:  1.188.240.000 pari a    19,6 %Non credenti:   918.249.000 pari a    15,2 %   Induisti:   811.337.000 pari a    13,5 %Buddisti :  359.982.000 pari a    5,9 %

Ebrei:   14.434.000 pari a    0,2%
Religioni orientali* :  404.990.000 pari a    6,7 % Religioni tribali:  228.367.000 pari a   3,8 %Altre (nuove):  102.356.000 pari a   1,7 %
* taoisti, confuciani, scintoisti ecc;(leggero arrotondamento delle percentuali.)Occorrerà ora spendere qualche parola sulle peculiarità di ogni religione sia pure in forma superficiale ed approssimativa non avendo io competenza specifica di questo delicato settore della conoscenza umana:
Le religioni degli altri:parte prima:L'animismo   Dino Licci-L'Animismo-acrilico su tavola 20X30
L’ANIMISMOCome ci dice la stessa parola, l’animismo crede in esseri sovrumani che, sotto forma di ombre o demoni, vagano dai vivi ai morti, dalle piante agli animali o viceversa e si manifesta in eventi naturali più o meno terrificanti come i fulmini, i tuoni, le cascate, le meteore, le eclissi e quanto di più inspiegabile esista in natura. Per quanto sia una credenza tipica delle popolazioni più primitive, alcune delle quali ancora vivono in sperdute zone del pianeta, questa forma di religiosità mi affascina e coinvolge. Lodevole la sua modalità di partecipare agli eventi naturali come il sorgere del Sole o il mutare delle stagioni, facendo sentire l’uomo parte integrante della natura stessa con un rispetto del mondo circostante che noi moderni dovremmo imparare a recuperare.

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