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Le scie di sangue del pifferaio magico

Creato il 28 aprile 2015 da Thefreak @TheFreak_ITA

C’era una volta un uomo che sapeva suonare il piffero. Che se ci pensate è una bella cazzata, cioè ha senso saper suonare la chitarra per fare il figo in spiaggia, o saper suonare il pianoforte per diventare Jerry Calà, ma saper suonare il piffero?! Neanche i bambini suonano il piffero, i bambini suonano le diamoniche, che sono degli strumenti idioti inventati dalle case farmaceutiche per spargere batteri nelle scuole grazie alle sbavazzate che si lasciano sui soffietti.

No, nessuno suona il piffero, salvo alcune donne, ma solo in senso figurato.

Fatto sta che ‘sto tizio sapeva suonare il piffero, ma il suo non era un piffero comune, era un piffero magico che ipnotizzava chiunque ne ascoltasse le melodie.

Siccome non si guadagnano dei gran soldi a suonare un piffero ipnotico, il Pifferaio decise di entrare nel business delle disinfestazioni: andava nelle città afflitte dalla peste e dai ratti e in cambio di belle monete d’oro suonava il suo piffero attirando a sé tutti i ratti, poi li conduceva al fiume più vicino e li lasciava annegare.

Un giorno accadde che gli abitanti di una città rimasero talmente soddisfatti dai servizi offerti dal Pifferaio che continuarono a chiedergli altri favori:

Ti preghiamo Pifferaio, ora che hai fatto suicidare tutti i topi, liberaci anche dalle persone che rallentano le casse dei supermercati”

Così il Pifferaio suonò una vecchia canzone di Peppino di Capri attirando tutti gli ultra ottantenni del luogo, li condusse al fiume e li fece annegare.

Ti preghiamo Pifferaio, liberaci anche di tutti gli amici di Maria De Filippi, ma di tutti eh, non lasciarne neanche uno”

Così il Pifferaio suonò una sequenza di note senza senso che pare fosse una canzone di Emma Marrone e tutti gli amici di Maria De Filippi seguirono il Pifferaio fino al fiume dove si gettarono annegando.

Stranamente in quel paese non rimase più una commessa né una parrucchiera.

Il-pifferaio-di-Hameln-illustrazione-Augustin-von-Moersperg-1592-Acquarello-

Ma il popolo non era ancora pago, aveva preso gusto al massacro e aveva ancora voglia di giustizia sommaria, di rogo dalle mani pulite, tanto la coscienza che si sporcava era quella del Pifferaio, mica la loro.

Ti preghiamo Pifferaio liberaci anche dagli animalisti”

Ah vabbè quello ve lo faccio gratis”

E allora, con i pochi soldi che ci sono rimasti per pagarti, liberaci anche dagli hipster, da quei baffi laccati, da quei risvoltini, da questa assurda moda dove i maschi sembrano tutti gestori di circhi di fine ‘800 e dove le ragazze esili indossano ai piedini scarponi grossi e imponenti come Ibrahimovic”

Cazzarola ma dovrò fare uno sterminio! Dovrò spopolare interi quartieri!”

Fallo! Ti paghiamo il doppio e ti regaliamo pure le chiavi della città e un attico in pieno centro, ma ti prego poni fine a questa follia.”

Allora il Pifferaio si mise a suonare un sacco di pezzi di cantanti e gruppi che non conosceva nessuno, tutta roba di nicchia: Nobraino, Brunori Sas, Dente, Baustelle. Canzoni per chi si droga con stile, per chi scioglie l’anfetamina non più nel banale vodka pesca-lemon, ma nell’assenzio o nel cognac perché fa più bohemien e meno tossico. Cioè un drogato con qualcosa da dire.

Giunsero frotte di hipster, una folla mai vista, e il Pifferaio li condusse al fiume che però già traboccava di cadaveri, allora li portò sulla cima di una montagna e li fece buttare giù, ma i corpi ammassandosi formarono un’altra montagna e c’erano ancora tanti hipster da indurre al suicidio, allora portò gli ultimi a un concerto di Ligabue, gl’hipster lo trovarono troppo commerciale per i loro gusti intellettuali e si uccisero strappandosi le orecchie l’un l’altro.

Il Pifferaio, stremato da tanto lavoro, tornò al paese a riscuotere la ricompensa, ma il popolo, che finalmente era libero dai vecchi, dagli amici di Maria De Filippi, dagli animalisti e dagli hipster, si reputò al sicuro da qualsiasi altro pericolo sociale e con un’astuta mossa all’italiana si rifiutò di pagare il compenso al Pifferaio.

Quest’ultimo s’incazzò un tantinello:

Maledetti! La pagherete! Vi porterò via ciò che avete di più caro”

I nostri figli?”

No, molto peggio!”

Così suonò tutto David Guetta, che col piffero è un’impresa, attirando tutte le vallette e le conduttrici bone dei canali sportivi, ma non le annegò, bensì le mandò in Medioriente a combattere quella che passò alla storia come “La crociata delle tette”, infatti grazie all’arrivo di quelle tonnellate di carne strabordante, nell’Isis si scatenarono un putiferio di defezioni e molti si convertirono alla cultura occidentale che non ha dei ma solo idoli.

di Marco Improta All rights reserved


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