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Le riviste di filosofia politica italiane di serie A

Creato il 06 settembre 2012 da Btfp @btfp1

Humpty DumptyPer tutti quelli che – a giudicare dai nostri log – passano di qui a cercarle: sono state da poco rese pubbliche dall’Anvur, sia pure con un ritardo difficilmente spiegabile. Rinviamo chi fosse incuriosito da questo e altri enigmi alle dieci domande di Roars.

Questa lista, che dovrebbe servire per l’abilitazione scientifica nazionale, segue di pochi mesi un’altra lista, per l’uso della valutazione della ricerca, che già avevamo analizzato su queste pagine.

E’ interessante verificare se, per quanto concerne le riviste italiane incluse in serie A, la classificazione è rimasta invariata. Il confronto che segue considera solo le riviste del settore concorsuale di filosofia politica. Fra parentesi, è riportata la loro posizione nella classifica VQR;  in grassetto l’unica rivista ad accesso aperto.

Filosofia e Questioni Pubbliche (fascia B)
Iride (fascia B)
La Società degli Individui (fascia B)
Notizie di Politeia (fascia C)
Politica & Società (fascia A)
Quaderni di scienza politica (fascia B)
Ragion Pratica (fascia B)
Teoria politica (fascia B)

Filosofia politica, che era in serie A, è addirittura sparita dalla lista. E’ invece rimasta in serie A la giovanissima Politica & Società, di cui avevamo già avuto modo di parlare. Una rivista è stata promossa in A dalla serie C.

Queste variazioni dimostrano una cosa sola: che le classificazioni d’eccellenza delle riviste sono assai mobili e hanno un margine d’arbitrio evidente. Naturalmente, in questo momento, non sono in grado di dire se questa mia considerazione sia scientifica o no: che cosa sia scientifico, in Italia, lo decide il governo. (*)

Le liste dell’Anvur,  in quanto emanazione d’autorità, fanno torto alla libertà dell’uso pubblico della ragione che dovrebbe essere riconosciuta ai ricercatori di professione come a tutti gli altri e, mettendo retroattivamente  il passato sul trono, a ogni forma di disseminazione del sapere e di sperimentazione editoriale futura. Discutere di che cosa avrebbero dovuto includere e che cosa no o di quanto siano migliorate o peggiorate rispetto ai pronunciamenti di pochi mesi fa significa semplicemente accettare di essere degradati da cittadini a sudditi.

(*) V. il penultimo commento a questo articolo.


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