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Le sere d’estate sono tutte uguali

Creato il 30 luglio 2010 da Andreapomella

Le sere d’estate sono tutte ugualiQualche volta la sera è così dolce e accogliente, ti avvolge di rumori minimi, ovattati, che stanno quasi al confine col silenzio. Ho aperto la finestra e ho lasciato che il traffico di Roma nord sorvolasse come uno stormo di cicogne a pochi metri da terra, il sapore del caldo estivo, il sapore dei balconi con i vasi di gerani annaffiati diligentemente, scrupolosamente, il sapore dell’acqua che scende dagli scolatoi. Ho un libro fra le mani, lo leggo con scrupolo perché ho promesso di scriverci una recensione. Un aereo solca il cielo nero, sbatte le sue ali infiammate che lampeggiano al ritmo di un metronomo. La Tv è accesa senza volume, una frammentazione di immagini che sfuma nella mia retina. Il libro è bello, è scritto in una lingua elegante, nonostante ciò lo poso sul divano, prendo mio figlio in braccio e mi fermo sulla soglia del balcone. Le finestre del palazzo di fronte sono tutte spente, un’ora fa lungo il Tevere era tutto un fiorire di aperitivi, io ci sono passato in mezzo come un annegato, l’assortimento di umanità era di un sapore inspiegabile. Le sere d’estate sono tutte uguali, anche la gente d’estate è tutta uguale. Aspiro il profumo dalle tempie di mio figlio, lui se ne sta lì con la sua bocca nascosta nella mia spalla e gli occhi caldi e interessati a tutto. Lontano passano i cani, sguazzano tra i resti della cena, scendono verso il fiume, nella boscaglia fitta dei quartieri, vanno a mordere i desideri della gente, attirati dai falò, dalla tenerezza della sera. Questa notte cadrà il sole dall’altra parte del mondo e io sognerò che il sepolcro di Cristo è a Roma. E poi sentirò il sonno fluire nelle palpebre, e sarà fra tutte la cosa più semplice che per oggi ho saputo desiderare.

*

Dominique Grandmont, da IL ROVESCIO DELLA SCRITTURA

Quanto alla sera negli occhi
magnifica così bassa
foglie e gesti fumi
un cane sotto i portici
l’autobus in curva
non sono le parole che
cerco all’esterno di
tutto l’acqua che si acceca
tra i pioppi gli ultimi
tralicci sottolineati restano
una idea nuova alla fine come questo
silenzio al più forte di un rumore


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