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Le sette donne del Lucca Comics 2013

Creato il 08 novembre 2013 da Arpio

lucca comics 2013Lucca ogni anno è caos, fumetti, videogiochi e spese folli, ma cosa che credo pochi sappiano è anche mostre, gallerie e spazio a discussioni sul fumetto in generale. Lungi da me fare una differenziazione fra fumetto autoriale, manga e qualsivoglia altra cosa, stesso si dica fra partecipante attirato dal manga o dal comics americano o dal videogioco (anche se avrei qualcosa da ridire su quelli che vengono a Lucca per “incontrare gli youtubers”…ma forse ne parlerò più avanti). Quello che mi premeva dire qui è che girovagando fra le tante mostre allestite per il Lucca Comics 2013, mi sono imbattuto in qualcosa di veramente originale e ben fatto: una mostra all’interno della Prefettura (accanto allo stand Junior, quindi anche abbastanza nascosta) dove veniva spiegato il senso della locandina di quest’anno e il tema che ne derivava. La locandina (qui accanto) ci riporta un po’ al mondo dei GDR on line, o MMORPG, ma quello che veramente sta a significare è il collegamento fra comics, videogiochi, moda e donne. Le donne, infatti, sono al centro del tema del Lucca 2013. La donna che rivoluziona il mondo delle donne, spesso messe in disparte e solo negli ultimi anni riconosciute a pieno all’interno del panorama nerd (prevalentemente popolato da uomini). Ed ecco che la donna fumettistica anticipa temi fondamentali nell’emancipazione femminile e cambia i preconcetti su di essa. Ecco, quindi, le sette donne scelte dal Lucca Comics 2013 per rappresentare “le donne che scardinano il concetto di donna”.

1. Fujiko Mine

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Comprimaria femminile di Lupin III nell’omonimo anime di Monkey Punch, in Italia è conosciuta sia come Fujiko che come Margot (sì, sono esattamente la stessa persona a dispetto di quello che si crede) a seconda della serie. Caratterizzata da una grande bellezza e un altrettanto grande egoismo, che la spinge ogni volta ad approfittarsi del ladro più famoso del mondo per ottenere ciò che vuole: soldi e gioielli. Nonostante la “negatività” del comportamento di Fujiko, questa va inserita nel contesto originale, ovvero il Giappone degli anni ’70, dove la donna non è che avesse tutto questo potere o potesse esprimersi sempre in maniera libera. Il genere femminile, relegato spesso alla cura della casa e dei figli molto più che in Occidente, vede in Fujiko un’eroina nel suo “pensare a se stessa” e non al bene del compagno. Fujiko gira il mondo, fa innamorare gli uomini, guida grosse auto e dice decisamente di no al predominio dell’uomo sulla donna.

2. Susan Storm – La donna invisibile

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Nata fumettisticamente nel 1961 dalla mente del grande Stan Lee e dalle matite di Jack Kirby è il prototipo della donna Marvel Comics, che darà il via a una serie di donne supereroine mai viste prima di allora. E’ di fatto la prima donna con super poteri della Casa delle Idee e si ribella alle logiche dei tempi. Prima di diventare la donna invisibile, Susan Storm è un’astronauta e fedele compagna di Reed Richards. Nonostante il modello di donna degli anni ’60, Susan scardina i preconcetti e fa vedere che anche una donna può menare le mani al pari degli uomini. Negli anni è anche diventata madre di famiglia, dividendosi tra la cura dei figli e la protezione del mondo. Sebbene non sia il più grande esempio di rivoluzione femminile della Marvel, Susan Storm è la prima donna della casa editrice a entrare in azione accanto agli uomini.

3. Wonder Woman

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Se la Marvel aveva Susan Storm, la DC rispondeva a tono con Wonder Woman, nata ben 20 anni prima della Storm. Nel 1941 nasce dalla mente di William Moulton Martson ed è a tutti gli effetti l’icona base della donna che combatte il crimine. A differenza della sua controparte Marvel, infatti, WW ha una doppia valenza: da una parte accrescere il ruolo e l’immagine della donna e dall’altra rappresentare l’America nel mondo. Volendo fare un paragone con la Marvel, WW è un connubio fra Susan Storm e Capitan America. La sua uniforme, infatti, con il rosso, il blu e le stelle è un chiaro riferimento alla bandiera Americana, mentre la sua provenienza Amazzone le conferisce una forza e una resistenza pari a quelle di un’altra grande icona DC, Superman. Il creatore, Martson, è riconosciuto come uno dei grandi teorici del femminismo e fu proprio lui che pochi mesi prima della sua morte disse a proposito di WW: “Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman ed in più il fascino di una donna brava e bella”.

4. Eva Kant

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Celebrata in più mostre all’interno del Lucca Comics, la compagna di Diabolik appare nei primi anni ’60. Donna raffinata, elegante e geniale, è la compagna ideale per il ladro in tutina nera. Insieme formano una coppia letale che riscuote sempre successo in ogni azione. Anche qui Eva Kant scardina gli stereotipi, presentandosi come una donna forte che sa badare a se stessa. Non è un caso, infatti, che recentemente la sua figura sia stata utilizzata per pubblicizzare l’autodifesa personale femminile.

5. Satanik

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Creata nel 1964 da Magnus & Bunker è la controparte femminile di Kriminal (ispirato al personaggio di Diabolik, a sua volta ispirato a Fantomas). Sulla scia del fumetto nero italiano, l’editoriale Corno lancia questo personaggio che a differenza di Kriminal che vive storie di furti e omicidi, è più versato per le avventure soprannaturale e horror. Nata con grande problemi d’aspetto, Satanik studia la chimica e l’alchimia che la renderanno una donna bellissima, qualità che userà a suo vantaggio in ogni occasione. Satanik usa arti magiche e sesso per ottenere ciò che vuole e far fuori i suoi avversari, cosa che le tirerà contro un mare di critiche mai viste in confronto agli altri personaggi del fumetto nero. Negli anni, infatti, Satanik passa da essere un’ammaliatrice sadica e crudele a una cooperatrice del bene, mantenendo intatte quelle doti di femme fatale che le erano state donate all’inizio.

6. Catwoman

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Concepita negli anni ’40 dalla stesse mente di Batman, Bob Kane, come criminale rivale dell’uomo pipistrello. Se all’inizio Catwoman è un normalissimo personaggio dalla parte del male, con l’andare degli anni la sua figura si è evoluta fino a diventare abbastanza iconica. Dall’idea iniziale di affiancare un cattivo donna, infatti, si è passata a quelle di rendere la storia e il rapporto tra Catwomane  Batman un po’ più complicato. In epoca post-Crisis, infatti, Selina Kyle diventa nemica/amante di Batman rimanendo sempre sul filo del rasoio, fino alla svolta finale avvenuta recentemente, quando Catwoman è passata definitivamente dalla parte della giustizia. La sua storia editoriale la inquadra come una donna forte, risoluta, ma allo stesso tempo sensibile e capace di provare un grande amore verso quello che inizialmente era un nemico.

7. Valentina

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Nata nel 1965 dalla mente di Guido Crepax come personaggio secondario della serie Neutron, pubblicato sulla rivista Linus, ottiene un grande successo e una storia tutta sua. Il look del personaggio è ispirato a quello di un’attrice degli anni ’20, Luoise Brooks, ed è presto divenuto iconico del personaggio stesso. Valentina è una fotografa, ma la sua vita è tormenta da problema molto reali, primo fra tutti l’anoressia (e parlare di anoressia nel ’65 non è da tutti), ma anche deliri e incubi persistenti, che la costringono in psicanalisi. Il taglio del fumetto è essenzialmente cinematografico e in poco tempo, grazie ai disegni che la raffigurano spesso nuda o in contesti feticisti, Valentina diventa un’icona della sensualità.



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