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Le sculture di Igor Mitoraj per Il Requiem e mostra a Castelvecchio

Creato il 10 luglio 2013 da Dismappa

Posted on lug 10, 2013

 IGOR MITORAJ Sculture

Dal 13 luglio 2013 all’8 settembre 2013 a Castelvecchio

L’esposizione di sculture, tra le numerose iniziative in programma per le celebrazioni in onore del Centenario del Festival operisticosarà allestita preso il cortile di Castelvecchio, splendida costruzione scaligera a pochi passi dall’Arena di Verona.

L’artista polacco realizzerà la scenografia per la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, evento unico in scena il 13 luglio 2013. L’opera sarà diretta da Myung-Whun Chun, e suonata da orchestra e coro della Fondazione Arena di Verona assieme all’orchestra e coro del Teatro La Fenice di Venezia.

L’artista

Igor Mitoraj, classe 1944, compie i primi studi a Cracovia presso l’Accademia di belle Arti e nel 1968 giunge a Parigi dove prosegue la sua formazione all’Ecole Nazionale Superieure des Beaux-Arts. Un lungo viaggio in Messico durante il quale approfondisce la conoscenza delle sculture sudamericane e azteche, avvicina Mitoraj alla scultura, che prediligerà come forma artistica.

Durante un viaggio a Pietrasanta, dopo aver già sperimentato terracotta e bronzo, scopre il marmo, materiale ideale per la sua scultura e nel 1983 si trasferisce definitivamente nella città toscana. In seguito alla sua partecipazione alla XLII Biennale d’Arte di Venezia le sue opere vengono esposte in molti paesi ed importanti musei come British Musem di Londra, gli Uffizi e Giardino di Boboli a Firenze, per citarne alcuni.

La scultura di Mitoraj si ispira alla tradizione classica creando personaggi mitologici come Eros, Venere, Icaro che l’artista propone come reperti frammentati, mutilate, priva di alcune parti che l’osservatore è stimolato a completare con l’immaginazione.

Aggiungere monumento a monumento. All’Arena di Verona, anche il Requiem di Verdi (“prima” il 13 luglio), solitamente eseguito in forma di concerto, avrà una sua veste scenica. Igor Mitoraj ha realizzato due teste gigantesche e un torso trapassato da una Croce. «Sono un melomane non professionale », dice l’artista, che però si dichiara verdiano convinto e non wagneriano. «Verdi, con Otello, Don Carlos e Traviata compone una musica straordinariamente bella e popolare», dice l’artista alla sua quarta esperienza lirica (la prima fu con Aida a Boboli). Cimentarsi con gli spazi aperti lo stimola. «I teatri hanno troppo oro, decorazioni, velluti». L’artista, con passaporto francese, vive da 25 anni a Pietrasanta. «Sono orgoglioso di sentirmi italiano. Lavoro in due studi, quello piccolo ce l’ho da sempre, ma ora ne ho fatto uno più grande, più professionale, con muletti, gru, sollevatore, attrezzi per la saldatura. Qui lavoro in pace, con due assistenti, al contrario della fonderia che pullula di persone. Quella è un’attività molto dura, di tipo metallurgico». Il 13 luglio vanno all’asta quattro suoi dipinti a beneficio delle opere umanitarie svolte dalla Fondazione Bocelli. Nel 2014 si profila una mostra a New York e un’altra al Museo delle sinopie di Pisa, oltre a un’installazione vicina al Duomo. (fonte)


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